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Così come l'anno scorso fu durissima sfatare il taboo del frazionale, anche quest'anno, dopo un promettente avvio tra le mura amiche, il Perarolo deve registrare una certa ritrosia a far punti in casa. Dopo l'inopinata sconfitta con la Caminese di settimana scorsa, la squadra del baffo porta a casa un'altro risultato negativo, stante lo 0 a 1 con il quale il Pianiga mantiene il primato in classifica.
Risultato bugiardo, figlio di un pasticcio difensivo, e frutto più della sfortuna dei padroni di casa che dei meriti degli ospiti. Una volta ancora, la formazione titolare è la formazione tipo ed è l'unica possibile: Beccò tra i pali, Cugino e Pennywise sulle fasce, Camacho e Jack a formare la coppia centrale; centrocampo a base di Fefè, Luca Pajaro e Berni; Kiba, Pato e Paolo a formare il pacchetto offensivo.
La partita inizia in sordina, con le due squadre che cercano di controllare il gioco ma non hanno ancora voglia di affondare: la prima occasione capita al quarto d'ora del primo tempo, allorquando Cugino fa sua una respinta avversaria e da tre quarti campo spara un bolide che va ad incocciare l'interno della traversa, con la palla che rimbalza - immaginiamo - fuori dalla linea di porta e ritorna in gioco. La scarsità di attaccanti giallorossi, ieri in biancorossoverde, all'interno dell'area determina tuttavia l'impossibilità di alimentare l'azione offensiva, men che meno di cocretizzarla. Sul capovolgimento di fronte il Pianiga passa in vantaggio: cross dalla fascia sinistra, Luca salta ma non prende la palla, disorienta Camacho di quel tanto che basta al centravanti avversario per calciare una provola verso Beccò il quale parte con un attimo di ritardo e vede la palla accasciarsi mollemente a fil di palo, alle sue spalle. La reazione del Perarolo non tarda, ed è Jack a cercare di pareggiare i conti: il suo stacco imperiale è perfetto per tempismo e potenza, ma la palla sorvola di qualche centimetro la traversa. La pressione della squadra del Baffo è costante, e per forza di cose si aprono dei varchi per gli attaccanti ospiti. Pur cincischiando un po' troppo, Camacho e compagni riescono sempre a cavarsela egregiamente fino a quando, a pochi minuti dal termine della frazione, lo stesso capitano giallorosso si vede fischiare un rigore contro per presunto atterramento del numero 11, che prima e dopo si dimostrerà particolarmente abile nell'arte del saltino. Azione non chiarissima, ma Beccò testimonia a favore del suo compagno di squadra e tanto ci basta.
Da segnalare anche il simpatico siparietto che Camacho stesso mette in piedi con l'arbitro:
"Arbitro, ma che ca**o hai fischiato???"
"Capitano lo hai...la pa...be be...gn gn..."
"Ecco vedi, non sai neanche dirlo..."
Ad ogni modo, lo stesso numero 11 si incarica della trasformazione, e... signori, mettete le catene da neve in bagagliaio: Beccò para.
Faccio lo spelling:
B-E-C-C-O-'-P-A-R-A-I-L-(-U-N-)-R-I-G-O-R-E
Il fatto è cosi straordinario, clamoroso che i difensori giallorossi devono strabuzzarsi gli occhi prima di avventarsi verso la palla e allontanare definitivamente la minaccia.
C'è ancora il tempo di vedersi negato un rigore e di assistere ad una punizione di Paolo che lambisce la traversa, dopodichè l'arbitro manda tutti negli spogliatoi.
Il mister non ha granchè da rimproverare ai suoi, se si escludono certe leggerezze in fase di interdizione, per il resto però, fino ad ora, la squadra ha tuttaltro che demeritato, e il risultato, per quanto ingiusto, non si può certo considerare chiuso.
