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MARTEAGO 4 - PERAROEO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Seconda sonante sconfitta su altrettante gare dell'altrettanta categoria per il perarolo vigontina, che si era presentato sul difficile campo di Martellago con ben altre speranze. Nonostante le pesanti sconfitte subite in gare ufficiali, infatti, i giallorossi, ieri in giallorosso, sono capaci di ben altre prestazioni, e hanno nelle corde amplissimi margini di miglioramento.
Già a partire dalla lista consegnata al direttore di gara si intuisce che i padroni di casa, reduci da un rotondo successo sul Zianigo, saranno un piatto indigesto per la difesa perarolese: l'età media è piuttosto bassa, il che è direttamente proporzionale con il tasso di movimento e la velocità degli attaccanti avversari, tra cui spicca l'elegante Michael (o più probabilmente Maicol), ennesima vittima della troppa tv: il suo identificarsi con un rapper negro proveniente da Compton, L.A. era già di per se inquietante, ma gli schizzi maniaco depressivi che l'hanno colpito durante tutto il corso della gara hanno messo più volte i brividi a Cuor di Leone Cugino, più pallido del solito.
 
E infatti l'inizio è piuttosto arduo per Elaborato, Jack Pinton, Mattana e Capitan Celin - che in un solo colpo rileva il ruolo di libero da un Trivella a metà tra l'influenza e l'indigestione e la fascia da un TJ in procinto di essere rottamato - che non trovano le giuste contromisure contro la rapidità degli attaccanti e il gioco diligente e preciso dei centrocampisti, che hanno facile gioco su un centrocampo perarolese fin troppo offensivo. La mancanza di un interditore si farà sempre più pesante col passare dei minuti, ma d'altra parte nè Ercole, nè Salvo nè Paja Onga hanno nel proprio dna la capacità di rompere il gioco; e così agli ospiti non resta che abbassare pesante il proprio baricentro, e costringere gli avversari ad abbandonare il gioco a terra e utilizzare le palle alte, sulle quali Elaborato e Jack hanno quasi sempre la meglio. L'assetto più prudente favorisce in qualche modo anche l'attacco: Isy, Occhi e l'esordiente SamuLele riescono ad imbastire qualche manovra degna di questo nome.
Quest'ultimo, tuttavia, è costretto ad uscire anzitempo per un risentimento muscolare: il Baffo "spreca" così il secondo cambio dopo meno di mezzora, perchè già al 5° Mattana era dovuto uscire per lo stesso motivo.
Le occasioni più ghiotte, tuttavia, lo sono solo potenzialmente: Salvo, Occhi e Cugino hanno tre ghiotte opportunità per calciare in porta, ma sprecano l'occasione propizia cercando di avvicinarsi ulteriormente all'area avversaria. E non avendo capitalizzato, ecco che il Perarolo subisce il gol, forse proprio nel suo momento migliore: azione di rimessa dei padroni di casa, cross dal fondo, irrompe l'ala sinistra che anticipa Zaghetto e segna.
La frazione di gioco si chiude con gli ospiti nel vano tentativo di pareggiare.
 
Al rientro in campo, le cose per i giallorossi non cambiano: il buco a centrocampo, complice anche la voglia di giungere al pareggio, diventa un cratere: nel cerchio non c'è nessuna maglia che ricordi anche vagamente i colori sociali del Perarolo,  piuttosto ci sono quelle rosse spente del Martellago, che dopo qualche minuto in cui fa le prove generali, riesce a trovare la via del gol per ben tre volte, sempre con dei tagli centrali delle punte che puniscono regolarmente l'incolpevole Bellò. Nonostante una direzione arbitrale incerta a livello di fuorigioco, bisogna ammettere che con un tale atteggiamento tattico, prima o poi il gol sarebbe arrivato. Certo, 4 sono davvero troppi. A poco serve il rigore finale che viene concesso, peraltro senza che il portiere, autore di un fallo da ultimo uomo con chiara occasione da gol, venga espulso: nonostante la richiesta di calciare fuori la palla, o forse proprio nel tentativo di calciarla fuori, Paja Onga insacca a tempo praticamente scaduto e segna il gol della bandiera.
 
