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US PERAROLO 1 - VIGONOVO TAMBEE 4 (chiamate l'esoriciccio)

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Ciao noooooooooote fonda al Frazionale, violato per l'ennesima volta, la terza di fila dagli avversari, in questo caso i paricategoria del vigonovotambee dell'ex Ercole Contin.
I giallorossi, ieri in bianco, tanto per cambiare devono fare i conti con i tagli al roster, manco fossimo in alitalia: assente Fefè per l'espulsione rimediata sette giorni prima (e perché doveva stare dietro a facebook); assente trivella perché impegnato in faticosi allenamenti in altura; assente pure Bernoccolo per un misterioso malessere che non l'aveva colpito la sera prima al makkarone, ma solamente verso l'ora di pranzo. Da aggiungere inoltre che Kiba è a mezzo servizio perché ha perso una costola nel tentativo di emulare D'Annunzio mentre il gemello Pato è reduce da una settimana di riposo forzato, così come Mr. Lui che è reduce da un tour de force tra le lenzuola di discutibili megere del nordeuropa... L'undici titolare è pertanto: Beccò, Bernarda, Paja Onga, Jackie, Camacho; Pajaro, Totò, Kiba, Pato; Toldo, Paolo. La partita inizia con le due squadre che si studiano nella zona centrale del campo, senza un predominio nè dell'una nè dell'altra formazione. Il perarolo mantiene un atteggiamento prudente e ha spesso la meglio sui tentativi degli avversari, ai quali rispondono con l'arma del contropiede, un'arma smussata da troppa imprecisione e da un Zaghetto un po' spaesato nel poco consueto ruolo di terzino sinistro. L'equilibrio viene spezzato da una giocata maiuscola di Paolo, che va a recuperare un pallone impossibile lungo l'out e la piazza proprio sui piedi di Toldo che a due passi dal portiere non può che insaccare. 1 a 0 e Perarolo sugli scudi. La reazione degli ospiti è piuttosto inconsistente: si presentano spesso palla al piede fino al limite dell'area, ma i tiri che lasciano scoccare sono tutti imprecisi e Beccò non deve nemmeno fingere di impegnarsi.
A 5 minuti dalla fine della prima frazione di gioco, il Fato volta le spalle al Perarolo. Sull'ennesimo tiro da fuori area, la palla colpisce il palo alla sinistra del coniglietto giallorosso la cui testa raccoglie il rimbalzo e spedisce la sfera in rete per un gollonzo da cineteca.
 
L'inizio della ripresa è ancor più catastrofico. Punizione dalla sinistra, palla ribattuta che finisce tra i piedi dello stesso attaccante "autore" del pareggio, Camacho respinge sulla linea e Beccò blocca. Tutto bene, se non fosse che nella confusione Mr Lui si accartoccia su se stesso e, lamentando un dolore al ginocchio, esce dal campo. Al suo posto entra Pennywise e mentre i padroni di casa prendono le misure, il terzino avversario se ne va bel bello in giro per il campo, carica il cross di sinistro, lui che è destro, e la piazza con precisione... sul palo interno opposto. Un gol sicuramente voluto che premia oltremodo la squadra gialloblu.
E non c'è due senza tre.
Passano pochi minuti, fendente in area giallorossa, Pennywise rinvia di destro, la palla assume una traiettoria impazzita, come quando nel videogioco della pallovolo in patronato premevi il tasto rosso e giallo e facevi la sbisigoeona... Bellò la segue con lo sguardo ma quando se la trova tra le mani  non ha ancora smesso di ruotare, e cade mollemente in rete.
A quel punto il Perarolo cerca con ancora maggior pressione di ribaltare il risultato, e arriva vicino alla rete che potrebbe riaprire il discorso in un paio di occasione e scoprendosi di quel tanto che basta per prendere il più classico dei gol in contropiede. 1 a 4 e maledizione del Frazionale che continua. E' anche tempo di un sano turn-over: ecco allora che entrano Bedon, Giggi e Aldo che putroppo non riescono a rivitalizzare l'asfittica domenica perarolese.
"Una sconfitta dura da digerire" ammette il Baffo a fine gara "ma per come si è sviluppata faccio anche fatica a trovare dei demeriti nella mia squadra... forse potevamo essere un po' più attenti in certe fasi della gara, ma sulle prime tre reti subite (la quarta non l'avremmo mai presa in occasioni "normali") ho poco da rimprovevare ai miei ragazzi, è difficile vedere tre gol del genere in una stessa partita. Speriamo di aver chiuso qui i conti con la sfortuna...."
Nel frattempo, la dirigenza ha già affittato un pulmann per una gita infrasettimanale a lourdes...

