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'RIAGO 1 - 'ROLO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
"E' Natale, ma quest'anno Babbo Natale era vestito di giallo shocking...". E' sarcastico il Baffo dopo il pareggio che il Perarolo ha ottenuto sul campo dell'Oriago, o che per meglio dire l'Oriago ha rubacchiato al Perarolo. "Ma per la verità è colpa anche nostra perchè la partita andava chiusa, e noi ne abbiamo avute di possibilità per arrotondare il bottino e chiudere l'incontro..." ammette poi l'allenatore della formazione di Via Diaz, riferendosi ad un paio di clamorosi errori commessi dal reparto offensivo dopo aver raggiunto il vantaggio.
Eppure la partita era iniziata piuttosto male per gli ospiti, infreddoliti ed intorpiditi a causa di uno spogliatoio laddove la temperatura era più bassa di quella esterna, ma soprattutto perchè non erano stati in grado di scaldacularsi prima del riscaldamento. Beccò sente già i sudori freddi nei primissimi minuti di gara, e non solo per l'alcol che continua a fluttuargli tra le vene, ma anche per le incursioni dei padroni di casa, abili a sfruttare i buchi difensivi di Trivella e compagni, che non hanno ancora preso le misure. Elaborato, capitano di giornata, è costretto quindi a spostarsi quasi a centrocampo, e la difesa passa automaticamente a tre, con Jack e Mr.Lui a contrastare i due atletici attaccanti. Anche il centrocampo pare piuttosto impacciato, con Salvo, Isy e Paja Onga che non riescono a fermare efficacemente l'abilità di palleggio dei rispettivi avversari, che giocano in surplace per non dire da fermi, ma che riescono a tessere manovre fitte, precise e soprattutto di prima. In attacco invece c'è da registrare l'esordio dal primo minuto di Paolo, con il suo alter ego Conticchio che trova spazio al suo fianco solo perchè Occhi è indospinobile, mentre Pato si adopera come di consueto sulla fascia destra.
Come dicevamo, l'inizio è piuttosto disastroso e anche quando i giallorossi, ieri in rosanero, riescono a mettere il naso al di là della metà campo (operazione peraltro piuttosto complessa visto che il pallone ed il campo sono tutt'altro che amichevoli, facendo in modo che qualunque rinvio sia piuttosto precario, o quantomeno in co.co.co.), il risultato è piuttosto demoralizzante: Paolo si da un gran d'affare, ma è troppo solo e stretto nella morsa di due discreti difensori centrali; Contin e Pato sono più impegnati a chiudere che a proporsi in attacco; Isy sembra l'ombra di se stesso, e si distingue da essa solo perchè è per metà rosa, Salvo annaspa nella fanghiglia ed è quindi il reparto arretrato a doversi sobbarcare la maggior parte del lavoro, abile anche in fase di riproposizione con Trivella e Jack che cercano di imbeccare gli avanti, anche se con scarsi risultati a causa delle già citate condizioni del terreno. L'occasione più pericolo per gli ospiti arriva comunque da calcio piazzato, a pochi passi dal limite: il 4 s'incarica della battuta e calcia teso sulla traversa: Beccò ringrazia sentitamente. Qualche minuto più tardi, un diagonale terra terra finisce a lato di pochi centimetri e Beccò ringrazia nuovamente. L'occasione più ghiotta capita però tra i piedi degli ospiti, in particolare a Pato Cavallo: l'azione sarà a lungo motivo di dibattito, e causerà non poche fratture tra la casacca gialla ed la squadra rosanero, fratture che si saneranno con un salomonico giallo a Salvo, il settimo o ottavo della stagione. Praticamente (con la r margherotta) succede che Contin o qualcuno per lui recupera una gran palla a centrocampo e lancia Paolo solo soletto verso la porta, alle sue spalle rinviene un avversario che lo trancia di netto: il Perarolo si ferma invocando il rosso e iniziando a minacciare di morte l'avversario in questione, qualcuno dagli spalti gli lancia pure una fatwa ma Pato Naransa Cavallo, a world apart, si scaglia come una furia sulla sfera, aggira il portiere spalancandosi lo specchio della porta e da fuori area calcia alle stelle. Ovviamente ci si aspetta una sanzione nonostante l'applicazione del vantaggio, ma qualche minuto dopo, alla fine del primo tempo, l'arbitro insinuerà che non era nemmeno fallo... Decisione che lascia perplessi, anche se da un certo punto di vista rivaluta la figura del Cavallo, che ne esce come un astuto attaccante anzichè, come si era pensato in prima analisi, un pazzo che non approfitta di un cartellino rosso...
