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Real 25 aprile 3 - Perarolo 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:

Il digiuno continua. In un'afosa domenica pomeriggio di fine aprile, il Perarolo va per l'ennesima volta nella terra delle r arrotolate, ospite dei secondi in classifica, gli azzurogranata del Real San Marco. Stritolati tra i tipici palazzoni e la tangenziale, i giallorossi, ieri in giallorosso, si prostrano in campo con Beccò tra i pali, Trivella e Cugino in cerca di conferme ma anche di un giallo, Elaborato e un Mr. Lui ancora emozianato per la partenza della formula 1. A centrocampo Dario supporta Salvo e Zaghetto, mentre Pato "il numero dei mie neuroni è pari a quello delle mie fistole" Cavallo, Toldo e Todo Recto formano il contingente offensivo.
Sin dall'inizio si manifestano le potenzialità dei padroni di casa, determinati a centrocampo e piuttosto abili sulle fasce, laddove vantano una costante superiorità numerica.
Quella destra, in particolare, per quanto sia presidiata con ardore e caparbietà da Todo Recto, si rivelerà fatale. Non solo sul piano del risultato, giacchè è proprio da li che arriveranno i cross decisivi ai fini del risultato finale, ma anche per i piedi del nostro cursore argentino, che vengono erosi al punto che dovrà richiedere la sostituzione dopo meno di mezz'ora. Stessa sorte toccherà a Dario, che lamenta un affatticamento all'adduttore. Il torneo di Legnaro diventa sempre più un miraggio per lui..
L'uno due dei padroni di casa, che virtualmente chiuderà il discorso, accade attorno alla mezzora. Due azioni sulla destra portano ad altrettanti cross che vengono puntualmente deviati in porta dagli attaccanti, fino a quel momento tanto mobili quanto imprecisi. La reazione del perarolo è un po' evanescente, affidata ai piedi dei neo entrati Isy e Oscar, e produce una sola grossa occasione, che tuttavia potrebbe riaprire la partita. I piedi educati di Salvo pescano impreparata la retroguardia del Real: tra i due centrali si intrufola Pato Cavallo che a tu per tu col portiere avversario viene ipnotizzato dalla patata che ha in bocca il numero 1 e che sostanzialmente salva il risultato.
Nel secondo tempo gli ospiti si fanno più decisi, e nonostante serpeggi un certo nervosismo - causato anche da certe decisioni prese dal direttore di gara, il cui operato è comunque sopra la media stagionale - riescono a creare qualche azione degna di questo nome. In particolare è Zaghetto a poter sfruttare la fascia destra, laddove è stato spostato al momento della sostituzione di Pablo, peccato che per due volte non riesca a trovare il giusto tempismo con la sfera. Cugino e Trivella rimediano le agognate ammonizioni, che li terranno lontani dai campi di giuoco per l'ultima stagionale, ma che torneranno utili al momento dei play out. In pieno recupero, c'è tempo anche per la terza rete dei padroni di casa, in contropiede. Ma è un gol che non cambia la sostanza della partita: il Perarolo ha mostrato qualche segno di miglioramento, anche se l'uscita del tunnel non è ancora a portata di mano. Ovviamente tutte le forze sono orientate a tre settimane da oggi, ma visto anche il calibro degli avversari in campo, si può sperare che questi segnali siano il preludio ad un risveglio quanto mai agognato.


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"Non avete capito: IO non mi cambio la maglia"

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Inizia così, con toni brucewillistici, una domenica che difficilmente il popolo giallorosso dimenticherà.
Per la verità, bisognerebbe tornare indietro di un'oretta buona, quando al Frazionale il Baffo fa la conta e il numero finale è 13. Scontate le defezioni di Jack e Paolo, nota per tempo l'assenza di Pablo Todo Recto e Icio, il mister deve improvvisamente fare i conti con:
  • la voglia di phiga di capitan Giora. Certo la scusa di dover presenziare ai seggi è discreta, ma da che mondo e mondo, di domenica il segretario non conta un c*zzo.
  • la diarrea fulminante di Dario
  • una presunta operazione alla schiena di Pato
La squadra che scenderà in campo pertanto è la seguente: Beccò; Elaborato, Cugino, Trivella, Mr.Lui; Isy, Salvo, Paja Onga; Oscvar, Occhi, Teschio. In panchina si siedono Mal de Pansa Toldo e Semplicemente Pansa Camacho. Una volta finito di sciorinare i propri nomi ed identificativi davanti al direttore di gara, ecco che accade il fattaccio: capitan Elaborato solleva una mozione di sfiducia nei confronti della casacca dell'arbitro, nera come quella di Beccò. Isy, con la solita bonarietà, propone "perchè non si mette una casacca lei signor arbitro". Quest'ultimo, però, non ci sente... "forse non ha capito, io non mi cambia lo maglia!!!"
"Ma no, io intendevo una casacca sopra alla sua maglia"
Figuriamoci... Dopo qualche minuto, il brillante direttore di gara risolve la questione: richiede ed ottiene una maglia da portiere dalla squadra di casa e la fa indossare al portierone ospite.
Colore della maglia? Nera, con un inserto verde.
Colore degli avversari?
Verde.
 
