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US PERAROLO 1 - VIGONOVO TAMBEE 4 (chiamate l'esoriciccio)

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Ciao noooooooooote fonda al Frazionale, violato per l'ennesima volta, la terza di fila dagli avversari, in questo caso i paricategoria del vigonovotambee dell'ex Ercole Contin.
I giallorossi, ieri in bianco, tanto per cambiare devono fare i conti con i tagli al roster, manco fossimo in alitalia: assente Fefè per l'espulsione rimediata sette giorni prima (e perché doveva stare dietro a facebook); assente trivella perché impegnato in faticosi allenamenti in altura; assente pure Bernoccolo per un misterioso malessere che non l'aveva colpito la sera prima al makkarone, ma solamente verso l'ora di pranzo. Da aggiungere inoltre che Kiba è a mezzo servizio perché ha perso una costola nel tentativo di emulare D'Annunzio mentre il gemello Pato è reduce da una settimana di riposo forzato, così come Mr. Lui che è reduce da un tour de force tra le lenzuola di discutibili megere del nordeuropa... L'undici titolare è pertanto: Beccò, Bernarda, Paja Onga, Jackie, Camacho; Pajaro, Totò, Kiba, Pato; Toldo, Paolo. La partita inizia con le due squadre che si studiano nella zona centrale del campo, senza un predominio nè dell'una nè dell'altra formazione. Il perarolo mantiene un atteggiamento prudente e ha spesso la meglio sui tentativi degli avversari, ai quali rispondono con l'arma del contropiede, un'arma smussata da troppa imprecisione e da un Zaghetto un po' spaesato nel poco consueto ruolo di terzino sinistro. L'equilibrio viene spezzato da una giocata maiuscola di Paolo, che va a recuperare un pallone impossibile lungo l'out e la piazza proprio sui piedi di Toldo che a due passi dal portiere non può che insaccare. 1 a 0 e Perarolo sugli scudi. La reazione degli ospiti è piuttosto inconsistente: si presentano spesso palla al piede fino al limite dell'area, ma i tiri che lasciano scoccare sono tutti imprecisi e Beccò non deve nemmeno fingere di impegnarsi.
A 5 minuti dalla fine della prima frazione di gioco, il Fato volta le spalle al Perarolo. Sull'ennesimo tiro da fuori area, la palla colpisce il palo alla sinistra del coniglietto giallorosso la cui testa raccoglie il rimbalzo e spedisce la sfera in rete per un gollonzo da cineteca.
 
L'inizio della ripresa è ancor più catastrofico. Punizione dalla sinistra, palla ribattuta che finisce tra i piedi dello stesso attaccante "autore" del pareggio, Camacho respinge sulla linea e Beccò blocca. Tutto bene, se non fosse che nella confusione Mr Lui si accartoccia su se stesso e, lamentando un dolore al ginocchio, esce dal campo. Al suo posto entra Pennywise e mentre i padroni di casa prendono le misure, il terzino avversario se ne va bel bello in giro per il campo, carica il cross di sinistro, lui che è destro, e la piazza con precisione... sul palo interno opposto. Un gol sicuramente voluto che premia oltremodo la squadra gialloblu.
E non c'è due senza tre.
Passano pochi minuti, fendente in area giallorossa, Pennywise rinvia di destro, la palla assume una traiettoria impazzita, come quando nel videogioco della pallovolo in patronato premevi il tasto rosso e giallo e facevi la sbisigoeona... Bellò la segue con lo sguardo ma quando se la trova tra le mani  non ha ancora smesso di ruotare, e cade mollemente in rete.
A quel punto il Perarolo cerca con ancora maggior pressione di ribaltare il risultato, e arriva vicino alla rete che potrebbe riaprire il discorso in un paio di occasione e scoprendosi di quel tanto che basta per prendere il più classico dei gol in contropiede. 1 a 4 e maledizione del Frazionale che continua. E' anche tempo di un sano turn-over: ecco allora che entrano Bedon, Giggi e Aldo che putroppo non riescono a rivitalizzare l'asfittica domenica perarolese.
"Una sconfitta dura da digerire" ammette il Baffo a fine gara "ma per come si è sviluppata faccio anche fatica a trovare dei demeriti nella mia squadra... forse potevamo essere un po' più attenti in certe fasi della gara, ma sulle prime tre reti subite (la quarta non l'avremmo mai presa in occasioni "normali") ho poco da rimprovevare ai miei ragazzi, è difficile vedere tre gol del genere in una stessa partita. Speriamo di aver chiuso qui i conti con la sfortuna...."
Nel frattempo, la dirigenza ha già affittato un pulmann per una gita infrasettimanale a lourdes...

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SAN MARCO NOVENTA 0 - PERAROLO 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
La domenica perfetta inizia venerdi sera. La quasi totalità dei giocatori dell'US Perarolo, eccezion fatta per un manipoli di mormoni dello Utah impegnati in celebrazioni religiose, si ritrova a partire dalle ore 20 per una sobria cenetta a lume di candela presso i locali de "il makkarone". I ragazzi hanno amabilmente conversato per ore ed ore con un bicchiere di cognac in mano e la musica del clavicembalo che accompagnava i loro filosofici pensieri. Paja Onga ha rimato un poema epico in quartine estroverse dal titolo "son triste chè m'han tolto una ciste", mentre Berni ha decantato le gesta delle donne da egli conosciute nei suoi recenti viaggi nelle terre d'Oltralpe ed Alemagna, per non parlare di quelle quattro sgualdrine polacche. Il tutto è stato documentato dalla maestria estetica di Simone Piedone Feisbuk Ferraresso, le cui foto sono già disponibili presso il rotocalco elettronico da cui prende uno dei due soprannomi.
Insomma, un'atmosfera settecentesca che ha caricato a molla i giocatori, scesi sul campo di giuoco con la necessaria concentrazione e le giuste motivazioni, consci anche del fatto che quello che passava era l'ultimo treno per il sogno promozione.
Il Baffo, che per la prima volta in stagione ha a disposizione tutto l'organico, fa accomodare in panchina Camacho e Kiba Cavallo preferendo al loro posto Trivella e Totò e disegnando un 4-4-2 richiesto a furor di popolo.
Nei fatti, mai come nella partita di ieri, la squadra si disporrà con un offensivissimo 4-3-3, almeno fino a quando la somma dei giallorossi, ieri in bianco, sarà 11.
E' Trivella, presentatosi per l'occasione con un nuovissimo look da naziskin, a dirigere la difesa e a prenderei gradi di capitano. Al suo fianco Jackie, Bernoccolo, Mr. Lui e Saponetta Buccia d'Arancia Beccò compongono la retroguardia difensiva; a centrocampo Totò, Fefè e Paja Onga compongono la cerniera di raccordo con l'attacco che sarebbe formato dai soli Pato e Paolo, ma che - come anticipato - vede Luca dispiegato nel ruolo di ala sinistra. Di fronte un'avversaria data tra le pretendenti alla promozione, se non addirittura come favorita al primo posto assoluto, una rosa di 40 giocatori, figlia di una fusione tra due blasonate società dei quartieri orientali di Padova, un allenatore che pare sia Mourninho e un attaccante da 8 reti in altrettanti match. Più il parrucchiere del Baffo che in qualche modo c'entra nel discorso, anche se nessuno, nonostante l'aneddoto sia stato svelato ai 4 venti, ha capito perché e percome. Ma tutto fa brodo, e che brodo! Già dopo tre minuti gli ospiti rischiano di passare in vantaggio quando Luca Pajaro, solo soletto, spara alto un pallone da pochi passi. Brividi sulla schiena dei padroni di casa, e brutti presentimenti nelle teste del Perarolo, che di occasioni ne ha sbagliate parecchie nelle ultime sfortunate prestazioni.
Ma anzichè abbattersi, la formazione d'OltreBrenta preme ancor di più sull'acceleratore e, senza esporsi al contropiede, prende possesso del terreno di gioco. Salvo, tornato a destreggiarsi con una palla al piede anzichè un rosario tra le mani, disegna traiettorie geometriche, Paolo lotta su ogni pallone, Luca è una vera spina nel fianco della macchinosa retroguardia del San Marco, e la rete di Pato al ventesimo è il giusto coronamento di un predominio assoluto. Sugli sviluppi di un cross dalla sinistra, Fefè prova la rovesciata acrobatica: l'esito è tutt'altro che spettacolare ma quello che doveva essere un tiro si trasforma in un assist per il lucano, che è lestissimo a calciare in rete sorprendendo difesa e portiere.
Il San Marco reagisce, e infastidisce Beccò con un paio di calci piazzati velenosi, ma Trivella e soci riescono sempre a sbrogliare la matassa e a riproporsi in attacco. E chi di punizione cerca di ferire, di punizione perisce: Salvo pennella al centro dell'area, respinta sbilenca della difesa ed ecco che arriva il classico gol dell'ex. Paolo non ci pensa un attimo e scarica in porta tutta la rabbia accomulata domenica scorsa e il rancore verso la società per cui ha militato per molti anni.
A questo punto la partita è virtualmente chiusa: il San Marco cerca di mescolare un po' il centrocampo ma sono vani esercizi di stile. Il Perarolo però non vuole chiudere il match con troppa tranquillità e si lascia coinvolgere da una bagarre del tutto inutile, con il risultato che Fefè viene ammonito e cinque minuti più tardi, quando l'ammonizione serve davvero per fermare un avversario lanciato verso la porta, ecco che scatta il rosso. Il baffo è giustamente furioso e deve correre ai ripari durante il riposo, lasciando Paolo da solo in attacco e spostando Pato sulla linea dei centrocampisti, per evitare le prevedibili sfuriate dei cursori casalinghi. Tuttavia, al rientro dagli spogliatoi, sono gli ospiti ad avere in mano il colpo del definito, inappellabile ko. Prima con lo stesso Pato, che cerca di sorprendere il portiere avversario da fuori area dopo una perfetta azione in contropiede, e poi con Trivella che spizzica di testa il corner calciato da Salvo, la palla percorre tutta l'area di rigore ma purtroppo non trova nessuna maglia bianca a ribadirla in rete.
A quel punto il San Marco reagisce e prende possesso del match, grazie alla superiorità numerica e ai primi accenni di vecchiaia da parte di Salvo, più nella testa che nel corpo. Ma di occasioni vere e proprie i giallorossoneri non ne creano, e più aumentano i centimetri in attacco, più la retroguardia perarolese ha buon gioco. Non è un assedio quindi, quello cui si assiste dalla tribuna (tribuna che peraltro ospita Pano, ex giallorosso che ora milita nella caminese e la cui partita è stata sospesa per squaraus del direttore di gara) ma uno sterile tentativo di accorciare le distanze, frustrato ogni volta dagli anticipi di Berni, dalla fisicità di Jackie e PajaOnga, dalla grinta di Trivella, dal neurone di Pato e dalla fierezza di appartenere alla razza che del Presidente degli Stati Uniti di Bernoccolo. L'unico vero pericolo che corre la porta di Beccò è a pochi minuti dal 90° quando Beda si fa tutto il campo in solitudine, e scaglia un pepitone da fuori area. Con la sicurezza tipica dei grandi portieri, Saponetta accompagna con lo sguardo la palla... sulla traversa... e in qualche modo fa sua la sfera dopo che questa rimbalza abbondantemente fuori dalla riga. Il triplice fischio arriva con qualche attimo di ritardo, ma sancisce una vittoria meritatissima e mai in discussione, nonchè il rilancio delle quotazioni perarolesi presso il borsino della terza categoria.