Rimane comunque il fatto che il gol, poi, l'ha cannato clamorosamente.
 
Il secondo tempo, come spesso accade, vede un Perarolo molto più vivace e convincente: in particolare Contin e Paolo sembrano ispiratissimi, fraseggiano tra di loro con continuità e imbeccano più volte le folate di un Paja Onga che può finalmente liberare i suoi KW. La superiorità trova compimento al ventesimo, quando Contin calcia un corner corto per Zaghetto che finta il tiro e passa a Salvo il quale trovo il modo di coordinarsi con il sinistro, calcia in porta e grazie alla provvidenziale deviazione di un avversario insacca la sua prima rete stagionale. Grandissima gioia in campo, mitigata da un atteggiamento piuttosto minaccioso dell'arbitro, che corre a passo di leopardo verso gli astanti. A quel punto i padroni di casa perdono completamente la bussola: s'innervosiscono e s'ingarbugliano, dando modo ad Isy, che finalmente sale in cattedra, di orchestrare almeno tre contropiedi degni di questo nome. Ma nemmeno in 3 contro 2 i ragazzi del Baffo sanno arrotondare, per non parlare di quando il medesimo Pato si mangia il gol più facile della sua vita. Paolo suggerisce una palla in mezzo all'area di splendida fattura, il Neurone s'accende e spinge Cavallo a scattare al momento giusto alle spalle dell'ultimo uomo. Si trova quindi solo soletto con la sfera tra i piedi davanti al portiere, palesemente immobile e battuto, ed ecco che lo stesso neurone che gli aveva fatto fare bella figura lo mette in difficoltà dandogli tre idee
1) scavalcare il portiere con un pallonetto
2) fintare lo stop, aggirare il portiere alla destra dello stesso mentre la palla lo passa dall'altro lato
3) passarsi la palla col destro per oltrepassare il portiere
Incapace di gestire una sola idea, figuriamoci cosa può accadere con tre in un solo colpo... Pato va in tilt e... il piede affonda nel fango e l'occasione da gol svanisce clamorosamente.
Ciononostante, la partita sembra comunque chiusa allorquando un giocatore dell'Oriago si fa espellere per un fallaccio su Paja Onga, che stava per scattare in contropiede. Peccato invece che a quel punto il Perarolo sembri aver paura di vincere, si ripiega su se stesso e lascia ampi varchi agli avversari, nonostante la superiorità numerica. In particolare, a centrocampo ricomincia l'assolo dei padroni di casa, e neanche Tino per Salvo cambia le cose. Alla fine tuttavia sarà solo grazie all'arbitro che l'Riago pergiungerà al pareggio: alla quarta punizione dal limite, e senz'altro la più inventata delle quattro, lo stesso numero 4 che aveva colpito un legno nel primo tempo trova la deviazione di TJ e batte Beccò. 1 a 1 regalato, e partita che si rompe: le squadre si allungano a dismisura e per 7 minuti si assiste ad un susseguirsi di contropiedi: se da una parte Mr.Lui riesce a metterci un paio di pezze, dall'altra Oscare, appena entrato, ha l'occasionissima sul sinistro, ma calcia sin troppo bene a fil di palo, col portiere che si tuffa quasi in anticipo presagendo la direzione della sfera. Avesse colpito sporco o un po' pià alto, forse staremmo qui a festeggiare il sorpasso in classifica... e invece dobbiamo fare i conti con una classifica ancora pericolante, nonostante due mesi eccellenti. Ah, intanto in campo si sta scatenando una vera e propria rissa verbale nei confronti del direttore di gara, che non termina nemmeno dopo il triplice fischio finale, quando si vede "costretto" a sventolare altri due rossi ai padroni di casa, pronti quasi a staccargli la testa a colpi di R.