Ogni commento sarebbe superfluo, se non fosse che l'arbitro riesce in qualche modo a rivalutarsi nei primi 45 minuti di gara.
Per capire bene la situazione, tuttavia, una volta tanto dobbiamo soffermarci sul terreno di gioco. Degno erede del Patataro, con tanta erba quanta quella presente sui campi del Roland Garros e attorniato da villette a schiera alte una 50ina di metri, il campo del Campalto è attorniato da circa un centinaio di spettatori, accorsi dal quartiere limitrofo. Di solito i mestrini alla domenica vanno al centro commerciale, che Mestre no ghe xe altro, ma quei de Campalto no: i va vedere a seconda categoria (letteralmente) sotto casa. In queste circostante gli arbitri di solito se la fanno addosso, temono non solo per la propria incolumità ma anche per la propria auto e i propri cari.
Pertanto, il fatto che il nostro fischi con un certo muso duro nei confronti dei padroni di casa e non si sottragga al confronto verbale con i pocogiallomoltoverdi lascia sperare che si assisterà ad un arbitraggio imparziale, se non proprio con un occhio di riguardo agli ospiti.
Di gioco, nel frattempo, non ce n'è molto: il Campalto si segnala per le veloci ripartenze sulle fasce, mentre il Perarolo cerca di colpire di rimessa e affida le sue manovre ai piedi educati di un Isy particolarmente voglioso. Beccò deve fare i conti con un rimbalzo atipico, ma controlla con freddezza una palla che finisce sulla traversa. Mr.Lui ha una bella gatta da pelare, ma alla bisogna c'è un Trivella sempre superlativo a chiudere i buchi. Insomma, di emozioni ce ne sono poche, di spettacolo ancora meno: lo zero a zero è un risultato più che giusto e dopo appena un minuto di recupero si torna negli spogliatoi a rinfrescarsi le idee.
Ma se il primo tempo era stato quasi noioso, il secondo parte subito col botto: non si fa tempo ad accomodarsi in panchina che Oscar dribbla un avversario. Questi lo stende, ma l'arbitro fa proseguire, fischiando invece il successivo fallo dello stesso Oscar, frustrato. Come spesso è accaduto in questa stagione, da una punizione inesistente accade qualcosa di brutto. La palla rimbalza ancora malissimo, e finisce in rete. Tuttavia la punizione era di seconda... la rete non può essere convalidata! Ma l'arbitro ravvisa un tocco (dai gesti si direbbe "di maglia") da parte di qualcuno... le proteste sono pacate ma piuttosto convinte, ma figuriamoci se quello torna indietro. 1 a 0, e palla al centro.
Il Perarolo reagisce e ha due grosse occasioni per pareggiare, ma la sorte gli è avversa. Oscar con un tiro dei suoi incoccia il palo, e sulla ribattuta il vecchio non sa trovare il guizzo dei tempi migliori; poco dopo Occhi calcia da fuori area, e la palla esce di pochi centimetri a portiere battuto. Lo stesso Occhi che dovrà lasciare il terreno di gioco qualche minuto dopo con una caviglia malconcia.
Pochi minuti prima i padroni di casa avevano raddoppiato: Cugino calcia male l'ennesima punizione, ennesima non per lui ma per tutta la squadra, i verdi intercettano e ripartono velocemente sul filo del fuorigioco, Beccò esce a valanga ma con la parte sbagliata del corpo e viene facilmente dribblato. Dalla panchina l'azione sembrava del tutto regolare, certo che l'arbitro non può avere visto tale regolarità dalla sua posizione, e un bagno d'umiltà dopo la prima rete poteva indurlo a sanzionare il fuorigioco..
Sotto di due reti, il protagonista di giornata troverà anche il tempo di espellere Isy per bestemmia (dopo che un istante prima non aveva comminato la stessa sanzione ad un giocatore del Campalto, cui pure l'aveva promessa) e per convalidare un terzo gol, questo indiscutibilmente in fuorigioco. Ma tra gli ospiti non c'è quasi più la voglia di protestare, talmente infamente ed umiliante è stata la direzione di gara ed il trattamento subiti. "Dobbiamo tenere duro" commenta il Baffo "abbiamo ancora un traguardo da raggiungere e questa sconfitta di fatto non cambia niente... Domenica tra l'altro c'è lo scontro diretto col Ballò, che probabilmente ci troveremo di fronte nei playout, e sarà importantissimo mantenere la distanza per aggiudicarci il fattore campo. Purtroppo scontiamo una serie di infortuni ed assenze che ci stanno martoriando dall'inizio campionato.. speriamo che la fortuna torni a sorriderci al momento giusto". 