C'è ancora molto lavoro da fare per la banda di via Diaz, ma per una volta l'impressione è che si debba privelegiare il lavoro sulla tattica anzichè quello sul fisico poichè se è vero che atleticamente gli avversari erano più freschi, è anche vero che la partita è stata persa per una cronica incapacità di imbastire azioni con continuità ed un minimo di efficacia. Preoccupa soprattutto la totale dipendenza del centrocampo da una figura come quella di Tj, che ormai si può ritenere quasi retorica tanto è acciaccata.
 

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PERAROLO 0 - GAMBARARE 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Prima di campionato, e subito dolori! Il perarolo non riesce ad invertire la legge del 3, e come nelle 3 precedenti gare ufficiali, incassa e porta a casa 3 pappine 3.
La brutta notizia, tuttavia, non sta tanto nel risultato, che per certi aspetti si potrebbe anche definire bugiardo, ma piuttosto nella sua evoluzione. I tre gol incassati sono infatti frutto di altrettante distrazioni difensive, regolarmente punite da avversari tuttaltro che irresistibili. Conteporaneamente, nell'altro versante del campo, i giallorossi, ieri in bianco, hanno creato sì qualche grattacapo alla difesa avversaria, ma - vuoi per imprecisione, vuoi per troppa tracotanza - non sono mai riusciti a concretizzare. A conti fatti, la differenza l'ha fatta proprio la capacità di capitalizzare le poche occasioni da gol capitate nel corso di una partita giocata per la maggior parte a centrocampo.
 
Sull'ottimo manto erbose del Frazionale, i padroni di casa si schierano con il consueto 4-3-2-1 così composto: RossoFumo, Elaborato, Trivella, Jack, SanMattana; Tj, Salvo, Paja Onga; Teschio, Pato Cavallo; Formichina Atomica. La partenza fa ben sperare: la difesa è attenta e prevale costantemente sugli attaccanti avversari, che appaiono piuttosto abulici ed oltremodo imprecisi. Il centrocampo soffre un po' di più, vista anche la giornata non proprio brillantissima di Paja Onga, le cui velleità offensive sembrano imbrigliate in una disposizione troppo penalizzante per le sue caratteristiche; Pato Cavallo e la Formichina creano qualche pensiero ad una retroguardia tuttorossa non certo impeccabile; il Teschio ovviamente fa come sempre la sua porca figura. Di me*da.
Tra gli avversari spicca la stella brillante di Sergio, dotato di una stance tipica degli omosessuali al bancone del bar, si dimostra comunque un gran corridore e accalappiatore di palloni. Ahilui, ha anche l'innata capacità di risultare antipatico al primo sguardo, ecco perchè quando al quarto d'ora scivola rovinosamente sul cemento della panchina giallorossa, nessuno è poi così dispiaciuto dell'incidente e anzi, la speranza era quella di vederlo spaccato in qualche zona ossea.
Ma solo per mandare il filmato a real tv.
 
La partita si sposta lemme lemme nella zona del centrocampo: le poche fiammate offensive delle due formazioni si esauriscono sempre in un nulla di fatto, e l'occasione più gotta, capitata proprio sui piedi di Paja Onga viene sprecata con un calcio troppo preciso.. che finisce in bocca al portiere. Poteva essere il vantaggio del Perarolo, e sarebbe stato tutt'altro che immeritato.
E invece, allo scadere del primo tempo, da una punizione innocua a tre quarti campo, è il gambarare a trovare il gol del vantaggio: la palla danza indecisa a pochi passi dal dischetto del rigore, Trivella e Jack reagiscono con una frazione di secondo di troppo e il centravanti avversario trova il bersaglio grande.
 