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The Frazionale Curse strikes back

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:

Così come l'anno scorso fu durissima sfatare il taboo del frazionale, anche quest'anno, dopo un promettente avvio tra le mura amiche, il Perarolo deve registrare una certa ritrosia a far punti in casa. Dopo l'inopinata sconfitta con la Caminese di settimana scorsa, la squadra del baffo porta a casa un'altro risultato negativo, stante lo 0 a 1 con il quale il Pianiga mantiene il primato in classifica.
Risultato bugiardo, figlio di un pasticcio difensivo, e frutto più della sfortuna dei padroni di casa che dei meriti degli ospiti. Una volta ancora, la formazione titolare è la formazione tipo ed è l'unica possibile: Beccò tra i pali, Cugino e Pennywise sulle fasce, Camacho e Jack a formare la coppia centrale; centrocampo a base di Fefè, Luca Pajaro e Berni; Kiba, Pato e Paolo a formare il pacchetto offensivo.
La partita inizia in sordina, con le due squadre che cercano di controllare il gioco ma non hanno ancora voglia di affondare: la prima occasione capita al quarto d'ora del primo tempo, allorquando Cugino fa sua una respinta avversaria e da tre quarti campo spara un bolide che va ad incocciare l'interno della traversa, con la palla che rimbalza - immaginiamo - fuori dalla linea di porta e ritorna in gioco. La scarsità di attaccanti giallorossi, ieri in biancorossoverde, all'interno dell'area determina tuttavia l'impossibilità di alimentare l'azione offensiva, men che meno di cocretizzarla. Sul capovolgimento di fronte il Pianiga passa in vantaggio: cross dalla fascia sinistra, Luca salta ma non prende la palla, disorienta Camacho di quel tanto che basta al centravanti avversario per calciare una provola verso Beccò il quale parte con un attimo di ritardo e vede la palla accasciarsi mollemente a fil di palo, alle sue spalle. La reazione del Perarolo non tarda, ed è Jack a cercare di pareggiare i conti: il suo stacco imperiale è perfetto per tempismo e potenza, ma la palla sorvola di qualche centimetro la traversa. La pressione della squadra del Baffo è costante, e per forza di cose si aprono dei varchi per gli attaccanti ospiti. Pur cincischiando un po' troppo, Camacho e compagni riescono sempre a cavarsela egregiamente fino a quando, a pochi minuti dal termine della frazione, lo stesso capitano giallorosso si vede fischiare un rigore contro per presunto atterramento del numero 11, che prima e dopo si dimostrerà particolarmente abile nell'arte del saltino. Azione non chiarissima, ma Beccò testimonia a favore del suo compagno di squadra e tanto ci basta.
Da segnalare anche il simpatico siparietto che Camacho stesso mette in piedi con l'arbitro:
"Arbitro, ma che ca**o hai fischiato???"
"Capitano lo hai...la pa...be be...gn gn..."
"Ecco vedi, non sai neanche dirlo..."

Ad ogni modo, lo stesso numero 11 si incarica della trasformazione, e... signori, mettete le catene da neve in bagagliaio: Beccò para.
Faccio lo spelling:
B-E-C-C-O-'-P-A-R-A-I-L-(-U-N-)-R-I-G-O-R-E
Il fatto è cosi straordinario, clamoroso che i difensori giallorossi devono strabuzzarsi gli occhi prima di avventarsi verso la palla e allontanare definitivamente la minaccia.

C'è ancora il tempo di vedersi negato un rigore e di assistere ad una punizione di Paolo che lambisce la traversa, dopodichè l'arbitro manda tutti negli spogliatoi.
Il mister non ha granchè da rimproverare ai suoi, se si escludono certe leggerezze in fase di interdizione, per il resto però, fino ad ora, la squadra ha tuttaltro che demeritato, e il risultato, per quanto ingiusto, non si può certo considerare chiuso.

La ripresa inizia infatti con un Perarolo arrembante, che provo a sfondare la solida retroguardia avversaria con diverse azioni dalla fascia destra e qualche incursione centrale. Pur senza creare dei veri e propri brividi al portiere avversario, la pressione è davvero notevole e meriterebbe una conclusione favorevole al team casalingo. Così non è, e dopo un quarto d'ora, fatalmente, si deve rifiatare: complice anche il cambio di tutto il reparto offensivo ospite, la partita si rimette sul piano dell'equilibrio, per quanto le punte neo entrate non siano all'altezza delle precedenti, sono comunque fresche di bucato, e creano qualche grattacapo alla difesa. Alla mezzora l'occasione del pareggio capita sui piedi di Paolo, che si gira abilmente in area e calcia sul primo palo, ma il portiere ci arriva per miracolo. Il Pianiga gioca solo di rimessa e beneficia anche di un'inattesa superiorità numerica allorquando il neo entrato Icio si fa espellere in un battibaleno per proteste a seguito di un fallo. Beccò si guadagna ancora gli applausi del Frazionale con un'intervento d'istinto a tu per tu con l'attaccante, ma per il resto la partita non offre più spunti notevoli. Il Perarolo non merita la sconfitta, ma se ne va a casa, anzi ci è già, con le pive nel sacco, per la seconda giornata consecutiva.
Nel fatturato del match pesano alcune scelte avventate dei giocatori, che a volte dimostrano poca lucidità, ma pesa in particolare la cronica scarsità di giocatori: giornata dopo giornata gli uomini a disposizione del Baffo sono sempre contati, e sostanzialmente non c'è possibilità di cambiare il volto alla squadra a partita in corso. Basta pensare a come gli avversari, pur perdendo qualcosa in termine di qualità, abbiano ripreso controllo della partita permettendosi il lusso di cambiare tre attaccanti su tre: una facoltà che non è concessa al Perarolo, che non ha un piano di riserva. In settimana pare arrivino due nuovi rinforzi, ma per come stanno le cose al momento, ci vorrebbero almeno quattro o cinque innesti. La stagione entra nel vivo, e domenica sarà importantissimo tornare a fare risultato: il distacco con le prime in classifica è già piuttosto evidente, e il Perarolo non si può concedere il lusso di ulteriori passi falsi.


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US PERAROLO 1 - CAMINESE 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Un tiro per tempo: due gol; tre parate decisive, un rigore sbagliato all'ultimissimo istante: un gol. Si potrebbe sintetizzare così l'amara sconfitta, la prima interna, del Perarolo Calcio, che dopo la buona prestazione offerta 7 giorni fa nel temibile campo del Correzzola compie due o tre passi da gambero e si ritrova a fare i conti con una classifica deficitaria.
E' difficile stabilire laddove inizino i meriti della compagine avversaria, ed in particolar modo del loro numero 1, e dove invece inizino i demeriti della formazione del Baffo: la partita è stata tutt'altro che bella e ben giocata, ed in particolare nel primo tempo i giallorossi, ieri in giallorosso, hanno palesato una preoccupante latitanza di gioco razionale, affidando tutta la manovra a lanci lunghi che hanno fatto la fortuna della rocciosa difesa avversaria, tanto puntuale sulle palle aree quanto lenta ed impacciata in occasione delle sin troppo azioni manovrate. 
"Forse la partita sarebbe andata diversamente se non avessimo preso quel gol da polli dopo pochissimi minuti: non avessimo dovuto rimontare sin da subito, forse avremmo impostato il match su un binario più razionale... e invece ci siamo fatti prendere dalla foga, e solo una volta raggiunto il pareggio abbiamo dimostrato le nostre capacità". In effetti l'inizio del match è subito in salita per i locali: passano meno di dieci minuti e la caminese va in vantaggio sugli sviluppi di una punizione battuta dalla trequarti. Il lesto capitano e numero 10 in divisa bianca piomba sul primo palo e batte a rete di prima intenzione, cogliendo impreparata tutta la retroguardia del Perarolo, panchina compresa. E come descritto puntualmente dal Baffo, la reazione dei ragazzi è tutt'altro che ordinata: i lanci lunghi intesi a servire i gemelli lucani fanno il gioco degli ospiti, che non ci pensano due volte a rinviare alla viva il parrocco, e se poi ci scappa un minimo di contropiede, tanto meglio. Anche a centrocampo la partita è appannaggio della caminese, che, più o meno lecitamente, da un tono piuttosto maschio al match. Il Perarolo non si tira indietro, ma certo l'arbitro potrebbe sanzionare con più continuità le trattenute e le spinte che si susseguono: la redazione gli è tuttavia solidale, poichè comprende perfettamente che dirigendo una partita ad almeno 25 metri di distanza dal punto dove si trova la palla, alcuni errori si possono ben commettere! "Non vogliamo cercare alibi" commenta il capitano di giornata Trivella, rientrato nella posizione di libero per il turno di stop autoconcessosi da Camacho "ma qualche cartellino giallo in più ci stava, e magari la storia del match sarebbe cambiata". Mentre raccogliamo interviste e snoccioliamo sentenze, sono trascorsi circa 25 minuti dal fischio d'inizio ed è tempo, finalmente, di pareggio! Anche in questo caso galeotta fu la punizione: Zaghetto calcia sul secondo palo, Fefè fa un'ottima sponda sulla quale Berni, nel tipico stile dello scaldaculo®, batte il portiere avversario di controbalzo e regala la sospirata rete del pareggio. Nei restanti dieci minuti della prima frazione il Perarolo, liberatosi appunto dal fardello della ricerca del gol a tutti i costi, dimostra di che pasta è fatto: sapienti manovre palla a terra, discese incontenibili sulle fasce e - putroppo - imprecisione sottoporta, sono sufficienti a far vedere i sorci verdi agli ospiti, che accolgono con malcelato sollievo il duplice fischio.
 
Al ritorno dagli spogliatoi la caminese sembra un po' più convinta dei propri mezzi e abbandona il copione "palla lunga e padalare" utilizzando il più collaudato "palla lunga, pedalare e provare a tirare in porta". Ma il forcing dura poco più di dieci minuti, giusto il tempo necessario a Beccò per prodursi in un'elegante parata in sette tempi: palla calciata da metà campo e diretta tra le sue mani sicure, presa saponettata, palla che lo scavalca, palla che sta per varcare la linea bianca - quella del "gol", non quella del "fuori", Beccò che si intorcola, si intrufola tra la rete, si inarca, si interseca, si intercetta, si interrompe e in tutta tranquillità la riacciuffa. Nonostante le proteste degli ospiti, l'arbitro non concede il gol, e Beccò può ancora guardarsi allo specchio.
Il Perarolo a quel punto reagisce e inizia a manovrare con più diligenza: il valzer sulle fascie non da i frutti sperati, ma Paolo riesce ad avere la meglio in un paio di occasioni sul diretto avversario ed è solo per qualche centimetro di troppo che i suoi lanci non finiscono tra i piedi di Pato o Kiba. Inizia anche lo show del portierone caminese, uno a cui non avresti dato una lira prima - e francamente anche dopo - il match, ma che evidentemente durante il match sa come guadagnarsi la pagnotta: con tre interventi miracolosi salva la propria rete su altrettante occasioni firmate Paja Onga, Berni e Jack. E poichè nel calcio spesso non vince chi merita, ecco che a dieci minuti dal termine arriva il gol beffa, un gol perfettamente uguale a quello incassato nel primo tempo, con la differenza che la palla filtrante non è frutto di un calcio piazzato ma di un passaggio, ma direzione della palla, movimento dell'attaccante, impassibilità della difesa e risultato sono i medesimi. 2 a 1 e stato di shock per il Perarolo. Iniziano anche le prime scaramucce tra le panchine, laddove l'eleganza dei giocatori e della dirigenza ospite si dimostra degna di un invito a Buckingham Palace. E pensare che al 95° la squadra di casa avrebbe ancora la possibilità di pareggiare e far digirire un boccone amarissimo agli avversari: l'arbitro assegna un rigore per fallo di mano, probabilmente anche dubbio, e sul dischetto c'è Paja Onga "la sentenza" Zaghetto. Che tuttavia si dimentica di essere se stesso, si trasforma in David Campese e con la freddezza dell'estremo australiano trasforma in mezzo ai pali, ma quelli dell'H da rugby, non quelli che contano in un campo da calcio.
Lapidato da compagni e tifosi, a fine gara troverà il modo di dare un sentito addio alla famiglia: l'isola dei famosi lo aspetta a braccia aperte.