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SAN MARCO NOVENTA 0 - PERAROLO 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
La domenica perfetta inizia venerdi sera. La quasi totalità dei giocatori dell'US Perarolo, eccezion fatta per un manipoli di mormoni dello Utah impegnati in celebrazioni religiose, si ritrova a partire dalle ore 20 per una sobria cenetta a lume di candela presso i locali de "il makkarone". I ragazzi hanno amabilmente conversato per ore ed ore con un bicchiere di cognac in mano e la musica del clavicembalo che accompagnava i loro filosofici pensieri. Paja Onga ha rimato un poema epico in quartine estroverse dal titolo "son triste chè m'han tolto una ciste", mentre Berni ha decantato le gesta delle donne da egli conosciute nei suoi recenti viaggi nelle terre d'Oltralpe ed Alemagna, per non parlare di quelle quattro sgualdrine polacche. Il tutto è stato documentato dalla maestria estetica di Simone Piedone Feisbuk Ferraresso, le cui foto sono già disponibili presso il rotocalco elettronico da cui prende uno dei due soprannomi.
Insomma, un'atmosfera settecentesca che ha caricato a molla i giocatori, scesi sul campo di giuoco con la necessaria concentrazione e le giuste motivazioni, consci anche del fatto che quello che passava era l'ultimo treno per il sogno promozione.
Il Baffo, che per la prima volta in stagione ha a disposizione tutto l'organico, fa accomodare in panchina Camacho e Kiba Cavallo preferendo al loro posto Trivella e Totò e disegnando un 4-4-2 richiesto a furor di popolo.
Nei fatti, mai come nella partita di ieri, la squadra si disporrà con un offensivissimo 4-3-3, almeno fino a quando la somma dei giallorossi, ieri in bianco, sarà 11.
E' Trivella, presentatosi per l'occasione con un nuovissimo look da naziskin, a dirigere la difesa e a prenderei gradi di capitano. Al suo fianco Jackie, Bernoccolo, Mr. Lui e Saponetta Buccia d'Arancia Beccò compongono la retroguardia difensiva; a centrocampo Totò, Fefè e Paja Onga compongono la cerniera di raccordo con l'attacco che sarebbe formato dai soli Pato e Paolo, ma che - come anticipato - vede Luca dispiegato nel ruolo di ala sinistra. Di fronte un'avversaria data tra le pretendenti alla promozione, se non addirittura come favorita al primo posto assoluto, una rosa di 40 giocatori, figlia di una fusione tra due blasonate società dei quartieri orientali di Padova, un allenatore che pare sia Mourninho e un attaccante da 8 reti in altrettanti match. Più il parrucchiere del Baffo che in qualche modo c'entra nel discorso, anche se nessuno, nonostante l'aneddoto sia stato svelato ai 4 venti, ha capito perché e percome. Ma tutto fa brodo, e che brodo! Già dopo tre minuti gli ospiti rischiano di passare in vantaggio quando Luca Pajaro, solo soletto, spara alto un pallone da pochi passi. Brividi sulla schiena dei padroni di casa, e brutti presentimenti nelle teste del Perarolo, che di occasioni ne ha sbagliate parecchie nelle ultime sfortunate prestazioni.
Ma anzichè abbattersi, la formazione d'OltreBrenta preme ancor di più sull'acceleratore e, senza esporsi al contropiede, prende possesso del terreno di gioco. Salvo, tornato a destreggiarsi con una palla al piede anzichè un rosario tra le mani, disegna traiettorie geometriche, Paolo lotta su ogni pallone, Luca è una vera spina nel fianco della macchinosa retroguardia del San Marco, e la rete di Pato al ventesimo è il giusto coronamento di un predominio assoluto. Sugli sviluppi di un cross dalla sinistra, Fefè prova la rovesciata acrobatica: l'esito è tutt'altro che spettacolare ma quello che doveva essere un tiro si trasforma in un assist per il lucano, che è lestissimo a calciare in rete sorprendendo difesa e portiere.
Il San Marco reagisce, e infastidisce Beccò con un paio di calci piazzati velenosi, ma Trivella e soci riescono sempre a sbrogliare la matassa e a riproporsi in attacco. E chi di punizione cerca di ferire, di punizione perisce: Salvo pennella al centro dell'area, respinta sbilenca della difesa ed ecco che arriva il classico gol dell'ex. Paolo non ci pensa un attimo e scarica in porta tutta la rabbia accomulata domenica scorsa e il rancore verso la società per cui ha militato per molti anni.
A questo punto la partita è virtualmente chiusa: il San Marco cerca di mescolare un po' il centrocampo ma sono vani esercizi di stile. Il Perarolo però non vuole chiudere il match con troppa tranquillità e si lascia coinvolgere da una bagarre del tutto inutile, con il risultato che Fefè viene ammonito e cinque minuti più tardi, quando l'ammonizione serve davvero per fermare un avversario lanciato verso la porta, ecco che scatta il rosso. Il baffo è giustamente furioso e deve correre ai ripari durante il riposo, lasciando Paolo da solo in attacco e spostando Pato sulla linea dei centrocampisti, per evitare le prevedibili sfuriate dei cursori casalinghi. Tuttavia, al rientro dagli spogliatoi, sono gli ospiti ad avere in mano il colpo del definito, inappellabile ko. Prima con lo stesso Pato, che cerca di sorprendere il portiere avversario da fuori area dopo una perfetta azione in contropiede, e poi con Trivella che spizzica di testa il corner calciato da Salvo, la palla percorre tutta l'area di rigore ma purtroppo non trova nessuna maglia bianca a ribadirla in rete.
A quel punto il San Marco reagisce e prende possesso del match, grazie alla superiorità numerica e ai primi accenni di vecchiaia da parte di Salvo, più nella testa che nel corpo. Ma di occasioni vere e proprie i giallorossoneri non ne creano, e più aumentano i centimetri in attacco, più la retroguardia perarolese ha buon gioco. Non è un assedio quindi, quello cui si assiste dalla tribuna (tribuna che peraltro ospita Pano, ex giallorosso che ora milita nella caminese e la cui partita è stata sospesa per squaraus del direttore di gara) ma uno sterile tentativo di accorciare le distanze, frustrato ogni volta dagli anticipi di Berni, dalla fisicità di Jackie e PajaOnga, dalla grinta di Trivella, dal neurone di Pato e dalla fierezza di appartenere alla razza che del Presidente degli Stati Uniti di Bernoccolo. L'unico vero pericolo che corre la porta di Beccò è a pochi minuti dal 90° quando Beda si fa tutto il campo in solitudine, e scaglia un pepitone da fuori area. Con la sicurezza tipica dei grandi portieri, Saponetta accompagna con lo sguardo la palla... sulla traversa... e in qualche modo fa sua la sfera dopo che questa rimbalza abbondantemente fuori dalla riga. Il triplice fischio arriva con qualche attimo di ritardo, ma sancisce una vittoria meritatissima e mai in discussione, nonchè il rilancio delle quotazioni perarolesi presso il borsino della terza categoria.

