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ATLETICO 2000 0 - US PERAROLO 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Che non significa Atletico 20000 Perarolo 0, non si giocava a flipper, anche se a tratti ci si poteva anche confondere. D'altra parte, le squadre in campo non avevano molte soluzioni da adottare: il Patataro, per quanto sembrasse migliore del recente passato, in realtà presentava il solito manto dissestato, le buche e i dossi grazie ai quali è ormai leggendario.
Gli ospiti scendono in campo con una formazione votata all'attacco: confermata la difesa Bellò,Trivella,Jack,Elabora,Cugino; a centrocampo capitan Tino fa coppia con DàRio; sulle fasce Contin e il Vecchio per sostenere la boa Occhi; e infine Oscare libero di spaziare su tutto il fronte d'attacco. A ben vedere, è più un 4-2-4 che il classico 4-4-2 di mister Baffo. Diciamo sin da subito che a fine gara le occasioni da gol si conteranno sulle dita di una mano, o poco più. Se infatti in entrambi i tempi è una delle due squadre a prevalere (i giallorossi, ieri in rosanero, nel primo tempo; i padroni di casa nel secondo) è anche vero che i tiri in porta sono piuttosto rari, e la maggior parte delle azioni offensive s'infrange sulle rocciose difese, o su banali errori.
Il primo tempo, dicevamo, è appannaggio di Tino e compagni: il capitano è in gran giornata, e si fa vedere tanto in fase di copertura, quanto in quella offensiva, facendosi apprezzare per un numero da circo al limite dell'area, ma vanificato da uno scarso ultimo tocco. I rientranti Contin e Oscare si muovono lungo tutto il fronte d'attacco creando buoni fraseggi e larghi spazi laddove un centrocampista con le doti di uno Zaghetto o un Isy avrebbe fatto davvero comodo: purtroppo però sono entrambi seduti in panca a fianco del sempre meno giocatore e sempre più preparatore non preparato Camacho. Sull'altro versante, Trivella, Elaborato e Jack riescono ad avere sempre la meglio sul tandem d'attacco Cancelliero-Carraro, che nella mobilità e negli scambi veloci il proprio punto di forza, supportati anche da una brillante prestazione di Serpico Rai, posizionato dal mister casalingo qualche metro più avanti rispetto a quanto eravamo abituati a vederlo. Lo zero a zero dopo i primi quartantacinque minuti è un risultato sacrosanto, come l'ammonizione che viene appioppata a capitan Tino per un fallaccio commesso a centrocampo.
Ammonizione che un the caldo e mezzora più tardi gli costerà carissimo, allorquando Isy, entrato per cercare di scardinare la difesa avversaria con la sua mole e il suo sorriso da playboy, insulta Oscare e l'arbitro - al quale la folla stipata a bordo del Patataro aveva già appippato almeno una dozzina di 12 madri, tutte praticanti il mestiere più antico del mondo - lo ammonisce sancendo quindi un'ingiustizia certo, ma rimpolpano di ben 30 euro del nuovo conio le casse dell'US Perarolo. I due, isy e tino, non l'arbitro e oscare, erano infatti entrambi diffidati per la terza ammonizione e pertanto dovranno saltare il prossimo match contro il crocefisso. Poichè nei salotti ben informati circolava ormai da settimane che i due avessero intenzione di andare a fare un weekend bianco insieme, era immediatamente scattata la taglia da parte del CVG&RF (Comitato di Vigilanza sui Gialli e Rossi Facili) che non fa confuso con il CVGRF (Comitato di Vigilanza sui GialloRossi Facili, che si occupa di pedinare gente come Pato Cavallo, Oscare, Fumo, Jack Pinton e il Vecchio, tutti considerati piuttosto propensi ai facili costumi), taglia che - come anticipato - consisteva in 15 euro caduno qualora i due si fossero presi un giallo durante lo stesso match. Il presidente del CVG&RF (e se per questo anche del CVGRF) Rossi Vicario Signor commenta così: "chei do la i se iera messi daccordo porco sio...se capiva benissimo...Vuto on paro de ocia?"