La stessa storia si ripete un minuto dopo l'inizio della seconda frazione; stavolta è il nostro Sergio ad insaccare, da posizione più angolata, un gol che taglia le gambe a Tino e soci, e che mette virtualmente la parola fine al match.
Contestualmente, Sergio si appropria del titolo di "pezzo di me*da del giorno", visto che durante i festeggiamente trova il tempo di mostrare le proprie terga agli avversari. Gesto che lo candida anche per il premio "pezzo di me*da dell'anno".
Il perarolo in qualche modo riesce a risollevare la testa e a ripresentarsi dalle parti del portiere: sono due le grosse occasioni che non vengono sfruttate. La prima, fortunosa, nasce da un'incursione di Paja Onga che crossa direttamente sul palo interno opposto. Sarebbe stato senz'altro un gol fortunoso, ma avrebbe riaperto la gara. Poco dopo. è Pato Cavallo a tentennare troppo con la palla tra i piedi, spalle alla porta in piena area di rigore. "Dobbiamo essere più pratici" commenterà a fine gara un mesto Baffo "Le altre squadre non ci pensano due volte a calciare in porta, noi invece siamo troppo titubanti... e finiamo regolarmente con sprecare delle ottime occasioni. E' meglio un tiro fatto male che un pallone perso!"
Ne è un esempio la mazzata finale: errato rinvio della difesa su cui si fionda il numero 11 avversario, fino ad allora latitante, che calcia di prima intenzione ed insacca. 
 
La partita si avvia così alla conclusione, e nonostante il Baffo rafforzi l'attacco con gli innesti di ben tre attaccanti (Isy, Occhi, Toldo) il risultato non cambia. Il campionato è comunque solo all'inizio, e qualche buona cosa si è vista: chissà che siano buone premesse in vista di avversari senz'altro più temibili.

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SANCARLOPONTEVIGODARZERETREUSPERAROLOVIGONTINASANVITOZERO

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Pesante, pesantissima sconfitta quella subita domenica a pontevigodarzere dal perarolo di Mr. Baffo. Il punteggio, seppur bugiardo, è comunque lo specchio di una pessima giornata in tutti i reparti, ma ciò che più preoccupa è la scarsa personalità. Non è ammissibile infatti che per più di mezzora si giochi un ottimo calcio, e - sostanzialmente - si metta con le spalle al muro un avversario tutt'altro che irresistibile e poi, alla prima difficoltà non solo si prenda gol, ma ci si butti letteralmente a terra.
Segnali di questo tipo si erano già intravisti contro il villanova, ma Trivella & co. erano stati in grado di reagire. Domenica, invece, tutto questo non è avvenuto: preso il gol, i giallorossi, in bianco, si sono abbattuti e non hanno più sollevato la testa. Ma andiamo con calma: il baffo schiera RossoFumo, Elaborato, Cugino, Trivella e Jack Pinton in difesa; Salvo, JonBonJovi e Mattana a centrocampo; Toldo è la prima punta, cui fanno da spalla Conticchio e Pato Cavallo.