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The Frazionale Curse strikes back

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:

Così come l'anno scorso fu durissima sfatare il taboo del frazionale, anche quest'anno, dopo un promettente avvio tra le mura amiche, il Perarolo deve registrare una certa ritrosia a far punti in casa. Dopo l'inopinata sconfitta con la Caminese di settimana scorsa, la squadra del baffo porta a casa un'altro risultato negativo, stante lo 0 a 1 con il quale il Pianiga mantiene il primato in classifica.
Risultato bugiardo, figlio di un pasticcio difensivo, e frutto più della sfortuna dei padroni di casa che dei meriti degli ospiti. Una volta ancora, la formazione titolare è la formazione tipo ed è l'unica possibile: Beccò tra i pali, Cugino e Pennywise sulle fasce, Camacho e Jack a formare la coppia centrale; centrocampo a base di Fefè, Luca Pajaro e Berni; Kiba, Pato e Paolo a formare il pacchetto offensivo.
La partita inizia in sordina, con le due squadre che cercano di controllare il gioco ma non hanno ancora voglia di affondare: la prima occasione capita al quarto d'ora del primo tempo, allorquando Cugino fa sua una respinta avversaria e da tre quarti campo spara un bolide che va ad incocciare l'interno della traversa, con la palla che rimbalza - immaginiamo - fuori dalla linea di porta e ritorna in gioco. La scarsità di attaccanti giallorossi, ieri in biancorossoverde, all'interno dell'area determina tuttavia l'impossibilità di alimentare l'azione offensiva, men che meno di cocretizzarla. Sul capovolgimento di fronte il Pianiga passa in vantaggio: cross dalla fascia sinistra, Luca salta ma non prende la palla, disorienta Camacho di quel tanto che basta al centravanti avversario per calciare una provola verso Beccò il quale parte con un attimo di ritardo e vede la palla accasciarsi mollemente a fil di palo, alle sue spalle. La reazione del Perarolo non tarda, ed è Jack a cercare di pareggiare i conti: il suo stacco imperiale è perfetto per tempismo e potenza, ma la palla sorvola di qualche centimetro la traversa. La pressione della squadra del Baffo è costante, e per forza di cose si aprono dei varchi per gli attaccanti ospiti. Pur cincischiando un po' troppo, Camacho e compagni riescono sempre a cavarsela egregiamente fino a quando, a pochi minuti dal termine della frazione, lo stesso capitano giallorosso si vede fischiare un rigore contro per presunto atterramento del numero 11, che prima e dopo si dimostrerà particolarmente abile nell'arte del saltino. Azione non chiarissima, ma Beccò testimonia a favore del suo compagno di squadra e tanto ci basta.
Da segnalare anche il simpatico siparietto che Camacho stesso mette in piedi con l'arbitro:
"Arbitro, ma che ca**o hai fischiato???"
"Capitano lo hai...la pa...be be...gn gn..."
"Ecco vedi, non sai neanche dirlo..."