Fortunatamente finisce tutto a vino e tarallucci, della varietà penini, con grande merito dell'Oriago che organizza una buffet 5 stelle, e che fa subito esclamare "gemellaggio! gemellaggio!".
 
A fine giornata, tra un calice di prosecco e una fetta di panettone, ci si scambia gli auguri natalizi e qualche GIGI (tua). "Un girone in chiaroscuro, un inizio disastroso e disarmante che non presagiva una seconda parte così esaltante... Certo la meta è ancora lontana. e molte squadre cui abbiamo fatto uno sgambetto di recente avranno voglia di vendicarsi, ma se abbiamo imparato qualcosa in queste domeniche è che non dobbiamo temere nessuno perchè non siamo inferiori a nessuno. Ce la possiamo giocare, e credo che con altri 20 punti la salvezza sarà nostra".
 
Con la fine del girone d'andata la rubrica giallorossa va in vacanze, dandovi appuntamento per il 13 gennaio, o giù di li. E, invitandovi calorosamente a rinnovare l'abbonamento per l'anno venturo, coglie l'occasione per porgere i migliori auguri di buon natale, felice anno nuovo, la befana, santo stefano, san silvestro e san mattana ai lettori e alle loro giallorosse famiglie.

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PERAROLO 0 - REAL SAN MARCO 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Il Perarolo torna coi piedi per terra, e lo fa nella giornata più fredda dell'intero campionato, contro un avversario ostico ma non fenomenale, quadrato ma non invulnerabile, bello ma non bellissimo. E così, mentre a qualche centinaio di chilometri di distanza, nelle acque magiare finisce l'amore tra Laure Manoudou e Luca Marin, nelle campagne del Nordest termina la striscia positiva della formazione di via Diaz, che deve quindi rimandare i sogni di una ascesa in classifica.
Il Baffo deve fare i conti con le squalifiche di metà difesa, e rispolvera dall'armadio degli scheletri Camacho, che accoppia, ma in maniera platonica, con Elaborato al centro della difesa; sulle fasce si rivedono invece i volti emaciati e grotteschi (in ordine di apparizione) di Mr.Lui e Cugino. Il primo, reduce da una notte di poker passata al noto locale Les Folies e da un pranzo luculliano ha qualche difficoltà a trovare il Frazionale, ed è solo grazie a Caia84, una ragazza che ha il soprannome di un liquore, che trova la retta via. A centrocampo si rivede Capitan TJ Giora, affiancato dal prode Oscar e dal novello Spider Pork in tuta mimetica, Isy. In attacco Ercole e Occhi si prendono un turno di riposo, lasciando il posto a diobbuono pietrobbuono e a Zaghetto, impiegato sulla fascia sinistra, mentre sulla fascia opposta torna, dopo aver scontato la squalifica, Naransa Cavallo. Anche tra i pali vi è una novità, con il Rosso a difendere la volubile e violabile rete giallorosso al posto di un Beccò che è tornato dalla Svizzera con qualche piccolo malanno di stagione, sifilide e meningite compresi. Che poi, non è questo nè il luogo nè il momento, ma visto com'è andata la partita ci possiamo anche permettere una divagazione... se proprio uno deve andare a farsi un weekend lungo a sciare, basta dirlo! Non occorre accampare fantasiose scuse come "sono all'estero per lavoro" anche perchè il noto marchio per cui lavora Saponetta Beccò cosa mai potrà importare dalla Svizzera, visto che in queste desolate terre sanno produrre solo latte, cioccolata e buchi per il formaggio?