Proprio quest'ultimo crea diversi grattacapi alla difesa tuttonera padrona di casa, peccato che spesso si trovi in posizione troppo poco decentrata e non riesca a sfruttare la maggiore velocità rispetto a quella del diretto avversario. Oscar e la Formichina sono in ottima giornata, e si intendono alla meraviglia, anche se spesso sono costretti a dribblare un avversario di troppo. Costretti dall'infelice posizione dei compagni di squadra sul terreno di gioco, ma anche dalla loro spiccata propensione al rischio, che li porta a fare giocate spettacolari ma talvolta inopportune. Ecco allora che, una volta prese le giuste contromisure contro questi due, il sancarlopontevigodarzere inizia a mettere la testa nella metà campo del perarolo, e ha vita facile soprattutto sulla fascia sinistra laddove cugino, che indossa la maglia 6.15, è l'ombra di se stesso, anche se la differenza cromatica è nulla.
Sarà un caso ma è proprio da una sua disattenzione che nasce il gol del vantaggio: per la verità anche Pato ci mette del suo lasciando libero "Zaghetto fra 5 anni" di calciare indisturbato un pallonetto da fuori area che si infrange sulla traversa. Sulla ribattuta Cugino si dimentica di compiere il suo dovere e lascia che l'attaccante avversario segni il più facile dei gol.
L'unico sussulto degno di nota da parte degli ospiti è un potente calcio da fuori area di San Mattana che viene deviato da un avversario e costringe il portiere locale ad un intervento non difficilissimo, ma molto coreografico.
Il secondo tempo inizia subito male: una modesta azione di contropiede diventa teatro di un meraviglioso pallonetto ai danni di RossoFumo, reo però di aver battezzato male la sfera, ma soprattutto di aver pensato che Cugino potesse sventare la minaccia.
La vera notizia della seconda frazione di gioco è il rientro in campo, dopo un periodo di vacanza tra le spiagge sarde, di Mariolino Rustichella, al secolo Tj, al secolo Capitan Giora. La sua è una prova maiuscola: con la sola esperienza restituisce ordine e ritmo ad un centrocampo che si era smarrito; inoltre ha il merito di farsi vedere anche in fase offensiva con ben due conclusioni che sfiorano il gol, dapprima con un sinistro potente che sibila il palo opposto; quindi con un tiro di destro in caduta libera che si infrange contro il palo interno per poi uscire lemme lemme dal terreno di giuoco. La beffa finale arriva al 90° quando Jackie, in affanno nel tentativo di recuperare su un avversario lanciatosi come un kamikaze addosso a RossoFumo, lo anticipa spedendo la palla nella propria rete. Per la cronaca, l'arbitro ravvisa un prodigioso colpo di tacco... e non è uno scherzo.

Domenica si comincia a fare sul serio: inizia la seconda avventura giallorossa nel campionato cadetto di categoria, e nonostante le premesse non siano state delle migliori, ci sono ampi margini di miglioramento e grande fiducia che arrivi il fratello di Jack.



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VIANOVA TRE - PERAROEO DO

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Seconda partia de copa veneto, ieri sera, in meso ae brecane de vianova. A sto proposito se scusemo pa el scarso italian, ma semo ancora contaminai... pensè cossa che succedarà co ndemo zugare a 'lvisiana... a sarà tutto on ghe sboro ghe sbiccio arime fio... brrrr
 
