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"Non avete capito: IO non mi cambio la maglia"

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Inizia così, con toni brucewillistici, una domenica che difficilmente il popolo giallorosso dimenticherà.
Per la verità, bisognerebbe tornare indietro di un'oretta buona, quando al Frazionale il Baffo fa la conta e il numero finale è 13. Scontate le defezioni di Jack e Paolo, nota per tempo l'assenza di Pablo Todo Recto e Icio, il mister deve improvvisamente fare i conti con:
  • la voglia di phiga di capitan Giora. Certo la scusa di dover presenziare ai seggi è discreta, ma da che mondo e mondo, di domenica il segretario non conta un c*zzo.
  • la diarrea fulminante di Dario
  • una presunta operazione alla schiena di Pato
La squadra che scenderà in campo pertanto è la seguente: Beccò; Elaborato, Cugino, Trivella, Mr.Lui; Isy, Salvo, Paja Onga; Oscvar, Occhi, Teschio. In panchina si siedono Mal de Pansa Toldo e Semplicemente Pansa Camacho. Una volta finito di sciorinare i propri nomi ed identificativi davanti al direttore di gara, ecco che accade il fattaccio: capitan Elaborato solleva una mozione di sfiducia nei confronti della casacca dell'arbitro, nera come quella di Beccò. Isy, con la solita bonarietà, propone "perchè non si mette una casacca lei signor arbitro". Quest'ultimo, però, non ci sente... "forse non ha capito, io non mi cambia lo maglia!!!"
"Ma no, io intendevo una casacca sopra alla sua maglia"
Figuriamoci... Dopo qualche minuto, il brillante direttore di gara risolve la questione: richiede ed ottiene una maglia da portiere dalla squadra di casa e la fa indossare al portierone ospite.
Colore della maglia? Nera, con un inserto verde.
Colore degli avversari?
Verde.
 
Ogni commento sarebbe superfluo, se non fosse che l'arbitro riesce in qualche modo a rivalutarsi nei primi 45 minuti di gara.
Per capire bene la situazione, tuttavia, una volta tanto dobbiamo soffermarci sul terreno di gioco. Degno erede del Patataro, con tanta erba quanta quella presente sui campi del Roland Garros e attorniato da villette a schiera alte una 50ina di metri, il campo del Campalto è attorniato da circa un centinaio di spettatori, accorsi dal quartiere limitrofo. Di solito i mestrini alla domenica vanno al centro commerciale, che Mestre no ghe xe altro, ma quei de Campalto no: i va vedere a seconda categoria (letteralmente) sotto casa. In queste circostante gli arbitri di solito se la fanno addosso, temono non solo per la propria incolumità ma anche per la propria auto e i propri cari.
Pertanto, il fatto che il nostro fischi con un certo muso duro nei confronti dei padroni di casa e non si sottragga al confronto verbale con i pocogiallomoltoverdi lascia sperare che si assisterà ad un arbitraggio imparziale, se non proprio con un occhio di riguardo agli ospiti.
Di gioco, nel frattempo, non ce n'è molto: il Campalto si segnala per le veloci ripartenze sulle fasce, mentre il Perarolo cerca di colpire di rimessa e affida le sue manovre ai piedi educati di un Isy particolarmente voglioso. Beccò deve fare i conti con un rimbalzo atipico, ma controlla con freddezza una palla che finisce sulla traversa. Mr.Lui ha una bella gatta da pelare, ma alla bisogna c'è un Trivella sempre superlativo a chiudere i buchi. Insomma, di emozioni ce ne sono poche, di spettacolo ancora meno: lo zero a zero è un risultato più che giusto e dopo appena un minuto di recupero si torna negli spogliatoi a rinfrescarsi le idee.
Ma se il primo tempo era stato quasi noioso, il secondo parte subito col botto: non si fa tempo ad accomodarsi in panchina che Oscar dribbla un avversario. Questi lo stende, ma l'arbitro fa proseguire, fischiando invece il successivo fallo dello stesso Oscar, frustrato. Come spesso è accaduto in questa stagione, da una punizione inesistente accade qualcosa di brutto. La palla rimbalza ancora malissimo, e finisce in rete. Tuttavia la punizione era di seconda... la rete non può essere convalidata! Ma l'arbitro ravvisa un tocco (dai gesti si direbbe "di maglia") da parte di qualcuno... le proteste sono pacate ma piuttosto convinte, ma figuriamoci se quello torna indietro. 1 a 0, e palla al centro.
Il Perarolo reagisce e ha due grosse occasioni per pareggiare, ma la sorte gli è avversa. Oscar con un tiro dei suoi incoccia il palo, e sulla ribattuta il vecchio non sa trovare il guizzo dei tempi migliori; poco dopo Occhi calcia da fuori area, e la palla esce di pochi centimetri a portiere battuto. Lo stesso Occhi che dovrà lasciare il terreno di gioco qualche minuto dopo con una caviglia malconcia.
Pochi minuti prima i padroni di casa avevano raddoppiato: Cugino calcia male l'ennesima punizione, ennesima non per lui ma per tutta la squadra, i verdi intercettano e ripartono velocemente sul filo del fuorigioco, Beccò esce a valanga ma con la parte sbagliata del corpo e viene facilmente dribblato. Dalla panchina l'azione sembrava del tutto regolare, certo che l'arbitro non può avere visto tale regolarità dalla sua posizione, e un bagno d'umiltà dopo la prima rete poteva indurlo a sanzionare il fuorigioco..
Sotto di due reti, il protagonista di giornata troverà anche il tempo di espellere Isy per bestemmia (dopo che un istante prima non aveva comminato la stessa sanzione ad un giocatore del Campalto, cui pure l'aveva promessa) e per convalidare un terzo gol, questo indiscutibilmente in fuorigioco. Ma tra gli ospiti non c'è quasi più la voglia di protestare, talmente infamente ed umiliante è stata la direzione di gara ed il trattamento subiti. "Dobbiamo tenere duro" commenta il Baffo "abbiamo ancora un traguardo da raggiungere e questa sconfitta di fatto non cambia niente... Domenica tra l'altro c'è lo scontro diretto col Ballò, che probabilmente ci troveremo di fronte nei playout, e sarà importantissimo mantenere la distanza per aggiudicarci il fattore campo. Purtroppo scontiamo una serie di infortuni ed assenze che ci stanno martoriando dall'inizio campionato.. speriamo che la fortuna torni a sorriderci al momento giusto". 

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