Ma torniamo a noi: la partita parte in modo sommesso, con il Perarolo che bada a non scoprirsi troppo, ma che d'altro canto nemmeno punge. Paga in particolar modo la disposizione tattica degli avversari, che giocano con due punte abbastanza vicine, e due cursori di fascia che spingono molto, costringendo Oscar ad abbandonare la sua posizione in mezzo al campo per mettersi sulle tracce del funambolico, per quanto inconcludente, "Eli", soprannome destinato normalmente a coloro che si chiamo Elisa, e che quindi è piuttosto raro trovare in mezzo ad un campo di calcio. A meno che non sia una partita di calcio femminile, ma in tal caso la cronaca non si soffermerebbe - da tre anni a questa parte - su quanto avviene in campo bensì su ciò che accade dopo il triplice fischio, laddove i corpi sudati e fumanti delle atlete si bagnano d'acqua e rugiada; le mani accarezzano pelli di seta; le lingue s'inrociano e finiscono nei luoghi più evocativi; le dita esplorano Brutti smanettoni, mettete le mani sul tavolo e tornate a concentrarvi sul match, che non è mica una roba da ridere; il centrocampo dei giallorossi, ieri in rosanerogialloverde, non riesce a filtrare le manovre avversarie nè tantomeno a controllare i rinvii della propria difesa con il risultato che la squadra si allunga e gli ospiti prendono possesso della metà campo avversaria. Per una decina di minuti i padroni di casa non riescono a varcare la linea centrale del campo, e se il Rosso non corre grossi pericoli è perchè spesso i granata (che di granata avevano solo i calzini, ma fa lo stesso) vengono fermati fallosamente e non riescono ad approfittare delle ripetute punizioni, calciate anche da buona posizione. L'arbitro, in verità, a volte è un po' troppo severo nei confronti di Giora & co., e quando il Rsm passa in vantaggio ci mette lo zampino, anche se la difesa dimostra un po' di dabbenaggine nell'aspettare un fischio che non arriva. La rete è infatta viziata da un iniziale e visibilissimo fallo di mano del capitano avversario, che stoppa con il braccio a pochi metri dalla riga di porta, e incredibilmente sbaglia calciando sulla traversa. La palla tuttavia carambola un paio di volte in area e raggiunge un centrocampista appostato nei pressi del palo opposto, che, solo soletto, ha vita facile nell'insaccare. Vantaggio probabilmente meritato, ma irregolare, ci conferma Filippo Grassia dalla postazione mobile rai alta padovana.
Gli ospiti a quel punto iniziano già a congelare il punteggio, perdono preziosi minuti: atteggiamento invero un po' disonorevole visto che siamo appena a metà del primo tempo, ma si sa come vanno le cose nel mondo del calcio.
La reazione giallorosso è affidata a qualche galoppata di Paja Onga, che crossa un paio di palloni interessanti in mezzo all'area avversaria, ma che non trovano le teste o le scarpe ma nemmeno le schiene o i glutei dei compagni, e ad una ficcante azione personale di Toldo Pierobon che entra in area lasciando di stucco due avversari ma si allunga poi troppo la sfera.
In spogliatoio i ragazzi sanno di aver dato poco: eppure il punteggio non è così negativo, e tutto sommato gli avversari hanno sì avuto un maggior controllo del gioco, ma si sono rivelati anche piuttosto sterili ed imprecisi.
E infatti il secondo tempo inizia alla grande per il Perarolo: il baricentro viene alzato di un bel po', e Tino e Isy sono improvvisamente in grado di giostrare meglio la squadra, dettando i ritmi con buona regolarità e sfruttando uno Zaghetto che è stato spostato sulla fascia destra, col compito di difendere le incursioni di Eli, ma anche e soprattutto di creare la superiorità numerica su quella fascia. Anche l'ingresso di Paolo e di Occhi contribuisce a dare più profondità alla manovra, con il primo che si affanna su tutto il fronte offensivo, ed il secondo che mette in mostra muscoli e velocità: la palla viaggia velocemente e rasoterra tra i centrocampisti e gli attaccanti, e ci si insinua con una certa regolarità tra le strette maglie avversarie. Peccato che non si costruiscano vere e proprie opportunità di gol, ma soprattutto che quando ormai tutti iniziano a sperare in un'ennesima rimonta, il gelo scenda sul frazionale.  