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COREZOEA 1 - PERAROEO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Correzzola. Pochi kilometri più a sud, e sei a Rovigo; pochi kilometri più a est, e sei a Cioza; pochi chilometri in qualunque direzione, e sei in mezzo ai campi. Siamo ai confini dell'impero, luoghi sperduti e desolati, dove un metro quadrato di casa costa mille euro, e dopotutto ti sembra pure un prezzo esoso; dove gli spogliatoi non sono più grandi della Croma di Totò e per lavarti devi fare i turni; dove le fidanzate dei padroni di casa guardano i corpi nudi e statuari degli ospiti insaponati e incipriati sotto la doccia, nudi come mamma li ha fatti.
Al di là delle note di colore, il Perarolo sa che questa è la prima vera sfida dell'anno: di fronte una compagine che occupa la prima posizione in classifica, 3 vittorie e una sola sconfitta con lo stesso Sambruson che ha sconfitto i giallorossi, ieri in bianco. Il terreno di gioco, incredibilmente vista la disponibilità, non è più grande del Fazzoletto di Arzerello, ed è pure ingannevole perchè quella che sembrava un'erbetta ben curata in realtà nasconde una serie di buche e gibbosità che non rendono giustizia ai buoni piedi schierati in campo e al lessico schierato in questa cronaca.
Ad ogni buon conto: il Perarolo si schiera in campo con la stessa formazione della domenica precedente eccezion fatta per Luca Pajaro che al momento del fischio d'inizio si trova a girovagare ubriaco per le vie di Treviso, seguito passo passo e a sua insaputa da Simone Piedone l'Africano, proud owner of the worst facebook in the world. Al suo posto, di Pajaro, non di Piedone, il redivivo Trivella che torna all'antico ruolo di centrocampista. Attorno a lui ruotano Fefè e Totò; in attacco ci sono Paja Onga e i gemelli lucani; in difesa Berni, Camacho, Jack e Abdul Bernoccolo Karim. In porta Rutto Beccò. Come capita spesso nei campi di dimensioni ridotte, sono i padroni di casa a condurre le danze, ma è il Perarolo ad avere la prima opportunità: Paja scende sulla fascia destra e mette una palla invitante al centro dell'area, Kiba è tutto solo ma aspetta un attimo di troppo, non si coordina bene e spara a lato da pochi passi. A gol sbagliato gol subito: rinvio maldestro degli ospiti, la palla carambola in area nei pressi di Jack il quale si trova palla e avversario troppo vicini per evitare il contatto. Rigore che si può definire sacrosanto, per quanto sfortunato.
"E' stata una sensazione inebriante, la prima volta che mi capita" racconterà a fine partita un Beccò ancora emozionato per aver toccato con le proprie dite la sfera calciata dal dischetto del rigore. Ovviamente è finita alle sue spalle, ma già il fatto che l'abbia sfiorata ha alzato le quotazioni riguardo ad una sua parata entro la fine della carriera: già da oggi la snai quota l'evento 1 a 100.000, ovvero puntando un euro se ne vincono 100.000, il 15% in meno di sabato scorso.
Il Perarolo reagisce prontamente e non passano molti minuti per il pareggio: dopo un paio di ottime combinazioni palla a terra, i giallorossi trovano il gol con Kiba che si incunea tra la coppia centrale e da fuori area batte il portiere avversario in uscita. A quel punto la partita non si esaurisce, anzi entrambe le squadre cercano il raddoppio: il Correzzola punta tutto sui lanci lunghi e sui calci da fuori, coi quali colpisce ben due legni e in una terza occasione risveglia i reni di un Beccò sempre puntuale e presente. Nell'altra metà campo Pato e Paja mettoni i brividi ai terzini avversari, in particolare è il primo a meritarsi gli applausi di entrambe le tifoserie allorquando alla fine del primo tempo viene imbeccato, per sbaglio, da Cugino, stoppa a seguire lasciando tutti di stucco - anche i propri compagni - per la precisione dello stop, e calcia di prima intenzione da fuori area. La palla compie una traiettoria imprendibile per il portiere, ma si abbassa con un istante di ritardo, sorvolando la traversa di pochi centimetri e dando a tutti l'illusione del gol.
 
La ripresa segue lo stesso copione, con entrambe le squadre alla - vana - ricerca del gol della vittoria: da una parte e dall'altra si sprecano le occasioni, vuoi per le paratissime di Beccò, vuoi per la poca precisione del reparto avanzato perarolese. Le difese sono più interessate a sbrogliare la matassa che a ripartire con razionalità così il match si trasforma in una partina di ribattino, con continui capovolgimenti di fronte e il centrocampo che si trasforma in spettatore pagante. Sono gli ospiti ad avere le ultime occasioni propizie per passare in vantaggio, ed in particolare è Pato Cavallo a ritrovarsi la palla della vittoria tra i piedi, ma nella confusione generale non trova la freddezza giusta per battere a rete, sprecando a lato.
Il pareggio finale pertanto è un risultato più che giusto, la partita è stata combattuta e bella da vedere, la vittoria poteva arridere a l'una o l'altra delle compagini e nessuna delle due avrebbe rubato. Il Perarolo torna a casa convinto di aver passato il primo vero esame della stagione, conscio che ha ancora margini di miglioramento e che il livello del campionato, di qui in avanti, probabilmente si alzerà. "Prima della gara odierna avevamo affrontato squadre piuttosto deboli" commenta il capitano "e a dirla tutta noi non avevamo dimostrato di valere tanto di più. Fa piacere quindi vedere che contro squadre rognose e spigolose come quella di oggi abbiamo ritrovato il carattere che da sempre ci contraddistingue e che nelle domeniche precedenti veniva fuori ad intermittenza".
"Un punto importante, non sarà facile venire a vincere su questo campo" conferma il Baffo "I ragazzi mi sono piaciuti per l'impegno e la voglia di vincere, che hanno dimostrato di avere fino all'ultimo minuto. Questa è la strada giusta!"
Anche Beccò, premiato con la palma del migliore in campo, dice la sua: "Un punto importante, non sarà facile venire a vincere su questo campo. Soprattutto perchè in inverno aspettare mezz'ora per lavarsi può provocare raucedini, influenze, cassamenti e broncopolmoniti. Inoltre in inverno non sarebbe stato possibile lasciare la porta aperta durante la doccia, e le ragazze locali non avrebbero potuto ammirare le nostre grazie".

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AMBROSIANA SANBRUCIONE 1 - PERAROLO VIGONTINA 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Prima sconfitta in campionato per i ragazzi del Baffo, che in una calda domenica d'ottobre si trovano a dover fare i conti per la prima volta con le ristrettezze della propria rosa. Per un motivo o per l'altro, infatti, i giocatori a disposizione del mister sono solo 14: Paja Onga lamenta un'improvvisa ondata influenzale; Salvo è disperso tra Reggio Calabria e la partita del figlio, o forse è alla partita del figlio a Reggio Calabria; Icio è in gita a Treviso; il Teschio che doveva venire non c'è; di Piero non si hanno notizie... Inoltre, a rendere il tutto più semplice, capitan Camacho è in preda alla malattia definita comunemente come "el cassamento"; Berni è una settimana che non si allena a calcio - anche se immaginiamo che si sia allenato a fare un certo tipo di movimento tra le lenzuola di quelle quattro puttane dell'est; e Jackie, che il Baffo è andato a prendere direttamente all'aeroporto pur di averlo in rosa, è evidentemente afflitto da jet lag e da carenza di testosterone, avendone abusato durante il soggiorno egiziano.
Per farla breve, la formazione è la seguente: Beccò tra i pali, Cugino e Pennywise sulle fasce, Capitan Snaro e Abbronzatura integrale a formare la coppia centrale; Scolo, Chécco, Scajara a metà campo coi gemelli lucani larghi in fascia e Paolo al centro dell'attacco. A disposizione due portieroni di riserva e il neo tesserato Gigi.
Da notare anche la presenza in panca del d.s. Simone Piedone che dopo aver regalato i palloni nuovi alla squadra, si preoccupa di allargare le scarpe del capitano indossandole per tutto il primo tempo. Ottimo esempio di dedizione nei confronti della squadra.
La partita parte bene per gli ospiti, che sembrano avere maggiore qualità rispetto agli avversari, che pure si dimostrano temibili sulla loro fascia di sinistra, laddove però c'è un ottimo Cugino a fare da guardia. Lo schieramento delle due punte centrali costringe tuttavia Berni a spostarsi nel ruolo di marcatore e a lasciare una maggior libertà agli avversari in mezzo al campo le cui ridotte dimensioni, a cui si aggiunge il continuo scampanamento, favoriscono di gran lunga i padroni di casa che si rendono pericolosi in un paio di occasioni da distanza ravvicinata.
Nel frattempo inizia lo show personale del direttore di gara, che dirige con metro del tutto personale: già dimostratosi particolarmente sveglio durante l'appello (in cui non si accorge che Bedon ha il 13 mentre in lista ha il 15), fischia un po' troppo spesso contatti del tutto irrilevanti, tanto che più che ad una partita di calcio pare di assistere ad una partita di calcetto. Peraltro, questi fischi arrivano un po' più spesso a favore dei padroni di casa che degli ospiti, e in occasione di un mancato fischio Cugino, reo di aver reclamato l'attenzione del direttore di gara con troppa foga, probabilmente svegliandolo, si becca un giallo. Sacrosanto, ma è comunque dubbia l'idea di far battere la punizione laddove il giocatore è stato ammonito, allorquando il fallo era ad almeno 20 metri di distanza. In una parola, una direzione chioggiotta.
E proprio da una punizione inventata (Pennywise si frappone fra un avversario e la palla lasciando che quest'ultima si accomodi tra le braccia pelose di Beccò, azione del tutto regolare, ma non per l'arbitro) che scaturisce il gol che deciderà la sfida. Bella parabola che si insacca sul palo coperto, proprio sotto al sette.
I giallorossi, ieri in giallorosso, sciaguratamente!, reagiscono subito e conquistano un'ottima punizione con Paolo che viene atterrato al limite dell'area da quello che sembrava essere l'ultimo uomo. Sembrava appunto.
Paolo calcia splendidamente ma la palla esce di un soffio, dando a tutti l'illusione del gol.
 
A quel punto la partita prende  una piega abbastanza noiosa: gli ospiti faticano a costruire gioco, "merito" anche di un campo davvero ostico per durezza e gibbosità (gibbosità signori, che lessico!), mentre i padroni di casa, che badano ovviamente a conservare il vantaggio, adottano il sistema palla lunga e pedalare. Sistema che ha anche un discreto successo viste le già citate condizioni della retroguardia perarolese, per quanto Beccò non sia mai in evidente pericolo.
 
La seconda frazione di gioco è un vero calvario per i giallorossi, che a fatica riescono a superare il centrocampo con raziocinio, affidandosi invece quasi esclusivamente a lanci lunghi nel vano tentativo di scavalcare la retroguardia. Nell'unica occasione in cui giocano palla a terra dimostrano di poter fare malissimo all'avversario, ma il triangolo strepitoso tra Paolo, Fefè e Pato, fino a quel momento del tutto evanescente, si conclude tra i pugni del portiere, autore di un intervento magistrale. I padroni di casa sfiorano il raddoppio di nuovo da calcio piazzato, allorquando Beccò si trova a ribattere due palloni scagliati da pochi centimetri nel giro di una manciata di secondi, ma per uno come lui, con i riflessi di un gatto, è un gioco da ragazzi. Il Sanbrucione congela gioco e cronometro, affidandosi alla sapiente direzione arbitrale che assegna numerosi falli ai padroni di casa, e come ciliegina sulla torta - nonostante i 4 cambi - concede solo 3 minuti di recupero, durante i quali peraltro gli ospiti più che rischiare il pareggio rischiano l'espulsione di Camacho (fallo da ultimo uomo) e il secondo gol da punizione proprio sugli sviluppi del fallo fischiato al capitano.
 
In definitiva, non si può certo dire che i padroni di casa abbiano rubato i tre punti, anche se un pareggio forse sarebbe stato ugualmente giusto, per la pochezza delle due squadre in campo. Spiace notare che il livello del torneo è davvero basso e che le possibilità di promozione sarebbero quindi altissime: se la rosa fosse un po' più numerosa senz'altro ci sarebbero più frecce all'arco del Baffo che invece si trova a dover fare i conti con un numero esiguo di giocatori e la sostanziale impossibilità di cambiare registro in corsa. Se fallisce il piano A, il perarolo allo stato attuale non ha i mezzi, leggasi: i giocatori, per mettere in atto il piano di riserva. Sul piano della qualità, probabilmente non dobbiamo temere nessuno, ma certo è impensabile portare avanti un campionato con 14-15 giocatori a disposizione. Con la brutta stagione che si avvicina, le settimane bianche, i cartellini, le influenze, purtroppo non è così assurda l'ipotesi di ritrovarsi in 10, se non di meno, in campo.