Sul campo di gioco, invece, l'atletico si fa notare per una clamorosa traversa su punizione e per un errore a tu per tu con il portierone Beccò, che si guadagna la pagnotta bloccando a terra la rosaiata del suo amico e rivale Cancelliero, già autore del suddetto calcio piazzato. A fine gara, invece, è il Perarolo a rimettere il naso in avanti: sugli sviluppi di due calci d'angolo distinti d'istino Contin colpisce di testa a pochi passi dal portiere, ma la palla cade lemme lemme fra le sue braccia; Elaborato prova invece a bissare il gol del momentaneo pareggio della gara di andata, ma la sua conclusione da fuori area, magistralmente indirizzata verso il sette più lontano, viene intercettata e parata a due mani in presa plastica dal tonico cugino di Olga Gasparini, ex giallorosso ora allenatore dei cadetti dell'Atletico.
"Il Perarolo non sa più vincere?" si domandano i tifosi sugli spalti. Dati alla mano, si tratta del 4 pareggio in 5 gare, e tutti finiti sullo zero a zero.
"Si potrebbe anche dire che non riusciamo a perdere" risponde a muso duro mister Baffo, che ricorda quanto il girone sia equilibratissimo (10 squadre nel giro di 5 punti) e che il periodo di appannamento dei suo avanti fa da contraltare all'ottimo stato del reparto difensivo. "Speriamo che questi continuino così e che la davanti ritroviamo lo smalto perduto" conclude. Una speranza che è condivisa da tutto il pubblico dei fedelissimi, che secondo i recenti sondaggi doxa crede ancora in larga parte alle possibilità di qualificarsi per i play off (75% del campione intervistato) e di accedere alla categoria superiore (72%); crede un po' meno alla buonafede della classe arbitrale (60%) ed invoca ad alta voce il quarto uomo (88%) e la moviola in campo (90%). Netto è invece lo spaccamento per quanto riguarda i guardalinee: la metà del campione li vuole professionisti (50%) mentre l'altra metà si accontenta di quelli che ci sono, ma vorrebbe che frequentassero un corso di aggiornamento almeno un paio di volte l'anno (50%). A conclusione dell'indagine, segnaliamo che il giocatore più apprezzato è ancora Isy (16%) che precede di poco Trivella (15%) e Jack Pinton (15%). Infine la fiducia dei consumatori è in calo al 62%. Indice Mibtel pressochè invariato, Nasdaq in forte rialzo sulla scia delle voci che vogliono un cambio al vertice della Federal Reserve: le voci che si rincorrono da giorni e che danno ormai Andrea Zanellato al vertice della Banca Federale statunitense sembrano aver infatti trovato riscontro nel discorso alla nazione tenuto oggi dal presidente Bush.

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PERAROLO 0 - BRACIOLA 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Ancora un pareggio a reti inviolate sul territorio amico del Frazionale per il Perarolo Vigontina, che viene affiancato al quarto posto dal sant'andre campodarsego. Visto l'infortunio di bomber guzzo, si rivede in campo sin dal primo minuto il vecchio: alleggerito del peso delle maroidi, il canuto attaccante fa coppia con Occhi, imbeccati dal trio di centrocampo TJ-Salvo-Paja Onga; sulla fascia destra fa da raccordo Pato Cavallo mentre in difesa scendono in 4 titolari Elaborato, Trivella, Cugino e Jack. Nonostante il gonfiore post prandiale dovuto ai cioppini al rosmarino, è Beccò a difendere la porta dei giallorosi, ieri in rosanero. Gli avversari si dispongono in campo con un'elegante tenuta a strisce gialloverdi verticali, che diventa rosa shocking per il portiere Napo, un estroso abitante della new york anni '70 trasferitosi nell'alta padovana. A dirigere le operazioni è invece il signor Alfio, già visto durante questa stagione, e basta guardarlo in faccia per capire che sarà una lunga giornata...