La ripresa inizia infatti con un Perarolo arrembante, che provo a sfondare la solida retroguardia avversaria con diverse azioni dalla fascia destra e qualche incursione centrale. Pur senza creare dei veri e propri brividi al portiere avversario, la pressione è davvero notevole e meriterebbe una conclusione favorevole al team casalingo. Così non è, e dopo un quarto d'ora, fatalmente, si deve rifiatare: complice anche il cambio di tutto il reparto offensivo ospite, la partita si rimette sul piano dell'equilibrio, per quanto le punte neo entrate non siano all'altezza delle precedenti, sono comunque fresche di bucato, e creano qualche grattacapo alla difesa. Alla mezzora l'occasione del pareggio capita sui piedi di Paolo, che si gira abilmente in area e calcia sul primo palo, ma il portiere ci arriva per miracolo. Il Pianiga gioca solo di rimessa e beneficia anche di un'inattesa superiorità numerica allorquando il neo entrato Icio si fa espellere in un battibaleno per proteste a seguito di un fallo. Beccò si guadagna ancora gli applausi del Frazionale con un'intervento d'istinto a tu per tu con l'attaccante, ma per il resto la partita non offre più spunti notevoli. Il Perarolo non merita la sconfitta, ma se ne va a casa, anzi ci è già, con le pive nel sacco, per la seconda giornata consecutiva.
Nel fatturato del match pesano alcune scelte avventate dei giocatori, che a volte dimostrano poca lucidità, ma pesa in particolare la cronica scarsità di giocatori: giornata dopo giornata gli uomini a disposizione del Baffo sono sempre contati, e sostanzialmente non c'è possibilità di cambiare il volto alla squadra a partita in corso. Basta pensare a come gli avversari, pur perdendo qualcosa in termine di qualità, abbiano ripreso controllo della partita permettendosi il lusso di cambiare tre attaccanti su tre: una facoltà che non è concessa al Perarolo, che non ha un piano di riserva. In settimana pare arrivino due nuovi rinforzi, ma per come stanno le cose al momento, ci vorrebbero almeno quattro o cinque innesti. La stagione entra nel vivo, e domenica sarà importantissimo tornare a fare risultato: il distacco con le prime in classifica è già piuttosto evidente, e il Perarolo non si può concedere il lusso di ulteriori passi falsi.
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Come di consueto (negli ultimi tempi) le unità da combattimento a disposizione del mister Baffo sono ridotte al lumicino: 11 giocatori, più un dodicesimo che arriva a partita inoltrata. Dario, Tino, i Redenti, Trivella e Cugino sono indisponibili per via di infortuni, squalifiche o comunioni. Forse c'è qualche altra assenza, ma ormai è difficile tenerne il conto, molto più facile, invece, comunicare i pochi presenti.
Con l'aggiunta di Icio che si accomoderà in panchina a metà primo tempo, il Perarolo si schiera con Beccò tra i pali, una linea difensiva inedita: Camacho – Elaborato – Mr. Lui – Teschio; Isy, Paja Onga e Todo Recto a centrocampo con Toldo a maramaldeggiare in avanti supportato dai fratelli The Cavalloes.
Il match parte piuttosto blandamente: per gli ospiti il campionato è finito da almeno un paio di partite, sono matematicamente salvi e non potranno comunque accedere ai play off per la promozione. D'altra parte i giallorossi, ieri in bianco, e con calzettoni rossi, sembrano temere l'ennesima figuraccia, quindi badano a coprirsi più che ad attaccare, cercando di non sfilacciarsi troppo.
L'Oriago si dimostra particolarmente pimpante davanti, ed in particolare sulle fasce laddove schiera due mezzepunte molto offensive, che costringono il Teschio e anche Paja più alla difesa che all'attacco. In mezzo al campo il Baffo rimescola le carte dopo un quarto d'ora: Isy viene avanzato al centro dell'attacco, mentre Pato prende il suo posto, ma a farla da padrone li in mezzo è Todo Recto, che corre come un assatanato e recupera una dozzina di ottimi palloni, trovando anche il tempo di imbastire qualche buona azione di contropiede con dei lanci calibrati.