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PERAROLO 2 - ARINO 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Il perarolo mastica amaro: ad un passo dal trionfo, si scioglie come neve al sole e lascia sul terreno due preziosissimi punti. E forse, gli è andata pure bene...
In una caliente giornata di inizio autunno i giallorossi, ieri in rossobianco, il Baffo schiera la stessa formazione che aveva espugnato il fazzoletto 7 giorni prima: Beccò, Cugino, It, Mr.Lui, Camacho; Fefè, Paja Onga, Luke Skywalker; i gemelli lucani e Paolo V in attacco. A disposizione: Piero, Icio, Moro e Bedon.
Beccò sceglie il lato ovest del campo, e mal gliene incoglie: un vento a trenta gradi sotto zero incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili no scusate ho sbagliato latitudine; un fastidioso vento spira proprio contro la sua porta e rende arduo ogni tentativo di rilancio. Già dotati di piedi scarsi, i difensori casalinghi rilanciano alla bellemmeglio, con risultati alquanto discutibili. Gli ospiti hanno quindi vita facile a pressare il perarolo e a contenerli nella metà campo di quest'ultimi. Ciononostante Beccò non è mai chiamato ad interventi straordinari, e si limita ad uscire di quando in quando dai suoi amati pali.
E con il cinismo che contraddistingue le grandi squadre, il Perarolo ammutolisce gli avversari e passa in vantaggio: punizione da centrocampo battuta velocemente, Paolo arpiona la palla tra i due centrali avversari che filosofeggiano tra di loro e si lasciano scavalcare da un pallonetto che finisce alle spalle del portiere. Paolo sblocca se stesso e il risultato, ma il copione non cambia, anzi l'Arino spinge con più convinzione e stavolta si fa venire i brividi alla retroguardia biancorossa, in particolare dai calci piazzati. Ma sugli sviluppi di uno di questi il Perarolo si produce nel più bel contropiede che il Frazionale abbia visto negli ultimi anni: Fefè rinvia corto, Luca prende palla e percorre una decina di metri sulla sinistra, incrocia il campo e mette in moto Paja Onga che mette il turbo batte un paio di avversari e... spara addosso al portiere. Peccato, sarebbe stato un gol da cineteca: il concetto di "tre passaggi in porta" per antonomasia.
Ad ogni modo Paja avrà l'occasione di rifarsi pochi istanti dopo: Paolo si procura un altro rigore dopo quello di settimana scorsa e il centrocampista di casa replica il copione insaccando, anche se con qualche brivido. Appena la palla si deposita alle spalle del portiere avversario il giudice di gara fischia la fine del primo tempo e manda tutti a bere un the, che per una volta è freddo.
Al ritorno dagli spogliatoi il Perarolo parte subito di gran carriera e comanda il match per i primi dieci minuti, andando vicinissimo al gol almeno in un paio di occasioni. Il vento in poppa, e non solo metaforicamente, i padroni di casa tentano di violare la porta avversaria con Pato e Paolo, ma senza fortuna e forse con un pizzico di indecisione. Poi cala il vento e cala il Perarolo: forse sent e di avere la partita in pugno, forse non aveva previsto la reazione degli avversari, fatto sta che il centrocampo va in tilt, gli avversari cominciano ad arrivare un po' troppo spesso soli soletti dalle parti della difesa e in contropiede riducono le distanze. Il numero 7 avversario, fino a quel momento piuttosto evanescente, si presenta da solo in aerea e calcia da posizione defilata sorprendendo capitan Camacho e Beccò, i quali si aspettavano un assist e non certo una botta sul primo palo. Palla in rete e qualche dubbio che si insinua fra le maglie rosse. Gli ospiti infatti prendono coraggio e nel giro di dieci minuti giungono al pareggio: l'ennesimo centrocampista libero si procura l'ennesima punizione dalla tre quarti, la palla viene calciata sul secondo palo, nessuno salta, la prende il più piccolo che insacca a fil di palo. 2 a 2, e ci sarebbe ancora tempo per vincerla la partita ma ormai il Perarolo è intimorito, e rischia anzi di subire il terzo gol allorquando lo stesso numero 10 che aveva pareggiato i conti calcia solo soletto da fuori area e sfiora l'incrocio dei pali.
Il triplice fischio sancisce quindi una parità tutto sommato giusta, anche se i padroni di casa hanno sicuramente il muso ben più lungo degli avversari. "2 punti gettati al vento" mugugnano i giocatori del Frazionale, anche se il Baffo cerca comunque di cogliere gli aspetti positivi della faccenda: "Visto come si stavano mettendo le cose, 1 punto è meglio di niente, abbiamo rischiato di perderla nel finale... Dobbiamo essere più concreti sotto porta e forse anche un po' più umili".

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ARZERELLO 0 - PERAROLO 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Parte con una buona vittoria esterna il campionato 2008-2009 del Perarolo.
 
Dopo un'amara retrocessione, maturata alla roulette dei play-out, la formazione di via Diaz si è presentata ai nastri di partenza della terza categoria con un'organico profondamente mutato, in massima parte a causa delle defezioni: capitan Giora, mastro Guzzo, maroidi Vecchio, Oscar brazil e Vodafane Dario Dromedario. Addii (per ora??) al calcio che hanno lacerato il reparto mediano della squadra.
Sul fronte degli arrivi poche novità: i tre acquisti più importanti erano già abituali consumatori del prato del Frazionale, anche se per una ragione o per l'altra l'altra non avevano potuto calcarlo con continuità la scorsa stagione. Parliamo di Paolo che, smaltito l'infortunio al pollicione, può iniziare la stagione sin dalla prima partita; Federico, che si era visto a fine stagione per qualche sgambata; Jack Pinton, il cui ginocchio sembra essersi rimesso a posto.
Per la sezione "giovani" cantano: Michele "IT" e Luca.
Piedone l'Africano, neo D.S. del Perarolo, ha portato anche due stranieri all'ombra del campanile, ma purtroppo per il momento nè Gioacchino nè ManaManaTuttuTudurudu possono essere schierati in campo, a causa di noie con la giustizia italiana che li vorrebbe dietro le sbarre più che dentro ad un campo di gioco. Ha portato anche due portieri per preservare la porta quando lo Statale deciderà di andare in ferie - il che, in qualità di Statale, accade spesso (e volentieri, aggiungerebbe la sua bionda fidanzata che gli regala gli orologi Hugo Boss...).
A dirigere le operazioni, ancora i sapienti baffi del Baffo, con i consigliori Camacho e Icio, l'uno sempre meno preparato nel ruolo di preparatore, l'altro sempre più magazziniero. Di Baz e - soprattutto - Joel, nessuna notizia; Trivella ha una gamba in Germania e una a Sottomarina; Jack le ha tutte e due a Sharm mentre Elaborato ne ha una sola per i prossimi dieci giorni. Insomma, il Perarolo di domenica 21 settembre ha gli uomini contati.
 
Il Baffo schiera quindi Beccò in porta, Cugino sulla destra e Michele sulla sinistra con Berni e capitan_Camacho_che_si_riprende_la_fascia_che_aveva_prestato_per_qualche_anno al centro della difesa.
Federico, Paja Onga e Luca presidiano la mediana, con i gemelli Cavallo sulle fasce. Paolo è la punta centrale. I giallorossi, ieri in rossoeebianco (NB: raramente il Perarolo ha indossato una maglia così brutta e antiestetica... va bene che siamo la parte povera della vigontina, ma dobbiamo per forza giocare con le magliette scartate???), inizialmente faticano a prendere le misure del Fazzoletto, il minuscolo campo su cui milita l'Arzerello. I padroni di casa, che lo conoscono alla perferzione, ne sfruttano le scarse dimensioni cercando di cogliere impreparata la retroguardia ospite, che rischia di capitolare in un paio di occasioni, ma per la maggior parte del tempo se la cava piuttosto bene. E scampato il pericolo, ecco che con un'abile contropiede gli ospiti capitalizzano: Kiba si invola sulla fascia di sinistra, serve Paolo che si gira in un fazzoletto e trova l'assist per Pato, che colpisce di prima intenzione appena fuori area e insacca sul palo opposto.
Gelo sul Fazzoletto e pubblico incredulo. Il perarolo invece ritrova in un attimo la sicurezza e la fiducia nei propri mezzi che si era un po' incrinata nelle amichevoli estive, che definire altalenanti sarebbe magnanimo. Ovviamente i padroni di casa non ci stanno e cercano di raggiungere il pareggio, producendosi in un forcing piuttosto determinato negli ultimi dieci minuti della frazione. Beccò ha un brivido lungo la schiena quando in un paio di occasioni gli avversari si ritrovano a pochi centimetri dalla sua fascia per capelli (altra cosa da rivedere al più presto), ma sprecano malamente.
La ripresa è più pacata: il Perarolo controlla, e nonostante i padroni di casa aggiungano una punta al pacchetto offensivo, non corre mai dei pericoli veri e propri. Non che si produca un gran gioco, ma si contiene con una certa facilità e si cerca di ripartire in contropiede, anche se con poca fortuna dal punto di vista realizzativo. L'unico risultato degno di nota è un rosso che viene sacrosantemente sventolato al libero biancoazzurro, reo in primis di aver atterrato Pato lo scatenato da ultimo uomo, ma soprattutto di essersi fatto scavalcare come un novellino da un rimbalzo del pallone dea cempions. Pochi minuti dopo, proprio la mancanza di un difensore consente a Paolo di intrufolarsi in area avversaria e di guadagnarsi un rigore ineccepibile che Paja Onga trasforma da par suo. 2 a 0 e partita in ghiaccio. Ci sarebbe ancora il tempo per festeggiare lo stesso Paolo, che all'ultimo istante utile sta per insaccare, ma scivola al momento del calcio e la palla si alza sopra la traversa. Ma il triplice fischio è dietro all'angolo, e altrettanti punti vengono incamerati con pieno merito.
"Una prova di carattere, su un campo meno facile di quanto si possa credere: fra due mesi sarà dura venire qui a fare punti... La squadra ha dimostrato un'ottima personalità, e sono felice per come si sono inseriti i nuovi ragazzi, in particolare Luca li in mezzo è stato davvero determinante" chiosa il Baffo, pienamente soddisfatto e compiaciuto dai suoi. "Ma fra sette giorni sarà un'altra battaglia e non dobbiamo rilassarci!" conclude.

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FINE DI UN'AVVENTURA

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Non sarà
un'avventura
non può essere soltanto
una primavera
 
Cantava così il fu Lucio "Luciano" Battisti.
Cantano così le campane a morto di Perarolo, un paese sull'orla della disperazione, in lutto da tre giorni e, in base al volere della curia locale, per tutto il mese di giugno.
"Una retrocessione che non ci meritiamo" ha tuonato dal pulpito Don Bruno in merito ai diversi sfavori aribtrali cui la compagine territoriale è stata sottoposta "Vi chiedo di castigare tanto gli esecutori quanto i mandanti. Specialmente i mandanti!" ha concluso col dito alzato verso il Palazzo.
 
"Se dovessimo fare un bilancio di quest'annata, beh, visto l'esito finale non si può certo dire che sia stato positivo, anche se abbiamo dimostrato di poter vincere contro tutti, o quasi ecco, e penso che possiamo uscire a testa alta dalla seconda categoria, pronti a rientrarci quanto prima" ha commentato un Baffo vicino alle lacrime, ma sereno e con la coscienza pulita.
"E' stata una stagione altalenante, e non siamo stati capaci di dare una continuità all'ottimo momento che abbiamo attraversato alla fine del girone di andata. Putroppo abbiamo pagato a caro prezzo diversi infortuni, anche in ruoli e giocatori chiave..." ha commentato capitan Giora, che evidentemente sperava di pavimentare con maggior gloria il suo viale del tramonto.
"Ma alla fin fine, possiamo anche tranquillamente dire che ce la siamo mangiata noi... Avevamo tutte le carte in regola per salvarci, e invece... è andata così".
 
E la partita di domenica è lo specchio fedele di quest'annata sbilenca: un match in cui si poteva giocare tranquilli, e invece si è giocato con paura; un match dove un piccolo errore ha provocato una marea inarrestabile; un match, infine, ripreso per i capelli e buttato alle ortiche in un amen.
E' vero, i tuttoneri dello Zianigo erano scesi al Frazionale con le peggiori intenzioni, non certo per fare da vittima sacrificale, e sin da subito hanno dimostrato di voler mettere la partita su un piano prettamente offensivo: difesa altissima, centrocampo imbottito, due punte che all'occorrenza diventavano tre. I giallorossi, ieri in bianco, da parte loro schieravano il classico 4 - 5 - 1 camuffato. Il neo acquisto Bedon in porta, Elabora, Cugino e Mr.Lui in difesa assieme a Trivella; PajaOnga, Salvo e Tino a centrocampo con Pato e sinceramente non mi ricordo più chi a presidiare le fasce (non è che abbiamo giocato in 10?) e Paolo come punta centrale.
Come anticipato, sono gli ospiti ad essere più operosi, in particolare a centrocampo dove il numero 4 fa la voce grossa e recupera dozzine di palloni, prontamente smistate verso l'aitante numero 9 o il più dinamico 10, contro i quali tuttavia la difesa riesce sempre a mettere una pezza adeguata. Il neo portiere è chiamato in causa seriamente per due volte, ma si destreggia bene a pugni chiusi, e paradossalmente rischia di più su un rinvio da centrocampo con la palla che rimbalza abbondantemente più del previsto e rischia di sorprenderlo alle spalle. L'azione del vantaggio avviene da calcio d'angolo: i tuttoneri paiono piuttosto ridicoli in quella formazione a emorroide, ma alla fine ad avere male al culo sono i giallorossi, trafitti con una prestigiosa girata al volo dall'esultante numero 11.
La reazione perarolese non è delle più veementi, per quanto si provi a ragionare con un po' più di calma ma dovremo aspettare il secondo tempo per assistere alla prima occasione da gol. Nel frattempo, la partita ristagna e si va a bere un the freddo negli spogliatoi. Dai quali esce un perarolo più pimpante, e un mr.Lui completamente bruciato tanto che indossa la maglietta di Jack "sono tornato, anche se solo in panca per ora" Pinton e lascia la sua nel cestino dei rifiuti.
Una scusa in più per toglierlo dalla gara, ed ecco al suo posto Oscar, che non ci pensa un attimo ad entrare nel vivo del match e a pareggiare le sorti con un bel gol in traffico. Bello e determinato, Oscar si candida a salvatore della patria, e magari la folla osannante riuscirà a convicerlo a rimandare i voti. Peccato che passino una manciata di minuti e due distrazioni costino al Perarolo l'uno-due da ko. In entrambe le occasioni il giocatore avversario si ritrova a tu per tu con il numero 1 giallorosso, che viene trafitto senza pietà. Il Perarolo ci crede ancora e ha il gol che può riaprire la partita sui piedi di Guzzo, ma le scarpe bianche son buone solo in allenamento, e la sfera si infrange contro il portiere. Il 4° gol degli ospiti è l'esito di un contropiede da calcio d'angolo: ovviamente il perarolo si era disperatamente portato tutto in avanti, ma certo prendere un gol del genere non è il modo migliore per accomiatarsi dal sempre caloroso pubblico. Che comunque, al triplice fischio, accoglie con l'ennesimo applauso - ricambiato - i propri beniamini all'uscita dal campo.
 