La partita non si fa certo apprezzare per il bel gioco: le squadre sembrano più attente a non prenderne che a farne, e il pallino del gioco si divide equamente. Il perarolo sembra soffrire in mezzo al campo, dove i centimetri e i chili avversari hanno spesso la meglio, tuttavia la determinazione di capitan Giora permette ai suoi di non soccombere e anzi in un paio di occasioni si riescono ad imbeccare i cursori di fascia, anche se con scarsi risultati. L'occasione più ghiotta ce l'ha Naransa, al secolo Pato Cavallo, che sugli sviluppi di un corner trova il tempo giusto per girarsi e battere a rete, peccato che Napo compia un grandissimo intervento inarcando la schiena, torcendo le reni, e aprendo le dita e respingendo con la sola mano sinistra la sfera calciata con potenza e ormai pronta a varcare la soglia.
E tutto questo senza nemmeno scompigliarsi un ricciolo.
Sul finire del primo tempo sono gli ospiti a presentarsi in un paio di occasioni nei pressi del numero uno rosanero ma l'imprecisione non sblocca il risultato: sia quando l'aitante numero 8 slalomeggia fino all'area di rigore, laddove calcia abbondantemente a lato; sia quando da calcio di punizione le incornate degli avanti gialloverdi finiscono alte sulla traversa.
 
Il secondo tempo parte subito con una grossa sorpresa: Pato Cavallo, già piuttosto nervoso nel corso del primo tempo. e certamente provocato da un arbitraggio discutibile non tanto nella direzione dei fischi, ma nell'assoluta assenza di sanzioni, si fa espellere per fallo di reazione. Davvero una brutta tegola per i padroni di casa, che si ritrovano costretti a giocare 45 minuti in inferiorità numerica, e a dimezzare l'attacco, stante lo spostamento del vecchio sulla fascia che era stata fino a quel momento discretamente presidiata dall'espulso. E tuttavia il Perarolo non si da certo per vinto e lotta alla pari, riuscendo in più di un'occasione a mettere il naso di là della metà campo con delle rapide, ma purtroppo imprecise, azioni in contropiede. Da un corner magistralmente calciato da Salvo, ieri in vena di tirarli alti e tesi, spunta la testa di trivella che, messe da parte per una volta le velleità da libero e gli allegati da checca, sfiora il grandissimo gol. Le occasioni migliori capitano comunque a fine gara: la prima è a favore di zaghetto che si invola a tutta velocità sulla zona centrale del campo e si schianta sull'ultimo uomo ospite. Sarebbe un chiaro fallo di ostruzione e conseguente rosso diretto, e invece si trasforma incredibilmente in un fallo in attacco. Pochi secondi dopo, su un'uscita improvvida di Bellò, è vicecapitan-ma-capitan-a-causa-dell-uscita-di-tino elaborato a mettere una pezza e a salvare la rete casalinga.
A fine gara, il pareggio sembra un risultato giusto, e viene accolto positivamente dal Baffo vista anche l'inferiorità numerica del secondo tempo. Il quarto posto è salvo e il terzo è ancora a portata di mano. E' domenica al Patataro bisogna vendicare la sconfitta dell'andata contro l'atletico ciu fausand.

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SAN MARTINO DI CASTROZZA 3 - US PERAROLO 4

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:

Grande prestazione di un ritrovato perarolo, che dopo le recenti amnesie ritrova umiltà e voglia di giocare, ed espugna il sempre temibile campo del san martino.
Eppure la partita era iniziata nel peggiore dei modi per gli ospiti: due discrete occasioni da gol vanificate da zaghetto, in particolare la seconda, su colpo di testa a pochi passi dal portiere avversaria, sono l'aperitivo ideale per il gol...dei padroni di casa. Palla che ballonzola al limite dell'aria e su cui si fionda il veloce centravanti biancorosso, che calcia di prima e insacca con potenza e precisione sul palo. Bellò battuto e incolpevole, anche se uno che va a vedere un film di muccino e lo trova pure "un gran film" non si può proprio dire che sia del tutto a posto con la coscienza, e grande sgomento tra i giallorossi, ieri in rosanero. Al contrario il san martino, ovviamente, gonfia il petto d'orgoglio e si fa ancora più vivace sfruttando al meglio i suoi attaccanti veloci e il campo amico laddove il loro gioco di prima è sempre piuttosto efficace e mal digerito dalle difese avversarie. Alla mezzora, Trivella batte una rimessa su totò il quale cincischia troppo, perde la sfera a favore del veloce 8 avversario il quale si incunea nell'area laddove Jack Pinton lo stende con un intervento magari non del tutto falloso, ma sicuramente piuttosto goffo: l'impressione dagli spalti è che si tratti di calcio di rigore, e anche l'arbitro la pensa così. Sul dischetto il capitano biancorosso, non lo storico libero "unos,dos,tres" infortunato in pachina ma il canuto numero 4, insacca di precisione.