Ma torniamo a ieri: la serata è piuttosto umida, pertanto il mister decide di schierare la formazione da bagnato: Bellò rientra tra i pali; Elaborato prende la fascia di capitano e si allea a Trivella, Jackie e Cugino per sconfiggere il male; Oscar si schiera a centrocampo col compito di coordinare le azioni offensive del battaglione composta da Zaghetto, Pato e Toldo e la Formica Atomica. Mattana, che dovrebbe essere l'uomo in più davanti alla difesa si ritroverà invece a fare il quarto difensore di fascia, visto che i padroni di casa si schierano molto larghi e coi cursori laterali che praticamente fungono da ali. I giallorossi, ieri poco opportunamente in bianco smanicato, partono subito benissimo cogliendo impreparata la macchinosa difesa gialloblu: tiro da fuori area che il goffo numero 1 respinge malamente, Toldo si avventa sul pallone con cupidigia e avarizia insaccando di sinistro. Vantaggio del tutto inaspettato, ma che da una svegliata al villanova il quale si riversa immediatamente in attacco e colpisce un palo da fuori area.La palla rimbalza sul ginocchio di Beccò e sfortunatamente per lo spettacolo, ma fortuntamente per la banda del Baffo, esce. Sarebbe potuto essere il gollonzo del secolo... e l'aria si fa piuttosto mesta perchè gli spettatori dentro e fuori il campo sanno di avere perso un'opportunità storica per poter raccontare un giorno ai propri nipotini... "seto, mi ghe jero chea volta che Beò ga segnà de senocio dentro a so porta" "davvero nonnino, me la racconti" "c'era una volta un portiere brutto brutto brutto che giocava " bla bla bla bla...
Ma non divaghiamo perchè nel frattempo la partita si è fatta più accesa, con continui capovolgimenti di fronte e diverse occasioni da gol da una parte e dall'altra: il Perarolo si dimostra più in palla di domenica scorsa, ma va anche detto che gli avversari non sono alla stregua del Ronchi... pertanto non è facile capire dove inizi il merito di Elaborati & co. e dove inizi invece il demerito dei fratelli Tacchetto, amici di Zaghetto, e la loro banda guidata dal capo indiano  Giacchetta Scamasciota Coe Maneghe Tirae Su Porco Giuda. Ciononostante, dei progressi ci sono, soprattutto a centrocampo dove Oscar è senz'altro in ottima vena - scusate l'involontaria battuta - e la Formichina ha un diavolo per capello, anche se sono pochi. Zaghetto cerca di cogliere impreparata la difesa avversaria con le sue scorribande sulla fascia, ma si trova di fronte uno di pari velocità e un arbitro che a volte lascia un po' troppa libertà. Toldo permette alla squadra di alzare il baricentro proteggendo il pallone e fungendo da sponda umana, mentre la difesa è ben registrata sotto l'olio che cola da Trivella. Dopo tutti questi elogi, è anche il caso di dire che l'uno a uno è proprio una pollastreria: un paio di avversari affettano difesa a centrocampo a piacimento ed è fatale che, a tu per tu con Beccò, il centravanti avversario insacchi. Brutta amnesia collettiva, che viene pagata a caro prezzo.
Il finale del primo tempo è appannagio proprio dei pareggiatori, che cercano in tutti i modi di raddoppiare ma senza successo: il gioco che praticano, dopotutto, è piuttosto scontato, cercano di aggirare la difesa giostrando la palla sulle fasce, ma lo fanno con scarsa precisione e pochissimo ritmo. Sono prevedibili, e ci si aspettava tutt'altro da una squadra che a detta di tutti mira a tornare in prima categoria. Ma, come si suol dire in gergo giornalistico, cassi sui...
 
La seconda frazione di gioco riparte laddove si era conclusa la prima, e bisogna ammettere che la mossa di Giacchetta Scamasciota che ridisegna la disposizione sulle fasce è azzeccata: il Villanova alza di qualche metro il suo fronte di gioco e mette la museruola a Oscar che, perennemente in inferiorità numerica, non riesce più a impostare una giocata degna di questo nome. Il gol del vantaggio, tuttavia, avviene su una papera di Saponetta Beccò che esce a occhi chiusi su un pallone che svolazza in area e nonostante reclami a gran voce la sfera con un baritonale "Miaaaaaaaaaaaaaaaaa" la manca clamorosamente permettendo agli avversari la più facile delle marcature, anche se Elaborato cerca di staccare il naso al goleador di turno con una scarpata che originariamente aveva le intenzioni di sventare la minaccia. Ma che purtroppo fallisce in entrambi i tentativi..
C'è spazio poi per il gol della domenica, anche se siamo di mercoledi sera: palla tra l'area piccola e l'area grande e piuttosto vicina alla linea di fondo, tiro potente, forse deviato, che finisce sotto l'asta... imparabile. Contemporaneamente, a pochi metri di distanza, el Rojo fa tris d'assi e si porta a casa un bel piatto.
Il perarolo però non si butta giù del tutto e reagisce dapprima procurandosi un rigore con Pato Cavallo che si fa furbescamente atterrare in area dall'ancor più goffo portierone avversario. Sul dischetto va Zaghetto che segna con una rima baciata. Poi, grazie anche alle forze fresche e profumate di Occhi, del Vecchio e di 3 Marchi, che coi tre già in campo e quello in bar dalla Lara fa sette, si procura un paio di ottime occasioni per pareggiare. Occasioni che vengono fallite, ma aldilà del dispiacere per il risultato, poco importa: i segnali sono senz'altro incoraggianti. Ci starebbe anche un secondo rigore a dirla tutta, per fallo di mani in area, ma l'arbitro - peraltro un po' rozzo e fin troppo loquace - si è gia inimicato a sufficenza squadra, dirigenza e tifoseria locale.. e poichè gli autobus da queste parti non passano, decide che è preferibile non rischiare l'incolumità della propria auto. Già che c'è, fischia la fine del match qualche istante prima del dovuto, decretando così la seconda sconfitta consecutiva per i giallorossi. Domenica si va sul campo che fu del Celtic e del Greensport per affrontare il sancarlopontevigodarzere, squadra che il perarolo ha già affrontato parecchie volte nel passato e che concorre con lui per il titolo di nome più lungo. Chi da per spacciata la squadra del Baffo sappia che in realtà si chiama UnionVigontinaPeraroloSanVito...