Una torrida estate, non solo dal punto di vista climatico, attenderà la dirigenza, chiamata a far ritrovare gli stimoli ad un gruppo che sta già perdendo qualche pezzo pregiato.. è notizia dell'ultim'ora che alcuni dei senatori vorrebbero tirare i remi in barca, e ci vorrà una buona dose di diplomazia per tentare di convincerli a tornare a calcare il terreno del Frazionale. D'altra parte è auspicabile che un ricambio generazionale avvenga, anche se bisogna evitare che sia frettoloso e brusco: c'è bisogno di dare una rinfrescata ad una rosa la cui età media è pericolosamente inclinata verso gli enta, e bisognerà riadattarsi celermente alla terza categoria utilizzando l'esperienza acquisita e le forze nuove per riprovare a salire immediatamente di categoria.
The end is the beginning.

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Perarolo 1 – Oriago 4

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Ultima partita del campionato di seconda categoria 2007-2008. Ultima, ma non per tutti: in seguito ad un girone di ritorno particolarmente deludente, il Perarolo dovrà infatti tribolare un altro po' per mantenere il suo posto nella seconda divisione ed evitare di ritornare immediatamente nella terza. Non è ancora tempo di bilanci, pertanto andiamo avanti con la mera cronaca.

Come di consueto (negli ultimi tempi) le unità da combattimento a disposizione del mister Baffo sono ridotte al lumicino: 11 giocatori, più un dodicesimo che arriva a partita inoltrata. Dario, Tino, i Redenti, Trivella e Cugino sono indisponibili per via di infortuni, squalifiche o comunioni. Forse c'è qualche altra assenza, ma ormai è difficile tenerne il conto, molto più facile, invece, comunicare i pochi presenti.

Con l'aggiunta di Icio che si accomoderà in panchina a metà primo tempo, il Perarolo si schiera con Beccò tra i pali, una linea difensiva inedita: Camacho – Elaborato – Mr. Lui – Teschio; Isy, Paja Onga e Todo Recto a centrocampo con Toldo a maramaldeggiare in avanti supportato dai fratelli The Cavalloes.
Il match parte piuttosto blandamente: per gli ospiti il campionato è finito da almeno un paio di partite, sono matematicamente salvi e non potranno comunque accedere ai play off per la promozione. D'altra parte i giallorossi, ieri in bianco, e con calzettoni rossi, sembrano temere l'ennesima figuraccia, quindi badano a coprirsi più che ad attaccare, cercando di non sfilacciarsi troppo.
L'Oriago si dimostra particolarmente pimpante davanti, ed in particolare sulle fasce laddove schiera due mezzepunte molto offensive, che costringono il Teschio e anche Paja più alla difesa che all'attacco. In mezzo al campo il Baffo rimescola le carte dopo un quarto d'ora: Isy viene avanzato al centro dell'attacco, mentre Pato prende il suo posto, ma a farla da padrone li in mezzo è Todo Recto, che corre come un assatanato e recupera una dozzina di ottimi palloni, trovando anche il tempo di imbastire qualche buona azione di contropiede con dei lanci calibrati.

I padroni di casa passano in vantaggio verso la mezzora, allorquando Isy trova il giusto tempo per insaccare di testa un traversone dalla destra: tanta enfasi alle nuove scarpe bianche, ma è ancora l'uomo a fare la differenza.
Peccato che meno di cinque minuti dopo i blues trovino il pareggio: azione di rimessa, tiro da fuori area, Beccò respinge e al centro dell'area si ritrova solo soletto il centravanti che, invero con una certa veemenza, non può che siglare il più facile dei gol. Numerosi dubbi sulla posizione del giocatore stesso, che al momento del tiro sembrava essere aldilà della palla... l'arbitro non concorda. Ma convalida. Ma il perarolo non si da per vinto e confeziona due grandissime occasioni: in entrambi i casi è Kiba Cavallo a trovarsi a tu per tu davanti al portiere avversario, ma vuoi per la tensione, vuoi per la stanchezza, sciupa malamente.
Il primo tempo finisce qui, tutti a bere un tè freddo per ripartire di slancio. Ad accogliere i giocatori per la seconda frazione di gioco ci sono strani nuvoloni che coprono il cielo e minacciano pioggia. Ancor più minaccioso è l'Oriago, che fa vedere sin da subito di avere intenzioni ostili, e anche per questo il Baffo corre ai ripari inserendo Icio per Todo Recto e spostando Paja nella zona di competenza di quest'ultimo.
La squadra tuttavia si allunga pericolosamente, e gli ospiti iniziano a sfruttare con più determinazione il buco a centrocampo. La linea difensiva è costretta a cavarsela con le cattive più che con le buone, ma fatalmente capitolerà su un tiro da fuori area che beffa il numero 1 giallorosso. Il raddoppio avviene pochi minuti dopo, in occasione di un altro dubbio fuorigioco, anche se questa volta pare che la retroguardia non l'abbia applicato correttamente. I padroni di casa si demoralizzano ma cercano comunque di ribaltare un risultato che li vede pesantemente ed ingiustamente condannati, ma l'unico risultato di questo sforzo è il quarto gol dell'Oriago, che esce dal frazionale con più meriti del dovuto, ma senza rubare niente.
Fra due settimane la sfida sarà con il Menarello, in quello che si prevede essere un derby più che infuocato.

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Real 25 aprile 3 - Perarolo 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:

Il digiuno continua. In un'afosa domenica pomeriggio di fine aprile, il Perarolo va per l'ennesima volta nella terra delle r arrotolate, ospite dei secondi in classifica, gli azzurogranata del Real San Marco. Stritolati tra i tipici palazzoni e la tangenziale, i giallorossi, ieri in giallorosso, si prostrano in campo con Beccò tra i pali, Trivella e Cugino in cerca di conferme ma anche di un giallo, Elaborato e un Mr. Lui ancora emozianato per la partenza della formula 1. A centrocampo Dario supporta Salvo e Zaghetto, mentre Pato "il numero dei mie neuroni è pari a quello delle mie fistole" Cavallo, Toldo e Todo Recto formano il contingente offensivo.
Sin dall'inizio si manifestano le potenzialità dei padroni di casa, determinati a centrocampo e piuttosto abili sulle fasce, laddove vantano una costante superiorità numerica.
Quella destra, in particolare, per quanto sia presidiata con ardore e caparbietà da Todo Recto, si rivelerà fatale. Non solo sul piano del risultato, giacchè è proprio da li che arriveranno i cross decisivi ai fini del risultato finale, ma anche per i piedi del nostro cursore argentino, che vengono erosi al punto che dovrà richiedere la sostituzione dopo meno di mezz'ora. Stessa sorte toccherà a Dario, che lamenta un affatticamento all'adduttore. Il torneo di Legnaro diventa sempre più un miraggio per lui..
L'uno due dei padroni di casa, che virtualmente chiuderà il discorso, accade attorno alla mezzora. Due azioni sulla destra portano ad altrettanti cross che vengono puntualmente deviati in porta dagli attaccanti, fino a quel momento tanto mobili quanto imprecisi. La reazione del perarolo è un po' evanescente, affidata ai piedi dei neo entrati Isy e Oscar, e produce una sola grossa occasione, che tuttavia potrebbe riaprire la partita. I piedi educati di Salvo pescano impreparata la retroguardia del Real: tra i due centrali si intrufola Pato Cavallo che a tu per tu col portiere avversario viene ipnotizzato dalla patata che ha in bocca il numero 1 e che sostanzialmente salva il risultato.
Nel secondo tempo gli ospiti si fanno più decisi, e nonostante serpeggi un certo nervosismo - causato anche da certe decisioni prese dal direttore di gara, il cui operato è comunque sopra la media stagionale - riescono a creare qualche azione degna di questo nome. In particolare è Zaghetto a poter sfruttare la fascia destra, laddove è stato spostato al momento della sostituzione di Pablo, peccato che per due volte non riesca a trovare il giusto tempismo con la sfera. Cugino e Trivella rimediano le agognate ammonizioni, che li terranno lontani dai campi di giuoco per l'ultima stagionale, ma che torneranno utili al momento dei play out. In pieno recupero, c'è tempo anche per la terza rete dei padroni di casa, in contropiede. Ma è un gol che non cambia la sostanza della partita: il Perarolo ha mostrato qualche segno di miglioramento, anche se l'uscita del tunnel non è ancora a portata di mano. Ovviamente tutte le forze sono orientate a tre settimane da oggi, ma visto anche il calibro degli avversari in campo, si può sperare che questi segnali siano il preludio ad un risveglio quanto mai agognato.


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U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:

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"Non avete capito: IO non mi cambio la maglia"

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Inizia così, con toni brucewillistici, una domenica che difficilmente il popolo giallorosso dimenticherà.
Per la verità, bisognerebbe tornare indietro di un'oretta buona, quando al Frazionale il Baffo fa la conta e il numero finale è 13. Scontate le defezioni di Jack e Paolo, nota per tempo l'assenza di Pablo Todo Recto e Icio, il mister deve improvvisamente fare i conti con:
  • la voglia di phiga di capitan Giora. Certo la scusa di dover presenziare ai seggi è discreta, ma da che mondo e mondo, di domenica il segretario non conta un c*zzo.
  • la diarrea fulminante di Dario
  • una presunta operazione alla schiena di Pato
La squadra che scenderà in campo pertanto è la seguente: Beccò; Elaborato, Cugino, Trivella, Mr.Lui; Isy, Salvo, Paja Onga; Oscvar, Occhi, Teschio. In panchina si siedono Mal de Pansa Toldo e Semplicemente Pansa Camacho. Una volta finito di sciorinare i propri nomi ed identificativi davanti al direttore di gara, ecco che accade il fattaccio: capitan Elaborato solleva una mozione di sfiducia nei confronti della casacca dell'arbitro, nera come quella di Beccò. Isy, con la solita bonarietà, propone "perchè non si mette una casacca lei signor arbitro". Quest'ultimo, però, non ci sente... "forse non ha capito, io non mi cambia lo maglia!!!"
"Ma no, io intendevo una casacca sopra alla sua maglia"
Figuriamoci... Dopo qualche minuto, il brillante direttore di gara risolve la questione: richiede ed ottiene una maglia da portiere dalla squadra di casa e la fa indossare al portierone ospite.
Colore della maglia? Nera, con un inserto verde.
Colore degli avversari?
Verde.
 