I padroni di casa passano in vantaggio verso la mezzora, allorquando Isy trova il giusto tempo per insaccare di testa un traversone dalla destra: tanta enfasi alle nuove scarpe bianche, ma è ancora l'uomo a fare la differenza.
Peccato che meno di cinque minuti dopo i blues trovino il pareggio: azione di rimessa, tiro da fuori area, Beccò respinge e al centro dell'area si ritrova solo soletto il centravanti che, invero con una certa veemenza, non può che siglare il più facile dei gol. Numerosi dubbi sulla posizione del giocatore stesso, che al momento del tiro sembrava essere aldilà della palla... l'arbitro non concorda. Ma convalida. Ma il perarolo non si da per vinto e confeziona due grandissime occasioni: in entrambi i casi è Kiba Cavallo a trovarsi a tu per tu davanti al portiere avversario, ma vuoi per la tensione, vuoi per la stanchezza, sciupa malamente.
Il primo tempo finisce qui, tutti a bere un tè freddo per ripartire di slancio. Ad accogliere i giocatori per la seconda frazione di gioco ci sono strani nuvoloni che coprono il cielo e minacciano pioggia. Ancor più minaccioso è l'Oriago, che fa vedere sin da subito di avere intenzioni ostili, e anche per questo il Baffo corre ai ripari inserendo Icio per Todo Recto e spostando Paja nella zona di competenza di quest'ultimo.
La squadra tuttavia si allunga pericolosamente, e gli ospiti iniziano a sfruttare con più determinazione il buco a centrocampo. La linea difensiva è costretta a cavarsela con le cattive più che con le buone, ma fatalmente capitolerà su un tiro da fuori area che beffa il numero 1 giallorosso. Il raddoppio avviene pochi minuti dopo, in occasione di un altro dubbio fuorigioco, anche se questa volta pare che la retroguardia non l'abbia applicato correttamente. I padroni di casa si demoralizzano ma cercano comunque di ribaltare un risultato che li vede pesantemente ed ingiustamente condannati, ma l'unico risultato di questo sforzo è il quarto gol dell'Oriago, che esce dal frazionale con più meriti del dovuto, ma senza rubare niente.
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Il digiuno continua. In un'afosa domenica pomeriggio di fine aprile, il Perarolo va per l'ennesima volta nella terra delle r arrotolate, ospite dei secondi in classifica, gli azzurogranata del Real San Marco. Stritolati tra i tipici palazzoni e la tangenziale, i giallorossi, ieri in giallorosso, si prostrano in campo con Beccò tra i pali, Trivella e Cugino in cerca di conferme ma anche di un giallo, Elaborato e un Mr. Lui ancora emozianato per la partenza della formula 1. A centrocampo Dario supporta Salvo e Zaghetto, mentre Pato "il numero dei mie neuroni è pari a quello delle mie fistole" Cavallo, Toldo e Todo Recto formano il contingente offensivo.
Sin dall'inizio si manifestano le potenzialità dei padroni di casa, determinati a centrocampo e piuttosto abili sulle fasce, laddove vantano una costante superiorità numerica.
Quella destra, in particolare, per quanto sia presidiata con ardore e caparbietà da Todo Recto, si rivelerà fatale. Non solo sul piano del risultato, giacchè è proprio da li che arriveranno i cross decisivi ai fini del risultato finale, ma anche per i piedi del nostro cursore argentino, che vengono erosi al punto che dovrà richiedere la sostituzione dopo meno di mezz'ora. Stessa sorte toccherà a Dario, che lamenta un affatticamento all'adduttore. Il torneo di Legnaro diventa sempre più un miraggio per lui..