E la partita sembra chiusa. Per lo meno per il san martino. Invece pian piano il perarolo sfrutta il momentaneo rilassamento degli avversari rimettendo la testa avanti: prima zaghetto sulla fascia, poi pato con le sue classiche azioni confusionarie, quindi Isy spostato a punta centrale dopo un'inizio in sordina in mezzo al campo... pur non provocando alcun pericolo degno di questo nome, riescono comunque a mettere un po' di pressione sul portiere avversario che non è certo il primo della classe. E lo dimostra in occasione del gol di salvo: punizione dalla trequarti e palla, non irresistibile, che si insacca alle spalle del portiere. Mancano pochi minuti alla fine della prima frazione, e la partita si riapre.
Negli spogliatoi il mister Baffo chiede una sola cosa ai suoi: più determinazione e voglia di giocare. Che sono due cose, ma non stiamo a cercare il pelo nell'uovo.
E come per magia, i ragazzi recepiscono il consiglio e trascinati da un capitan Giora che era stato l'ombra di se stesso nel primo tempo, chissà poi per quale motivo, tornano in campo come dei veri leoni e in quindici minuti capovolgono il risultato. Si inizia subito con il manuale del calcio: azione ragionata a centrocampo, palla per zaghetto in fascia, cross preciso al centro dell'area, stacco di Isy e parità.
Passano due minuti, la fascia si inverte ma il risultato non cambia: cross dalla sinistra, gobba di guzzo o testa avversaria poco importa: è il 2 a 3 su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Ma non è finita qui perchè prima di trovare la quarta rete con perfetto inserimento di cugino Celin su calcio d'angolo, i rosanero potrebbero siglare la quarta rete almeno altre due volte, in particolare allorquando il redivivo Occhi calcia sull'asta anzichè servire uno zaghetto smarcatissimo al centro dell'area.
Dopo la quarta rete, anche il Perarolo così come aveva colpevolmente fatto il san martino nel primo tempo, si rilassa un po' troppo e i padroni di casa ce la mettono tutta per accorciare le distanze. Cosa che avviene puntualmente quando isy dichiara "se mette dentro questa punizione ce la fanno sudare per un altro quarto d'ora". La palla è piazzata ben oltre l'area di rigore ma il centravanti già autore del primo gol non ci pensa due volte e tira una legna che si infila tra la barriera e il palo. Ancora una volta Bellò è del tutto incolpevole,  anche se uno che va a Madrid e la trova una città bellissima non si può proprio dire che sia a posto con la coscienza. Ad ogni modo, come aveva previsto Isy, novello gigi, il san martino vende cara la pelle e cerca in tutti i modi di riacciuffare il pareggio: ma i numerosi palloni che arrivano dalle parti di Beccò vengono tutti immancabilmente rispediti al mittente, non senza qualche affanno, ma di sicuro con una certa dose di pragmatismo. In altre parole: palla più distante possibile e pedalare. Il pericolo più grosso avviene di nuovo da calcio di punizione, sempre calciata dal bombardiere col numero 9, stavolta appostato quasi a centrocampo. Nell'incredulità generale,spedisce la palla pochi centimetri sopra la traversa, un pallone sul quale Bellò non avrebbe potuto far niente, anche se uno che va ad un concerto di Bruce Springsteen... ah no, questo va bene.
In qualche modo arriva il triplice fischio e per il secondo anno consecutivo la banda del baffo espugna il rettangolo di saonara, procurando un altro grosso dispiacere ai padroni di casa e fornendo una prestazione davvero maiuscola. Che, si spera, servirà da viatico per il proseguo o proseguio chi lo sa del campionato che già domenica presenta una sfida importante: al Frazionale arriva il braciuola, e c'è da vendicare il pareggio beffa subito all'ultimo minuto.


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