Ogni commento sarebbe superfluo, se non fosse che l'arbitro riesce in qualche modo a rivalutarsi nei primi 45 minuti di gara.
Per capire bene la situazione, tuttavia, una volta tanto dobbiamo soffermarci sul terreno di gioco. Degno erede del Patataro, con tanta erba quanta quella presente sui campi del Roland Garros e attorniato da villette a schiera alte una 50ina di metri, il campo del Campalto è attorniato da circa un centinaio di spettatori, accorsi dal quartiere limitrofo. Di solito i mestrini alla domenica vanno al centro commerciale, che Mestre no ghe xe altro, ma quei de Campalto no: i va vedere a seconda categoria (letteralmente) sotto casa. In queste circostante gli arbitri di solito se la fanno addosso, temono non solo per la propria incolumità ma anche per la propria auto e i propri cari.
Pertanto, il fatto che il nostro fischi con un certo muso duro nei confronti dei padroni di casa e non si sottragga al confronto verbale con i pocogiallomoltoverdi lascia sperare che si assisterà ad un arbitraggio imparziale, se non proprio con un occhio di riguardo agli ospiti.
Di gioco, nel frattempo, non ce n'è molto: il Campalto si segnala per le veloci ripartenze sulle fasce, mentre il Perarolo cerca di colpire di rimessa e affida le sue manovre ai piedi educati di un Isy particolarmente voglioso. Beccò deve fare i conti con un rimbalzo atipico, ma controlla con freddezza una palla che finisce sulla traversa. Mr.Lui ha una bella gatta da pelare, ma alla bisogna c'è un Trivella sempre superlativo a chiudere i buchi. Insomma, di emozioni ce ne sono poche, di spettacolo ancora meno: lo zero a zero è un risultato più che giusto e dopo appena un minuto di recupero si torna negli spogliatoi a rinfrescarsi le idee.
Ma se il primo tempo era stato quasi noioso, il secondo parte subito col botto: non si fa tempo ad accomodarsi in panchina che Oscar dribbla un avversario. Questi lo stende, ma l'arbitro fa proseguire, fischiando invece il successivo fallo dello stesso Oscar, frustrato. Come spesso è accaduto in questa stagione, da una punizione inesistente accade qualcosa di brutto. La palla rimbalza ancora malissimo, e finisce in rete. Tuttavia la punizione era di seconda... la rete non può essere convalidata! Ma l'arbitro ravvisa un tocco (dai gesti si direbbe "di maglia") da parte di qualcuno... le proteste sono pacate ma piuttosto convinte, ma figuriamoci se quello torna indietro. 1 a 0, e palla al centro.
Il Perarolo reagisce e ha due grosse occasioni per pareggiare, ma la sorte gli è avversa. Oscar con un tiro dei suoi incoccia il palo, e sulla ribattuta il vecchio non sa trovare il guizzo dei tempi migliori; poco dopo Occhi calcia da fuori area, e la palla esce di pochi centimetri a portiere battuto. Lo stesso Occhi che dovrà lasciare il terreno di gioco qualche minuto dopo con una caviglia malconcia.
Pochi minuti prima i padroni di casa avevano raddoppiato: Cugino calcia male l'ennesima punizione, ennesima non per lui ma per tutta la squadra, i verdi intercettano e ripartono velocemente sul filo del fuorigioco, Beccò esce a valanga ma con la parte sbagliata del corpo e viene facilmente dribblato. Dalla panchina l'azione sembrava del tutto regolare, certo che l'arbitro non può avere visto tale regolarità dalla sua posizione, e un bagno d'umiltà dopo la prima rete poteva indurlo a sanzionare il fuorigioco..
Sotto di due reti, il protagonista di giornata troverà anche il tempo di espellere Isy per bestemmia (dopo che un istante prima non aveva comminato la stessa sanzione ad un giocatore del Campalto, cui pure l'aveva promessa) e per convalidare un terzo gol, questo indiscutibilmente in fuorigioco. Ma tra gli ospiti non c'è quasi più la voglia di protestare, talmente infamente ed umiliante è stata la direzione di gara ed il trattamento subiti. "Dobbiamo tenere duro" commenta il Baffo "abbiamo ancora un traguardo da raggiungere e questa sconfitta di fatto non cambia niente... Domenica tra l'altro c'è lo scontro diretto col Ballò, che probabilmente ci troveremo di fronte nei playout, e sarà importantissimo mantenere la distanza per aggiudicarci il fattore campo. Purtroppo scontiamo una serie di infortuni ed assenze che ci stanno martoriando dall'inizio campionato.. speriamo che la fortuna torni a sorriderci al momento giusto". 

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US PERAROLO 1 - CAMPROCROCE 7 (o forse anche 8)

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Nel primo set il perarolo si difende bene, prende un gol su errata applicazione del fuorigioco, ma ristabilisce lestamente le sorti grazie ad una splendida azione del Cugino Più Scuro, che slalomeggia da par suo in area avversaria e al momento della semplice, e per questo in odore di errore, conclusione preferisce - saggiamente - servire un Oscar che solo soletto insacca. I giallorossi, ieri in rosanero, avevano appena divorato due ghiottissime occasioni da gol, con Pato Cavallo e lo stesso Oscar.
 
Il secondo set viene vinto con un netto 6-0 dalla squadra ospite, che al momento di rientrare negli spogliatoi ha narcotizzato l'equipe casalinga con metodologie ancora al vaglio degli inquirenti. L'unico a resistere al potente farmaco è Beccò, già imbottito di droghe più o meno leggere atte a contenere gli effetti diuretici della sua nuovissima dieta e sufficienti a non farlo cadere nel limbo che pregiudica invece le prestazioni dei compagni i quali, via via, si spengono. Il primo a lasciare spazio all'oblio è proprio Oscar, seguiranno a ruota Guzzo, Capitan Tino if u'r going to San Francisco be sure to wear some flowers in your head Giora, Meggiugorie, Elaborato, i Neurones giù giù fino a Trivella, anch'egli un po' meno contagiato degli altri per via del fatto che si imbottisce di Polase.
Perfino in panchina l'effetto è evidente, non tanto nelle idiozie che continuano a imperversare, nè nel supporto a Guzzo che continua a non mancare, bensì nel cuoio capelluto di Pablo Todo Recto Y Todo Spumoso.
Per non parlare di quello del Teschio: a dodic'anni dall'inizio della sua calvizie, il potente narcotico somministrato dagli scorretti avversari fa spuntare qua e la sulla sua spoglia nuca qualche bulbo pilifero. E in lui, la voglia di farsi uno shampoo.
 
Onde evitare che l'influsso negativo persista, i medici hanno ordinato agli atleti di mettere in quarantena i brutti ricordi di 24 ore fa: ma se per alcuni il compito è banale (dato che il neurone a disposizione immagazzina informazioni e ricordi per meno di 3 decimi di secondo), per altri invece la batosta rischia di provocare una lunga degenza. Ma niente che un PeroniParty non possa cancellare... Con la presente, pertanto, si invita la nota azienda distillatrice Italiana, che vanta una delle sue sedi nelle vicinanze del Frazionale, ad organizzare entro la fine della settimana, preferibilmente giovedi, il tanto agognato evento. In tale occasione, verrà anche sancita la partecipazione della formazione di via Diaz al primo Trofeo Birra Peroni, che quest'estate, in concomitanza con l'affermato e omonimo Birra Moretti, metterà a confronto il Milan, il Bayern Monaco, il Real Madrid e proprio la squadra allenata dal Baffo in un emozionante quadrangolare a base di luppolo.
 
Il Perarolo ha sete di Punti.
Il Perarolo ha sete di Peroni.
 

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MAERNE 2 - PERAROLO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Il match si potrebbe riassumere in una giocata pre-scaldaculo.
Zaghetto arriva bel bello col pallone tra i piedi nei pressi della porta dedicata al giuoco più cool del campionato di calcio di seconda categoria; nei pressi dell'area grande decide di calciare... il suo piede, come di consueto, non reagisce allo stimolo del cervello il quale vorrebbe che la palla finisse in rete, bensì calcia la sfera a circa trenta metri di altezza, direzione "campi". Improvvisamente, una folata di vento fa cambiare repentinamente direzione alla palla, che ruota verso sud-ovest, compie un paio di lati di bolina, e s'infrange sulla traversa.
Circa 90 minuti più tardi, Eolo giocherà un brutto tiro ai colori giallorossi... Che già avevano le loro belle gatte da pelare, senza che ci si mettesse il vento: oltre a dover affrontare una rosa giovane e scattante, i Baffo Boys devono fare i conti con una serie di forfait improvvisi che schematizzeremo per i lettori più pigri.
  • Saponetta Beccò, vittima di un provvidenziale scag8 che non gli permette di schierarsi tra i pali ma gli consente comunque di andare a godersi le ultime nevi d'alta quaota
  • TJ sempre più Hooker Tino, vittima di un'estenuante tour de force tra le lenzuola e con seri problemi di affaticamente nei pressi dell'apparato riproduttivo. E che comunque sarebbe arrivito in ritardo perchè alle 3 meno un quarto non si era reso conto che avevano cambiato l'ora
  • El Rosso, che potrebbe salire in cattedra al posto di Saponetta, ma che dopo una misteriosa mononucleosi, un'artrite ipocondriaca e una sbornia da birra autoprodotta, ha un ginocchio spappolato
  • Oscar il Giusto, che è andato in missione di pace a Rimini, e tra un piadina e una conferenza di CL ha portato la lieta novella
  • Bautista e Simoncelli, che si sono fermati a qualche metro da Jerez de la Frontera... ma che gara!
  • Pano, che è in gita con suo cugino Ercole
  • Prave, che è in vacanza con Stefanato
  • Icio, che è figlio del presidente
  • Mattana, che ha detto "basta con il calcio e basta con quelle vostre ca**o di mail!!!"
  • Joel e Baz, che stanno facendo carte false per giocare ma non sanno che i dirigenti di via diaz votano Lega e lo fanno da ancora prima che la Lega esistesse
  • Pablo Todo Recto, che sta sistemando gli ultimi bulloni del bagno
  • la Bissa, in trasferta a Parigi, impegnato ufficialmente con la delegazione di Sandon per l'assegnazione di Expo 2015

Ecco allora che il Baffo deve schierare Andrea "go pena finio de magnare al batiso de no so ben chi" Marcato tra i pali, Mr. Lui e il suo ginocchio bionico e la sua mano sventolante al centro della difesa assieme a Trivella intriso di Polase, Cugino e Elaborato il capitano; Isy, Legnaro e San Salvo da Meggigorie al centro del campo, con Paja Onga, Pato e Piero in attacco.

 
Cinque minuti, e non si capisce una sega: i tuttoneri padroni di casa corrono come degli assassini, e mettono più volte a repentaglio l'integrità morale di uno zero a zero sul quale a questo punto i giallorossi, ieri in gialloverde, metterebbero già la firma. Uno spauracchio dietro l'altro, il Baffo è costretto a ridisegnare in corsa la squadra, spostando Zaghetto a livello dei difensori, rimescolando le marcature, riassegnando posti di lavoro, mandando in cassa integrazione Dario e avanzando Isy.
Nel senso che dopo tutti i cambiamenti apportati, ci si accorge che l'aitante ex consigliere dell'ex gabinetto di stra è in più, e quindi se ne va a rimanere nell'ombra in attacco. Roba che gli riesce benissimo, anche perchè appena tre minuti dopo un lopez malandrino ne pregiudicherà il già precario fisico.
Comunque sia, il nuovo assetto da i suoi frutti: da un lato, il Maerne viene imbrigliato in una morsa più attenta, dall'altro, il gioco degli ospiti trova finalmente continuità, anche se forse sarebbe più corretto dire: un inizio. Se da un lato infatti Dario e Salvo hanno qualche difficoltà ad ostacolare il dinamismo dei diritti avversari, dall'altro riescono ad imbeccare con sempre maggior frequenza e precisione il fluidificante Zaghetto, il pungente Toldo, il percussionante Cugino e lo spento Pato, così spento ma così spento che dalla panchina qualcuno insinua il dubbio "par mi el ga tacà ciavare...".
E' proprio Toldo il più attivo, e con le sue incursioni mette ripetutamente in difficoltà il diretto avversario, già in grossa crisi per conto suo. Ma è proprio nel momento migliore di Elaborato e compagni che i padroni di casa passano in vantaggio: uno dei tanti passeggia indisturbato fino al limite dell'area, da dove fa partire un calcetto veloneso, la palla rimbalza sul palo quel tanto che basta per mettere fuori causa l'ottimo Occhi e finire tra i piedoni del liberissimo centravanti, che sigla il più semplice dei gol. Il primo tempo termina poco dopo, senza che le due squadre abbiano avuto ulteriori occasioni.
 
Ad inizio ripresa il mister toglie subito l'acciaccato Isy, preferendo la baldanza e la freschezza atletica (!!!) del vecchio, fino a quel momento autore di una poderosa serie di peti. Col vento contrario, il Perarolo fatica non poco a contenere gli attacchi avversari, e quando ci riesce cerca di ripartire in velocità ma senza risultati apprezzabili. Sarà proprio il vecchio a fornire la palla della svolta con una giocata che non gli si vedeva compiere dai tempi in cui nelle edicole di tutta Italia si potevano acquistare le videocassette della serie "impara a giocare al calcio come il vecchio comanda" e "calcio no problem, parola del vecchio".
Per chi ha avuto la fortuna di assistere alle prodezze di quindic'anni fa, e a quella di ieri, il tempo sembrerà non essere passato: l'unica testimonianza del suo scorrere, sono i capelli che da lunghi e fluenti si sono fatti radi come i tibetani in tibet; appena dirottato sulla fascia destra, il funambolo di Vigonovo si beve un paio di avversari e di spalle appaggia col contagocce una palla sul petto di Dario il quale, conscio della ghiotta opportunità, stoppa da par suo e insacca un pregevolissimo diagonale sul sette. Imparabile! Ed impareggiabile la gioia della squadra di giallo e verde vestita, che si riunisce come una muta di cani in calore sul corpo del malcapitato. Che poco dopo uscirà, grondante di sudore e gloria, a riprendere ossigeno. Al suo posto entra camacho, che in dieci minuti riuscirà solo a destabilizzare un avversario e ad assistere alla Beffa. Se da un lato, infatti, dopo il gol subito i tuttoneri hanno certamente il merito di crederci e di confezionare ottime opportunità sulle quali Occhi ha sempre da ridire, dall'altro non si può dire che il modo in cui trovano il gol del (definitivo) vantaggio sia voluto. Cugino respinge in calcio d'angolo un'azione avversaria; il numero 10 piazza la palla e calcia col sinistro; come anticipato, la palla viene investita da un colpo di vento, cambia repentinamente direzione e si insacca alle spalle di un incolpevole difesa. Non c'è tempo per una vera e propria reazione: il Perarolo prova a portare in avanti tutti i suoi effettivi, ma le energie sono poche e le idee decisamente meno. Finisce con una sgiacurata sconfitta, che non permette alla squadra di via Diaz di rosicchiare un buon punticino a chi sta sopra e - per ora - si gode la salvezza. "Ma c'è ancora tempo per recuperare" sostiene fiducioso capitan Giora, raggiunto telefonicamente mentre divorava il tredicesimo Cheeseburger al MacDonald davanti alla stazione di Padova "Sono certo che ce la possiamo fare, e se magari il sabato notte alle quattro e mezza evito di spedire messaggini a Isy ma soprattutto di ritrovarmi nelle condizioni di scriverli tali sms, magari anch'io sarò in grado di dare una mano".