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PERAROLO 0 - RONCHI 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Dura la realtà della seconda categoria!
A soli 91 giorni, minuto più, minuto meno, dallo storico 3 giugno, il perarolo di mister baffo si è presentato ai tifosi in quella che più che un'amichevole di lusso si può definire un'inconto di coppa Veneto.
Perchè tale era.
La sfida coi paricategoria del Ronchi, valida per la prima giornata di questa inutile competizione, ha quindi segnato il battesimo - di fuoco - della neocompagine giallorossa, ieri in giallorosso.
Neo per modo di dire: i rinforzi in via diaz si contano sulle dite di una mano, in linea col profilo della società che ha preferito premiare il gruppo autore del miracolo della scorsa stagione, riconfermato in tronco.
Con poco meno di due settimane di preparazione sulle gambe, e soprattutto con i ragazzi che sono arrivati a scaglioni per via delle meritate ferie, il Baffo preferisce non rischiare alcuni dei suoi pezzi da novanta e schiera una formazione prudente: il rientrante Rojo tra i pali prende il posto di un Beccò impegnato con un battesimo; in difesa l'unico titolare dello scorso anno è l'evergreen elaborato, sulla fascia sinistra, mentre in quella che fu la sua fascia di competenza c'è la seconda new entry della stagione, Marco B., ancora in attesa di un soprannome che lo identifichi meglio rispetto agli altri 6 che portano il suo stesso nome.
Che peraltro è un nome bellissimo.
La coppia centrale è formata da sua santità Mattana e colui che prestò la fascia, che indossa la fascia.
A centrocampo, si presentano con scarse idee e ancor meno senso della posizione Oscar, Zaghetto e Salvo; Pato Cavallo e Conti dovrebbero dar loro una mano, ma agiscono più da supporto a Occhi, che giostra nelle consuete vesti di punta centrale.
 
La squadra avversaria si dimostra da subito elegante, nella tenuta, e dotata di buona personalità: passano tre minuti e il numero 8 viene ammonito. Ne passano meno di 10 e dovrebbe venire espulso almeno un paio di volte, fosse anche solo per l'antipatia che genera negli avversari e - riteniamo - negli stessi compagni. Ma al di là di tutto, il Ronchi gioca un buonissimo calcio: non troppo elaborato, fatto di numerosi cambi di campo che si scrivono c-a-m-b-i-d-i-c-a-m-p-o e si leggono lanci lunghi, ma poichè sono piuttosto precisi, non meritano di essere denigrati. Un centrocampo ruvido, una difesa attenta, un attacco non troppo in palla ma veloce e puntuale: questi gli ingredienti di una squadra che, a prima vista, farà bene in campionato.
Di contro, i padroni di casa si dimostranzo senz'altro meno esperti, senz'altro meno in palla fisicamente.
Tuttavia, ciò che sorprende di più è una certa carenze di idee: la palla viene spesso lanciata a casaccio al momento sbagliato; o piuttosto viene portata avanti con testardaggine tra i numerosi piedi degli avversari, e fatalmente persa.
Alla mezzora circa un'amnesia in collaborazione tra Elaborato e Salvo permette al fantasista avversario di battere il Rosso con un esterno destro molto preciso e altrettanto fortunato.
Il perarolo comunque non demorde e si fa vedere dalle parti dell'area avversaria: pur non impegnando mai il portiere, cerca comunque di creare un po' di panico nella difesa biancoceleste, e tra un'incursione di Pato Cavallo e un passaggio filtrante di Formichina Atomica qualcosa si riesce a combinare.
Il secondo tempo inizia con le pance piene di gustoso the freddo: troppa grazia, meglio tornare alla classica bottiglia d'acqua guizza, preferibilmente non gasata.
Il baffo opera qualche cambio: un'ottimo Marco in attesa di soprannome viene sostituito da Cugino; Toldo torna a calcare il frazionale al posto di Occhi; poi sarà il turno del magazziniere, di Jackie e di udite udite.... un secondo Marco in attesa di soprannome...
 