Ad ogni modo, lo stesso numero 11 si incarica della trasformazione, e... signori, mettete le catene da neve in bagagliaio: Beccò para.
Faccio lo spelling:
B-E-C-C-O-'-P-A-R-A-I-L-(-U-N-)-R-I-G-O-R-E
Il fatto è cosi straordinario, clamoroso che i difensori giallorossi devono strabuzzarsi gli occhi prima di avventarsi verso la palla e allontanare definitivamente la minaccia.

C'è ancora il tempo di vedersi negato un rigore e di assistere ad una punizione di Paolo che lambisce la traversa, dopodichè l'arbitro manda tutti negli spogliatoi.
Il mister non ha granchè da rimproverare ai suoi, se si escludono certe leggerezze in fase di interdizione, per il resto però, fino ad ora, la squadra ha tuttaltro che demeritato, e il risultato, per quanto ingiusto, non si può certo considerare chiuso.

La ripresa inizia infatti con un Perarolo arrembante, che provo a sfondare la solida retroguardia avversaria con diverse azioni dalla fascia destra e qualche incursione centrale. Pur senza creare dei veri e propri brividi al portiere avversario, la pressione è davvero notevole e meriterebbe una conclusione favorevole al team casalingo. Così non è, e dopo un quarto d'ora, fatalmente, si deve rifiatare: complice anche il cambio di tutto il reparto offensivo ospite, la partita si rimette sul piano dell'equilibrio, per quanto le punte neo entrate non siano all'altezza delle precedenti, sono comunque fresche di bucato, e creano qualche grattacapo alla difesa. Alla mezzora l'occasione del pareggio capita sui piedi di Paolo, che si gira abilmente in area e calcia sul primo palo, ma il portiere ci arriva per miracolo. Il Pianiga gioca solo di rimessa e beneficia anche di un'inattesa superiorità numerica allorquando il neo entrato Icio si fa espellere in un battibaleno per proteste a seguito di un fallo. Beccò si guadagna ancora gli applausi del Frazionale con un'intervento d'istinto a tu per tu con l'attaccante, ma per il resto la partita non offre più spunti notevoli. Il Perarolo non merita la sconfitta, ma se ne va a casa, anzi ci è già, con le pive nel sacco, per la seconda giornata consecutiva.
Nel fatturato del match pesano alcune scelte avventate dei giocatori, che a volte dimostrano poca lucidità, ma pesa in particolare la cronica scarsità di giocatori: giornata dopo giornata gli uomini a disposizione del Baffo sono sempre contati, e sostanzialmente non c'è possibilità di cambiare il volto alla squadra a partita in corso. Basta pensare a come gli avversari, pur perdendo qualcosa in termine di qualità, abbiano ripreso controllo della partita permettendosi il lusso di cambiare tre attaccanti su tre: una facoltà che non è concessa al Perarolo, che non ha un piano di riserva. In settimana pare arrivino due nuovi rinforzi, ma per come stanno le cose al momento, ci vorrebbero almeno quattro o cinque innesti. La stagione entra nel vivo, e domenica sarà importantissimo tornare a fare risultato: il distacco con le prime in classifica è già piuttosto evidente, e il Perarolo non si può concedere il lusso di ulteriori passi falsi.


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