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US PERAROLO 1 - CAMPROCROCE 7 (o forse anche 8)

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Nel primo set il perarolo si difende bene, prende un gol su errata applicazione del fuorigioco, ma ristabilisce lestamente le sorti grazie ad una splendida azione del Cugino Più Scuro, che slalomeggia da par suo in area avversaria e al momento della semplice, e per questo in odore di errore, conclusione preferisce - saggiamente - servire un Oscar che solo soletto insacca. I giallorossi, ieri in rosanero, avevano appena divorato due ghiottissime occasioni da gol, con Pato Cavallo e lo stesso Oscar.
 
Il secondo set viene vinto con un netto 6-0 dalla squadra ospite, che al momento di rientrare negli spogliatoi ha narcotizzato l'equipe casalinga con metodologie ancora al vaglio degli inquirenti. L'unico a resistere al potente farmaco è Beccò, già imbottito di droghe più o meno leggere atte a contenere gli effetti diuretici della sua nuovissima dieta e sufficienti a non farlo cadere nel limbo che pregiudica invece le prestazioni dei compagni i quali, via via, si spengono. Il primo a lasciare spazio all'oblio è proprio Oscar, seguiranno a ruota Guzzo, Capitan Tino if u'r going to San Francisco be sure to wear some flowers in your head Giora, Meggiugorie, Elaborato, i Neurones giù giù fino a Trivella, anch'egli un po' meno contagiato degli altri per via del fatto che si imbottisce di Polase.
Perfino in panchina l'effetto è evidente, non tanto nelle idiozie che continuano a imperversare, nè nel supporto a Guzzo che continua a non mancare, bensì nel cuoio capelluto di Pablo Todo Recto Y Todo Spumoso.
Per non parlare di quello del Teschio: a dodic'anni dall'inizio della sua calvizie, il potente narcotico somministrato dagli scorretti avversari fa spuntare qua e la sulla sua spoglia nuca qualche bulbo pilifero. E in lui, la voglia di farsi uno shampoo.
 
Onde evitare che l'influsso negativo persista, i medici hanno ordinato agli atleti di mettere in quarantena i brutti ricordi di 24 ore fa: ma se per alcuni il compito è banale (dato che il neurone a disposizione immagazzina informazioni e ricordi per meno di 3 decimi di secondo), per altri invece la batosta rischia di provocare una lunga degenza. Ma niente che un PeroniParty non possa cancellare... Con la presente, pertanto, si invita la nota azienda distillatrice Italiana, che vanta una delle sue sedi nelle vicinanze del Frazionale, ad organizzare entro la fine della settimana, preferibilmente giovedi, il tanto agognato evento. In tale occasione, verrà anche sancita la partecipazione della formazione di via Diaz al primo Trofeo Birra Peroni, che quest'estate, in concomitanza con l'affermato e omonimo Birra Moretti, metterà a confronto il Milan, il Bayern Monaco, il Real Madrid e proprio la squadra allenata dal Baffo in un emozionante quadrangolare a base di luppolo.
 
Il Perarolo ha sete di Punti.
Il Perarolo ha sete di Peroni.
 

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