Cugino da subito il meglio di se procurando un rigore... agli avversari. Va detto che il tuffo dell'esterno del ronchi è di quelli degni dell'actor's studio; così come la trasformazione del rigore è più simile del lecito a quella di figo... ad ogni modo il 2 a zero, anzi: lo zero a 2 è sintomo della superiorità che gli ospiti stanno dimostrando.
Con il passare dei minuti calano anche le energie dei giallorossi, che conseguentemente si espongono a numerose incursioni: non basta l'ottimo, seppur appena appena allenato, Jackie a contenere le scorribande ronchigiane che trovano per la terza volta la via del gol su un'azione solitaria. Il numero 7 prende palla a metà campo, avanza incontrastato, fa una finta di sopracciglio cui abboccano in almeno tre avversari e insacca lemme lemme sul palo del portiere, la cui estensione orizzontale va sicuramente rivista, un po' come la montatura dei suoi occhiali e il laccio della scarpa destra (anche se sappiamo benissimo che il laccio bianco non è un vezzo ma un semplice ed efficace modo per distinguere dx da sx).
 
La partita finisce con un giallo: sia nel senso del cartellino sventolato in faccia a Salvatore, sia nel senso del mistero. A fronte del fallo commesso dal calabrese, infatti, la casacca nera decide di non provvedere con la sacrosanta espulsione del numero 8, reo di aver commesso un evidente fallo di reazione. L'arbitro dapprima sostiene di aver visto tutto, poi finge un'anmesia, infine fischia per tre volte. Non sarebbe cambiato nulla ovviamente, nemmeno se fosse accaduto dopo dieci minuti di gioco probabilmente, ma la soddisfazione di vederlo espulso sarebbe stata impagabile.
 
Alcuni commenti del dopopartita: "è una sconfitta che ci fa incazzare, ma ci fa anche bene" azzarda il baffo "così prendiamo subito contatto con la realtà della seconda categoria. Dobbiamo fare tesoro degli errori commessi".
Il capitano difende i suoi: "Pur essendo stati messi pesantemente sotto nel punteggio, bisogna sottolineare che i tre gol sono comunque frutto di episodi e non di una costante supremazia: certo, la squadra avversaria è sembrata più avanti sia nella preparazione fisica che nello sviluppo del gioco, ma il primo tempo è stato sostanzialmente alla pari e francamente mi aspettavo anche di peggio da parte nostra. Dopotutto abbiamo pochissimi allenamenti sulle gambe e non eravamo certo in formazione tipo: in campo c'ero persino io..."
Mercoledi sera, seconda partita, sul campo del villanova.
 
Segnaliamo infine una nuova iniziativa che parte da quest'anno. Dopo ogni partita eleggeremo il più antipatico in campo, quello a cui più volentieri avreste segato le gambe, e magari l'avete anche fatto. Ieri, tanto per iniziare bene, se ne sono distinti non uno ma ben due. Il già citato numero 8, ma anche l'estroso e un po' effemminato 10 ha fatto la sua parte... meno vistoso, ma paradossalmente più costante.
 
 
 

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