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MARTEAGO 4 - PERAROEO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Seconda sonante sconfitta su altrettante gare dell'altrettanta categoria per il perarolo vigontina, che si era presentato sul difficile campo di Martellago con ben altre speranze. Nonostante le pesanti sconfitte subite in gare ufficiali, infatti, i giallorossi, ieri in giallorosso, sono capaci di ben altre prestazioni, e hanno nelle corde amplissimi margini di miglioramento.
Già a partire dalla lista consegnata al direttore di gara si intuisce che i padroni di casa, reduci da un rotondo successo sul Zianigo, saranno un piatto indigesto per la difesa perarolese: l'età media è piuttosto bassa, il che è direttamente proporzionale con il tasso di movimento e la velocità degli attaccanti avversari, tra cui spicca l'elegante Michael (o più probabilmente Maicol), ennesima vittima della troppa tv: il suo identificarsi con un rapper negro proveniente da Compton, L.A. era già di per se inquietante, ma gli schizzi maniaco depressivi che l'hanno colpito durante tutto il corso della gara hanno messo più volte i brividi a Cuor di Leone Cugino, più pallido del solito.
 
E infatti l'inizio è piuttosto arduo per Elaborato, Jack Pinton, Mattana e Capitan Celin - che in un solo colpo rileva il ruolo di libero da un Trivella a metà tra l'influenza e l'indigestione e la fascia da un TJ in procinto di essere rottamato - che non trovano le giuste contromisure contro la rapidità degli attaccanti e il gioco diligente e preciso dei centrocampisti, che hanno facile gioco su un centrocampo perarolese fin troppo offensivo. La mancanza di un interditore si farà sempre più pesante col passare dei minuti, ma d'altra parte nè Ercole, nè Salvo nè Paja Onga hanno nel proprio dna la capacità di rompere il gioco; e così agli ospiti non resta che abbassare pesante il proprio baricentro, e costringere gli avversari ad abbandonare il gioco a terra e utilizzare le palle alte, sulle quali Elaborato e Jack hanno quasi sempre la meglio. L'assetto più prudente favorisce in qualche modo anche l'attacco: Isy, Occhi e l'esordiente SamuLele riescono ad imbastire qualche manovra degna di questo nome.
Quest'ultimo, tuttavia, è costretto ad uscire anzitempo per un risentimento muscolare: il Baffo "spreca" così il secondo cambio dopo meno di mezzora, perchè già al 5° Mattana era dovuto uscire per lo stesso motivo.
Le occasioni più ghiotte, tuttavia, lo sono solo potenzialmente: Salvo, Occhi e Cugino hanno tre ghiotte opportunità per calciare in porta, ma sprecano l'occasione propizia cercando di avvicinarsi ulteriormente all'area avversaria. E non avendo capitalizzato, ecco che il Perarolo subisce il gol, forse proprio nel suo momento migliore: azione di rimessa dei padroni di casa, cross dal fondo, irrompe l'ala sinistra che anticipa Zaghetto e segna.
La frazione di gioco si chiude con gli ospiti nel vano tentativo di pareggiare.
 
Al rientro in campo, le cose per i giallorossi non cambiano: il buco a centrocampo, complice anche la voglia di giungere al pareggio, diventa un cratere: nel cerchio non c'è nessuna maglia che ricordi anche vagamente i colori sociali del Perarolo,  piuttosto ci sono quelle rosse spente del Martellago, che dopo qualche minuto in cui fa le prove generali, riesce a trovare la via del gol per ben tre volte, sempre con dei tagli centrali delle punte che puniscono regolarmente l'incolpevole Bellò. Nonostante una direzione arbitrale incerta a livello di fuorigioco, bisogna ammettere che con un tale atteggiamento tattico, prima o poi il gol sarebbe arrivato. Certo, 4 sono davvero troppi. A poco serve il rigore finale che viene concesso, peraltro senza che il portiere, autore di un fallo da ultimo uomo con chiara occasione da gol, venga espulso: nonostante la richiesta di calciare fuori la palla, o forse proprio nel tentativo di calciarla fuori, Paja Onga insacca a tempo praticamente scaduto e segna il gol della bandiera.
 
C'è ancora molto lavoro da fare per la banda di via Diaz, ma per una volta l'impressione è che si debba privelegiare il lavoro sulla tattica anzichè quello sul fisico poichè se è vero che atleticamente gli avversari erano più freschi, è anche vero che la partita è stata persa per una cronica incapacità di imbastire azioni con continuità ed un minimo di efficacia. Preoccupa soprattutto la totale dipendenza del centrocampo da una figura come quella di Tj, che ormai si può ritenere quasi retorica tanto è acciaccata.
 

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