L'uno due dei padroni di casa, che virtualmente chiuderà il discorso, accade attorno alla mezzora. Due azioni sulla destra portano ad altrettanti cross che vengono puntualmente deviati in porta dagli attaccanti, fino a quel momento tanto mobili quanto imprecisi. La reazione del perarolo è un po' evanescente, affidata ai piedi dei neo entrati Isy e Oscar, e produce una sola grossa occasione, che tuttavia potrebbe riaprire la partita. I piedi educati di Salvo pescano impreparata la retroguardia del Real: tra i due centrali si intrufola Pato Cavallo che a tu per tu col portiere avversario viene ipnotizzato dalla patata che ha in bocca il numero 1 e che sostanzialmente salva il risultato.
Nel secondo tempo gli ospiti si fanno più decisi, e nonostante serpeggi un certo nervosismo - causato anche da certe decisioni prese dal direttore di gara, il cui operato è comunque sopra la media stagionale - riescono a creare qualche azione degna di questo nome. In particolare è Zaghetto a poter sfruttare la fascia destra, laddove è stato spostato al momento della sostituzione di Pablo, peccato che per due volte non riesca a trovare il giusto tempismo con la sfera. Cugino e Trivella rimediano le agognate ammonizioni, che li terranno lontani dai campi di giuoco per l'ultima stagionale, ma che torneranno utili al momento dei play out. In pieno recupero, c'è tempo anche per la terza rete dei padroni di casa, in contropiede. Ma è un gol che non cambia la sostanza della partita: il Perarolo ha mostrato qualche segno di miglioramento, anche se l'uscita del tunnel non è ancora a portata di mano. Ovviamente tutte le forze sono orientate a tre settimane da oggi, ma visto anche il calibro degli avversari in campo, si può sperare che questi segnali siano il preludio ad un risveglio quanto mai agognato.
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- la voglia di phiga di capitan Giora. Certo la scusa di dover presenziare ai seggi è discreta, ma da che mondo e mondo, di domenica il segretario non conta un c*zzo.
- la diarrea fulminante di Dario
- una presunta operazione alla schiena di Pato
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- Saponetta Beccò, vittima di un provvidenziale scag8 che non gli permette di schierarsi tra i pali ma gli consente comunque di andare a godersi le ultime nevi d'alta quaota
- TJ sempre più Hooker Tino, vittima di un'estenuante tour de force tra le lenzuola e con seri problemi di affaticamente nei pressi dell'apparato riproduttivo. E che comunque sarebbe arrivito in ritardo perchè alle 3 meno un quarto non si era reso conto che avevano cambiato l'ora
- El Rosso, che potrebbe salire in cattedra al posto di Saponetta, ma che dopo una misteriosa mononucleosi, un'artrite ipocondriaca e una sbornia da birra autoprodotta, ha un ginocchio spappolato
- Oscar il Giusto, che è andato in missione di pace a Rimini, e tra un piadina e una conferenza di CL ha portato la lieta novella
- Bautista e Simoncelli, che si sono fermati a qualche metro da Jerez de la Frontera... ma che gara!
- Pano, che è in gita con suo cugino Ercole
- Prave, che è in vacanza con Stefanato
- Icio, che è figlio del presidente
- Mattana, che ha detto "basta con il calcio e basta con quelle vostre ca**o di mail!!!"
- Joel e Baz, che stanno facendo carte false per giocare ma non sanno che i dirigenti di via diaz votano Lega e lo fanno da ancora prima che la Lega esistesse
- Pablo Todo Recto, che sta sistemando gli ultimi bulloni del bagno
- la Bissa, in trasferta a Parigi, impegnato ufficialmente con la delegazione di Sandon per l'assegnazione di Expo 2015
Ecco allora che il Baffo deve schierare Andrea "go pena finio de magnare al batiso de no so ben chi" Marcato tra i pali, Mr. Lui e il suo ginocchio bionico e la sua mano sventolante al centro della difesa assieme a Trivella intriso di Polase, Cugino e Elaborato il capitano; Isy, Legnaro e San Salvo da Meggigorie al centro del campo, con Paja Onga, Pato e Piero in attacco.