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BREAKING NEWS: SIMONE PIEDONE BOICOTTA LE OLIMPIADI

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Apprendiamo dalle agenzie di stampa che Simone Piedone ha affermato di voler boicottare le olimpiadi di Pechino. "In seguito alle recenti vicende accadute in Tibet, essendo io un simpatizzante e praticante buddhista, ho deciso che non parteciperò alle Olimpiadi di Pechino per le quali mi ero qualificato nella categoria "invio di mail contenenti allegati po*nografici".
Grande risalto alla notizia ne danno tutti i giornali online sportivi del mondo: da "espn" a "bola"; da "Marca" a "As" la notizia ha fatto il giro del mondo in pochissimi minuti. Simone Piedone, che era arrivato ottimo secondo nella precedente kermesse di Atene, e che aveva meravigliato il mondo uand

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PERAROLO 1 - MARCON 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:

Roma. Sabato 15 marzo 2008. Stadio Flaminio. Mancano 20 secondi alla fine del match Italia - Scozia; i padroni di casa stanno dando vita all'ennesima partita indegna del 6 nazioni, ma in qualche modo si trovano sul punteggio di 20 pari. Andrea Marcato riceve la palla e da circa 30 metri droppa in mezzo ai pali. Tripudio.

Perarolo. Domenica 16 marzo 2008. Stadio Frazionale. Mancano 10 minuti alla fine del match Perarolo - Marcon; i padroni di casa stanno dando vita ad una buonissima prestazione, col cuore e con gli attributi; Andrea Marcato si smarca di forza a pochi metri dal limite dell'area, fa due passi e insacca in diagonale sul palo lontano. Il Frazionale salta letteralmente per aria per la gioia, e perchè Noventa, che stava cucinando ossi,butta una bomba carta dentro la il fuoco. Ma procediamo con ordine.
 
Il Perarolo si schiera in campo con una formazione inedita a causa dei numerosi infortuni e squalifiche: Zaghetto si ritrova a fare coppia con Trivella, Cugino si tiene la fascia sinistra mentre è Mr.Lui a presidiare la destra, con Beccò a chiudere il reparto difensivo.
A centrocampo capitan primavera il risveglio dei sensi Giora è affiancato da Totò e DaRìo. L'aria del torneo di Legnaro si sente, e il Baffo non può rinunciare al talentuoso quasi-omonimo di cinghialone Peruzzi. In attacco Toldo è affiancato dal Teschio e da Oscar, libero di spaziare su tutto il fronte offensivo.
Di contro, il Marcon si schiera con un 4 - 3 - 3 piuttosto offensivo, soprattutto sulla fascia destra laddove Cugino ha il suo bel d'affare. Zaghetto non fa rimpiangere le numerose assenze difensive, anzi, si candida per rivestire ancora il ruolo che gli antichi chiamavano "stopper". Chi ha più difficoltà è invece tino, costretto a rincorrere il ben più giovane e dinamico numero 9 sulla fascia opposta, tanto che dopo appena dieci minuti chiama il cambio. Sciolto il dubbio circa il motivo della richiesta - non si tratta di infortunio bensì di rottura di marroni - sarà il Teschiaccio a prendersi cura del cursore, mentre Tj verrà saggiamente dirottato sulle piste dei centrocampisti avversari.
La partita non offre grossi spunti né su un versante né sull'altro: gli ospiti dimostrano di essere leggermente superiori, ma non producono occasioni importanti. Toldo fatica parecchio nella morsa dei due centrali, e ci vuole qualche galoppata di Paja Onga per impensierire i rossoblu dalla erre arrotondata, ma sono solamente di leggeri pruriti, niente di più. Il primo tempo si chiude quindi a reti inviolate, punteggio giusto e che dimostra che le due formazioni temono di farsi male. Il Marcon è in corsa per raggiungere la quarta piazza e viene da una serie di buoni risultati; il Perarolo è attaccato coi denti al treno "non ci tocca fare i playout" e un punto contro una top-ranked sembra bastare.
La ripresa inizia sulla stessa falsariga della prima frazione, ma i giallorossi, ieri in rosanero, si dimostrano più compatti a centrocampo ed iniziano a farsi vedere con più continuità dalle parti del numero 1 avversario. Isy, che entra al posto di un buon DaRìo, si fa apprezzare per un paio di slalom esteticamente impeccabile, ma per ben due volte conclude malamente. Dapprima cercando l'eurogol da fuori area; quindi calciando malamente a lato da una posizione leggermente defilata ma ghiottissima. Entrano anche Occhi e Camacho, per Toldo e Mr.Lui; la partita sembra destinata a terminare in pareggio quando salvo serve con un pallonetto Occhi. L'omonimo usa tutti i suoi chili e cavalli per aggirare l'ostacolo, e insacca di giustezza. Del tripudio abbiamo già detto, mentre non abbiamo ancora parlato degli avversari che perdono un po' la testa e provocano i rosanero, i quali ci cascano. Imperdonabile capitan Tj che, vittima dell'Amore, stende il lumacone col numero 6 proprio a due passi dall'arbitro il quale ne aveva già due palle così del capitano, lo ammonisce per la seconda volta e lo manda a farsi la doccia. A quel punto il Marcon si riversa tutto in attacco, e si rende decisamente pericoloso su palla ferma. In almeno quattro occasioni, infatti, la palla del possibile pareggio cade sulle teste dei rossoblu, ma Beccò si erge a baluardo e sventa, guadagnandosi una buona dose di applausi e pacche sulla schiena. Quando infine l'arbitro ha deciso che può continuare a ignorare fuorigioco fino a domani, ma quelli non pareggeranno mai, sancisce la fine del match col triplice fischio e finalmente il Frazionale può festeggiare l'ennesima impresa dei suoi beniamini.

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MOLLIANO 4 - PERAROLO ALTEA 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Come commentare una partita che non ha mai avuto una storia? Come commentare un monologo durato per circa 70 minuti, e per i rimanenti 20 è stata una partita equilibrata solo perchè, obiettivamente, i padroni di casa tirano i remi in barca? E come giudicare una formazione, quella perarolese, che va sotto dopo due minuti di gioco e non ha trovato risposte ai numerosi quesiti posti da un'avversario più forte fisicamente, più determinato, più tecnico e anche più scuola calcio treviso?
"E' difficile commentare una partita del genere" salmonizza a fine gara capitan Giora "Voltiamo pagina e dedichiamo le nostre energie alla sfida di domenica prossima con i palio dei pesantissimi punti salvezza. Ci poteva stare una sconfitta qui, il rammarico è quello di non avere nemmeno avuto il tempo materiale per provare a giocarcela alla pari..."
Si perchè il Molliano non impiega più di un paio di minuti per andare in gol: sfonda sulla fascia laterale sinistra, laddove elaborato non sa ancora se deve marcare il 10 o il 7, cross basso in area, finta del gigantesco centravanti, irrompe solo soletto un centrocampista che insacca sul palo lontano. Doccia fredda per i giallorossi, ieri in rosanero nonostante il recentissimo furto delle stesse divise, che faticano a reagire: i biancoazzurri sono più pimpanti, conoscono alla perfezione il campo, applicano schemi evidentemente provati e riprovati, si muovono magistralmente senza palla, raddoppiano sia il portatore che il potenziale ricevitore della sfera... Insomma, anche quando la difesa guidata da Trivella riesce ad avere la meglio... coff coff.. in quelle sporadiche volte in cui la difesa guidata da Trivella riesce ad avere la meglio, non si riesce a ripartire con un'azione degna di questo nome. Dall'inevitabile lancio lungo non sortisce alcun pericolo e la difesa dei padroni di casa hanno gioco facile contro Occhi e Conticchio.
Non se la passano meglio i centrocampisti: Isy è ancora estasiato dall'esperienza in Altea del Vecchio. Una macchina solida, confortevole, piena di gadget e scompartimenti, versatile e - ciò che ha fatto pendere l'ago della bilancia del Vecchio - sparagnina. Il teschiaccio ha tre belle gatte da pelare in macchina, ma se la cava egregiamente, nonostante rischi un paio di esaurimenti nervosi e la fiancata di un porsche. O forse era semplicemente vittima del suo stesso meteorismo, un po' come Cugino che, sceso in fretta e furia dalla montagna con la sua ragazza-giada, dimostra evidenti segni di dissenteria, denutrizione e disfunzionalità anali. Per non parlare dei consueti problemi mentali, ma questi non fanno più notizia ormai. Comunque, un bel clisterino, e passa tutto.
Salvatore
Nel frattempo abbiamo assistito al raddoppio degli avversari, da azione simile alla precedente, e siamo già andati in spogliatoio a rifiatare. C'è un po di tensione nell'aria: il Baffo non è contento di come stanno andando le cose, i ragazzi sembrano un po' molli, tuttavia non va dimenticata la giornata torrida (per essere a fine febbraio) e una certa ruggine dovuta alla domenica di pausa.
Il secondo tempo inizia come era iniziato il primo, anzi un po' peggio: il molliano va in gol dopo meno di venti secondi. Palla a centrocampo, sventagliata sulla sinistra, crossi in mezzo, gol. A quel punto i padroni di casa tirano i remi in barca, e il Perarolo, grazie anche al felice ritorno in campo di Oscar, riesce a giostrare qualche azione, senza tuttavia essere mai ficcante: le azioni si spengono immancabilmente sui piedi dei difensori biancoazzurri. Entrano anche Mr. Lui a rilevare Cugino e Toldo per Ercole, ma la musica non cambia. Cambia solo il risultato, con il poker dei padroni di casa dopo un virtuoso slalom in area.
A fine gara, come detto, non ci sono nemmeno troppi musi lunghi: l'avversario era obiettivamente proibitivo per i giallorossi, ed è meglio aver conservato qualche gol per la sfida di domenica con el sianigo laddove i punti in palio varranno doppio.