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Roma. Sabato 15 marzo 2008. Stadio Flaminio. Mancano 20 secondi alla fine del match Italia - Scozia; i padroni di casa stanno dando vita all'ennesima partita indegna del 6 nazioni, ma in qualche modo si trovano sul punteggio di 20 pari. Andrea Marcato riceve la palla e da circa 30 metri droppa in mezzo ai pali. Tripudio.
A centrocampo capitan primavera il risveglio dei sensi Giora è affiancato da Totò e DaRìo. L'aria del torneo di Legnaro si sente, e il Baffo non può rinunciare al talentuoso quasi-omonimo di cinghialone Peruzzi. In attacco Toldo è affiancato dal Teschio e da Oscar, libero di spaziare su tutto il fronte offensivo.
Di contro, il Marcon si schiera con un 4 - 3 - 3 piuttosto offensivo, soprattutto sulla fascia destra laddove Cugino ha il suo bel d'affare. Zaghetto non fa rimpiangere le numerose assenze difensive, anzi, si candida per rivestire ancora il ruolo che gli antichi chiamavano "stopper". Chi ha più difficoltà è invece tino, costretto a rincorrere il ben più giovane e dinamico numero 9 sulla fascia opposta, tanto che dopo appena dieci minuti chiama il cambio. Sciolto il dubbio circa il motivo della richiesta - non si tratta di infortunio bensì di rottura di marroni - sarà il Teschiaccio a prendersi cura del cursore, mentre Tj verrà saggiamente dirottato sulle piste dei centrocampisti avversari.
La partita non offre grossi spunti né su un versante né sull'altro: gli ospiti dimostrano di essere leggermente superiori, ma non producono occasioni importanti. Toldo fatica parecchio nella morsa dei due centrali, e ci vuole qualche galoppata di Paja Onga per impensierire i rossoblu dalla erre arrotondata, ma sono solamente di leggeri pruriti, niente di più. Il primo tempo si chiude quindi a reti inviolate, punteggio giusto e che dimostra che le due formazioni temono di farsi male. Il Marcon è in corsa per raggiungere la quarta piazza e viene da una serie di buoni risultati; il Perarolo è attaccato coi denti al treno "non ci tocca fare i playout" e un punto contro una top-ranked sembra bastare.
La ripresa inizia sulla stessa falsariga della prima frazione, ma i giallorossi, ieri in rosanero, si dimostrano più compatti a centrocampo ed iniziano a farsi vedere con più continuità dalle parti del numero 1 avversario. Isy, che entra al posto di un buon DaRìo, si fa apprezzare per un paio di slalom esteticamente impeccabile, ma per ben due volte conclude malamente. Dapprima cercando l'eurogol da fuori area; quindi calciando malamente a lato da una posizione leggermente defilata ma ghiottissima. Entrano anche Occhi e Camacho, per Toldo e Mr.Lui; la partita sembra destinata a terminare in pareggio quando salvo serve con un pallonetto Occhi. L'omonimo usa tutti i suoi chili e cavalli per aggirare l'ostacolo, e insacca di giustezza. Del tripudio abbiamo già detto, mentre non abbiamo ancora parlato degli avversari che perdono un po' la testa e provocano i rosanero, i quali ci cascano. Imperdonabile capitan Tj che, vittima dell'Amore, stende il lumacone col numero 6 proprio a due passi dall'arbitro il quale ne aveva già due palle così del capitano, lo ammonisce per la seconda volta e lo manda a farsi la doccia. A quel punto il Marcon si riversa tutto in attacco, e si rende decisamente pericoloso su palla ferma. In almeno quattro occasioni, infatti, la palla del possibile pareggio cade sulle teste dei rossoblu, ma Beccò si erge a baluardo e sventa, guadagnandosi una buona dose di applausi e pacche sulla schiena. Quando infine l'arbitro ha deciso che può continuare a ignorare fuorigioco fino a domani, ma quelli non pareggeranno mai, sancisce la fine del match col triplice fischio e finalmente il Frazionale può festeggiare l'ennesima impresa dei suoi beniamini.
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