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PERAROLO 1 - MELLAREDO 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
"Ci siamo sciolti sul più bello, proprio quando avevamo incominciato a sbrogliare la matassa, ci siamo fatti infinocchiare per bene... Potevamo fare di più, molto di più..."
E' amaro il commento del Baffo alla fine della gara con il Mellaredo, diretta rivale per - ahinoi - i playout, che con i 3 punti racimolati ieri sul sempre più tabooed Frazionale scavalca proprio la compagine giallorossa. In quella che era la rivincita di un derby d'andata combattutto e dalle molte occasioni, finito però con un melanconico 0 a 0, gli ospiti si sono dimostrati più abili sottoporta, capaci infatti di sfruttare ben 3 delle 4 occasioni create; al contrario il Perarolo si dimostra ancora una volta impreciso e inconcludente proprio quando si tratta di sfruttare la supremazia, particolarmente evidente nella ripresa. Ma andiamo con ordine: il Baffo rispolvera in difesa Cugino e Mr.Lui, carico come una molla per via del fatto che si trova di fronte l'ex squadra, e Beccò, carico come una molla rotta. A chiudere il reparto, Trivella ed Elaborato; a centrocampo ritroviamo il trio Gio-Cri-Guz, in attacco Occhi fa da boa per Pato e Paja Onga. La partita inizia bene per il Menarello, che là davanti può vantare su un duo di tutto rispetto con Achille e Stepan il Serbo. Veloci e frombolieri, creano qualche grattacapo ad un retroguardia un po' timida, ma che in ultima analisi riesce sempre a cavarsela egregiamente. Beccò è chiamato al miracolo quando al ventesimo respinge sul palo una capocciata da due passi, ma per il resto del tempo non viene particolarmente infastidito dagli avversari.
Avversari che si dimostrano piuttosto ruvidi, se è vero che braccia e gambe volano un po' qua e un po' la, solitamente nei pressi di Cugino, e spesso sul suo esile corpo o sul voluttuoso musetto. L'arbitro interviene con un solo giallo. Ci vuole un po' perchè i giallorossi, ieri in rosanero, inizino a carburare, ma quando finalmente prendono le misure e sistemano la fase difensiva, cominiciano a creare i primi grattacapi alla retroguardia avversaria, statuaria ma non particolarmente veloce, e spesso in difficoltà sulle corsie di fuga percorse da Paja e Occhi. Sono proprio questi due ad avere le migliori occasioni per i padroni di casa: il primo si trova a tu per tu con il portiere, ma da posizione piuttosto angolata, e poichè nelle vicinanze non ci sono maglie dai colori simili alla sua (è così che Paja Onga distingue i compagni dai cattivi... discorso a parte per il portiere, che riconosce in base allo sviluppato olfatto, il che spiega per quale motivo Beccò si ostini a mangiare cavolfiore e peperonata prima delle partite) decide giustamente di calciare in porta, in bello stile, e con scarso risultato.
Più ghiotta invece l'occasione per l'aitante centravanti perarolese, di ritorno dalla trasferta irlandese con la nazionale di rugby in cui ha giocato uno scorcio di partita sotto le mentite spoglie del vero Andrea Marcato: con il suo passo da balilla alla guerra s'insinua tra i due centrali di bianco vestiti, li supera ma al momento di calciare viene disturbato quel tanto che basta affinchè colpisca male e spedisca la sfera tra le braccia del portiere.
Quando la prima frazione sta per finire il baffo ricorda a tutti quelli in panchina che "dobbiamo scrollarci di dosso 'sto 17" riferendosi al punteggio in classifica, e guardacaso arriva il gol ospite.. Punizione, dubbia, dalla trequarti, palla che carambola diverse volte in area di rigore e sulla quale il più lesto a catapultarsi è il numero 3 che da pochi passi insacca la più facile delle palle gol. La difesa protesta per un presunto fallo di confusione, ma l'arbitro non ci sente: è 0 - 1 e pochi attimi dopo manda tutti a bere un the caldo.
 
La ripresa inizia col perarolo più motivato, col baricentro più alto e con la sfera opportunamente tra i propri piedi. Paja Onga deve lasciare il campo per una caviglia malconcia ed al suo posto il Baffo fa esordire il giovane Balo, promessa del calcio perarolo, il quale dimostra subito di essere motivato, saltando un paio di avversari e scontrandosi con il doppio. Per uno che ha 17 anni e pesa quasi 90 chili è un buon esordio. La pensano diversamente i difensori del mellaredo, che preferivano il peso corporeo di Paja Onga. A questo punto anche l'arbitro inizia a partecipare allo show, salvando un paio di ospiti da una giusta espulsione: Achille è il simpatico numero 4 tentano in tutti i modi, e con ottime argomentazioni, di farsi cacciare, ma il direttore di gara glissa e consiglia piuttosto una prudente sostituzione. Giocare 11 contro 10 o contro 9 non sarebbe proprio male, pensano nel quartier generale perarolese, soprattutto se a segnare il gol del raddoppio è proprio Achille.... Ma prima del raddoppio era venuto il pareggio: ottima azione dei padroni di casa, che vanno al tiro con Pato da lunga distanza, non si capisce bene se la palla finirà in rete o meno ma Isy non tentenne e decide di intervenire - nonostante la probabile, se non quasi certa posizione di fuorigioco - ed insaccare. 1 a 1 meritatissimo, e che da adito a concrete speranze per un'ennesima rimonta.... Peccato che dopo meno di due giri di lancette la difesa giallorossa combina un pasticciaccio brutto: Mr. Lui e Trivella si scontrano tra di loro, la palla finisce ad Achille che ha facile gioco di un Beccò che non ha più soldi per andare a sciare settimana prossima e che quindi non lo atterra, porta spalancata e rete del vantaggio. Capitan Giora e compagni cercano di rifarsi immediatamente, ma con scarsi risultati, per non dire opposti: lasciano spazio ai contropiedi avversari e al terzo tentativo l'albanese insacca chiudendo ogni discorso. C'è solo lo spazio per qualche altra polemica ed un rosso comminato ad un ignaro giocatore della panchina, vittima illustre del senso pedagogico-paternale dell'arbitro. E poi tutti sotto la doccia a meditare sugli errori commessi e su come si possa e debba uscira da questo pantano. "Dobbiamo rimanere uniti, questa è la base del nostro successo" ricorda giustamente il capitano, nel tentativo di sedare i primi mugugni che qua e la s'odono all'interno dello spogliatoio. "Sono certo che si tratta solo di qualcosa di passeggero, dovuto alla cocente sconfitta e alla stanchezza" spiega il calciatore-ballerino. "Se vogliamo continuare a coltivare il sogno della salvezza dobbiamo ritornare a fare bene le cose che sappiamo fare e farle tutti insieme". Domenica a vetrego ci sono in palio tre punti fondamentali, che in un colpo solo permetterebbero al Perarolo di guadagnare più punti rispetto alla stessa gara dell'andata, ma soprattutto una dose inestimabile di morale.

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VIGONZA 5 - PERAROLO 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Un'altra secca e pesante sconfitta per il Perarolo Vigontina, che ieri era ospite dei cugini del Vigonza, in quello che è storicamente uno dei derby più a rischio dell'intero panorama calcistico italiano, tanto che le frange più violente dei giallorossi sono state scortate allo stadio da una numerosa scorta di poliziotti.
"Non ci possono trattare come le bestie!" si lamenta kibe; "Capisco se ci fosse il Vecchio tra di noi.. ma è la in panchina" sottolinea un inferocito Pippe, amareggiato anche per l'assenza di Jurassik, che da mesi si preparava per questa trasferta, ma che è stato anzitempo bloccato dalle autorità, imponendogli gli arresti domiciliari.
Sulla curva opposta, il tifo è più sereno, fiducioso che la sconfitta di sette giorni fa contro lo Zianigo è stato solo un incidente di percorso, e che la rincorsa alla prima categoria ripartirà grazie anche ai buoni auspici di Clemente Mastella, che da quando non deve più partecipare a tutte quei noiosi consigli dei ministri può finalmente dedicarsi anima e corpo alla sua squadra preferita. Ed eccolo li, umile primus inter pares, sventolare animosamente la bandiera biancoaranciafuxianeragialloblu del vigonza.
Gli ospiti, che scontano la squalifica dello sciatore Beccò e devono fare i conti con gli infortuni del Rosso (mononucleosi), Jack (ginocchio), Paolo (piede) e Contin (identità), si schierano in campo con il giovane portiere degli Juniores Giacomo "Luca" Fuochi, cui farà da chioccia il paterno Trivella, al cui fianco si schierano Elaborato, Paja Onga e Camacio, rispolverato dall'armadio dei vestiti usati a causa dell'assenza ingiustificata e non più tollerata di suo Cugino, e della indospisizione di Mr.Lui, apparentemente sereno e in forma, ma in realtà vittima del jet lag a causa del fuso orario con la Polonia.
A centrocampo si va con l'esperienza di Capitan Tj e Salvo, ed il peso specifico di Isy; in attacco invece ci sono Occhi, Pato e Toldo che occupa il ruolo di centravanti.
Peccato, perchè se il Baffo avesse messo Occhi al centro e Toldo in fascia, il Perarolo avrebbe sfondato il record mondiale di linea centrale più pesante della storia del calcio, con l'ago della bilancia che avrebbe oscillato orgogliosamente vicino alla soglia dei 4 quintali. E peccato soprattutto per i dirigenti del Carrera Petrarca Padova che erano accorsi in massa per vedere con i loro occhi questo prodigio, nella speranza di dare un nuovo volto alla mischia bianconera.
Su di un terreno di giuoco brullo e butterato come neanche Cugino quando aveva quindic'anni e aveva i capelli lunghi fino alle orecchie per cercare di coprire gli innominabili foruncoli, l'arbitro da inizio alle ostilità. I padroni di casa fanno subito capire di avere sete di rivincita, memori anche della magra figura racimolata all'andata, e cercano di infilarsi tra le maglie avversarie sin dai primi minuti. In qualche modo però la difesa giallorossa, ieri in rosanero, se la cava sempre anche se i problemi maggiori li ha in fase di alleggerimento: la palla ballonzola imperscrutabilmente tra le whoops del Comunale, e rinviare è più difficile di quanto non si pensi. Allo stesso modo, qualsiasi tentativo di imbastire un'azione degna di questo nome è vanificata dall'impossibilità di controllare la sfera: ne fanno le spese i tre centrocampisti perarolesi che, cercando di avanzare palla al piede, non riescono a saltare il diretto avversario. 
Le stesse difficoltà, invero, le incontrano anche i giocatori del vigonza che però, conoscendo bene il piatto dove mangiano o sputano - a seconda che non indossino o indossino il numero 71 -  o semplicemente perchè non ne hanno le qualità, prediligono indirizzare la palla sulle fasce e prendere in velocità i difensori avversari. Pertanto se da un lato non arrivano occasioni particolarmente pericolose, dall'altro la pressione si fa piuttosto costante; è a quel punto che il Perarolo cerca di colpire in contropiede, e si procura un paio di potenziali occasioni che non diventano reali solo perchè i ragazzi del baffo non riescono a calciare in porta con la dovuta forza. Quando insomma il primo tempo sembra essere destinato a chiudersi su un salomonico 0 a 0, ci pensa l'arbitro a dare una svolta netta al match decretando un rigore piuttosto discutibile. La palla arriva ad altezza uomo nei pressi del dischetto, il numero 11 locale si inarca e colpisce in rovesciata ma la palla si infrange sull'ascella di Pato, accorso prontamente a mò di scudo umano, ma col braccio troppo protese, almeno a giudizio della casacca nera. Nonostante il segno della sfera sia evidentemente sotto al braccio, l'ariano non torna sulla sua decisione e regala la rete del vantaggio al Vigonza. Vigonza che si ripete pochi minuti dopo in contropiede: palla persa a centrocampo dopo l'ennesimo tentennamento del Perarolo, palla in fascia e cross che, nonostante venga leggermente sporcato, finisce tra i piedi del numero 71 che insacca prendendo in contropiede il portiere giallorosso. Davvero una punizione troppo severa per gli ospiti, che non meritano di stare sotto di due reti e forse non meritano di stare sotto e punto.
La ripresa inizia purtroppo laddove era finita, con il Vigonza che vuole mettere la parola fine al match e dopo un'occasione sprecata e meno di dieci minuti di gioco ci riesce: Camacio cerca di fare autogol anticipando il portiere ma nessuno sa che l'ha fatto apposta ed è già pronto a rinviare sulla linea di porta; non fa tuttavia i conti con l'oste che rimette la palla al centro e pesca solo soletto il numero 10, che ha vita facile nel porre virtualmente, ma nemmeno troppo, la parola fine al match. Il baffo cerca di mettere in campo la verve di Contin, il quale si accorge del mister solo quando i compagni di panchina gli tolgono le pile dall'mp3 - che peraltro fonti ben informate sostengono contenere solo musiche scaricate illegalmente! - per dare nuova vitalità all'attacco di Occhi e soci; in effetti Ercole sembra anche essere in buona giornata, e si aggira pericolosamente su tutto il fronte offensivo, creando delle buone giocate e un paio di occasioni intriganti, una su tutte quella per Isy che trovatosi a tu per tu con il portiere manda incredibilmente a lato da posizione vantaggiosissima, per quanto defilata. Da registrare, oltre ad un paio di gol dei quali ricordiamo ben poco, anche l'ingresso in campo del Vecchio, col compito di marcare a vista il 10 - cosa che fa solo per i primi 20 secondi, e solo perchè c'è un calcio d'angolo - e della Bissa, che si snoda con la consueta sinuosità sulla fascia. Ci sarebbe anche da registrare il fatto che l'arbitro potrebbe ammonire almeno una dozzina di giocatori del vigonza per insulti o bestemmie, variamente rivolte allo stesso arbitro o agli avversari, ma di questi direttori di gara - o presunti tali - senza spina dorsale nè amor proprio non abbiamo voglia di parlare. Piuttosto, anche se a punteggio abbondantemente compromesso, sottolineamo i minuti finali in cui con l'orgoglio e le unghie i rosanero provano a scardinare, purtroppo senza successo, la saracinesca tirata su dal Cordella, che molti ricorderanno esordire nel mondo del calcio coi colori sociali del perarolo parecchi anni fa. "Ci portiamo a casa questi cinque gol, pur sapendo che il punteggio va al di là dei nostri demeriti, e sperando di saperli tradurre in rabbia per la gara di domenica prossima, una sfida fondamentale per la salvezza e per rilanciare le nostre speranze" chiosa il Baffo a fine gara, anticipando la vitale importanza del match di ritorno contro il Menarello. L'occasione migliore per sfatare il tabù del Frazionale.
 

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