Rosso rinvia maluccio giusto giusto sulla testa di un attaccante, la palla rimane a metà tra Mr.Lui e Camacho, ed il primo a farla sua è lo stesso intercettatore mascherato che la spedisce verso il compagno di reparto il quale compie un'ardita piroetta nei confronti di Elaborato e, aggiratolo, batte l'iscariota in uscita disperata. A quel punto i ragazzi del baffo perdono fiducia, e se non crollano, nemmeno reagiscono: nemmeno l'ingresso di un pimpante e voglioso Contin cambierà le cose, e per quanto tutti si impegnino in egual misura, la porta avversaria rimane un miraggio. C'è solo il tempo di ammirare il rosso in un'uscita alla Beccò, con tanto di dedica in volo: al primo "miaaaaa" che fa chinare il capo di Cugino segue un volante "Bellò, questo intervento lo dedico a te". Ma mentre il filosofico portiere pronunzia queste ardite e poetiche parole, un avversario decide di rovinare la coreografia incocciando la sfera e decretanto il rotondo 0 a 3 finale. "Risultato bugiardo" commenta il Baffo a fine gara "perchè in campo la differenza non è stata così profonda: i gol sono venuti da episodi, nonostante loro abbiano sicuramente avuto più possesso palla di noi. Purtroppo macho era in campo oggi, purtroppo in tutti i sensi, e non ho le statistiche sul possesso palla e sugli errori di PajaOnga, ma non c'è dubbio che la palla ce l'abbiano avuta di più loro. Però nel secondo tempo eravamo partiti col piede giusto e tutto lasciava presupporre che il finale sarebbe stato diverso e ci avrebbe arriso... peccato, ma non usciamo nè ridimensionati nè demoralizzati. Piuttosto, i ragazzi dovranno utilizzare la rabbia che certamente avranno accumulato e trasformarla in energia positiva già domenica prossima sul campo dell'Oriago: una partita di importanza fondamentale, contro una diretta concorrente per la salvezza".

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BAO' 1 - PERAROEO 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
"Ho sempre creduto nella vittoria, certo oggi è stata un po' più difficile del previsto visto l'arbitraggio... ma ciò che importa, alla fine, è che abbiamo ottenuto i tre punti, e possiamo mettere una pietra sopra a qualche decisione non troppo felice..." E' un Baffo molto attento a non usare toni polemici quello che commenta l'ennesima, clamorosa vittoria esterna del Perarolo, impegnato ieri sul campo del BallòScaltenigo, campo progettato dallo stesso architetto che ha partorito il "Patataro" di Padova. (L'architetto ora si trova agli arresti domiciliare nella città di Lugano ndR). Il terreno di gioco, infatti, è tutt'altro che invitante: uno spesso strato di fango ricopre un sottostrato di fanghiglia, il tutto mollemente adagiato su un fondo di mucillaggine. Rimanere in piedi è già difficile con i 6 tacchetti, immaginatevi cosa può provare JonBonJovi Zampiron a bordo delle sue lamellari Leo Sport... JBJ che viene schierato a centrocampo, dopo un breve test psicoattitudinale che dà esito positivo, al fianco del rientrante Guzzo e di Mr.Lui, che festeggia il 26° compleanno con un prestigioso numero 10 sulle proprie spalle. Contin è al centro dell'attacco, supportato dai cursori di fascia Occhi e Paja Onga mentre la difesa è la collaudata ditta Elaborato-Trivella-Jack-Cugino e figli; tra i pali un'imbrillantinato Beccò.
Reduci da un venerdi sera (di cui un giorno, forse daremo conto in separata sede) presso i locali di "Tombolato il fritto appena pescato", i ragazzi dimostrano di aver qualche scoria che vaga ancora nello stomaco nei primi minuti di gioco: i padroni di casa, per quanto non particolarmente pericolosi o attrezzati, giostrano bene la sfera e poggiano le proprie sorti sul tandem 9-10, una coppia magari non pericolosissima ma comunque piuttosto scorbutica da marcare. Ciò che più preoccupa i giallorossi, ieri in verdenero, invece è la faccia dell'arbitro, un uomo..ma quale uomo, un ragazzo palesemente nel luogo sbagliato in una domenica pomeriggio che avrebbe preferito trascorrere all'east side a ballare quella canzone che fa bondeghe dighibon dighibondeghe...
La prima grossa occasione per il Ballò capita sulla testa di cugino: il centravanti locale si insinua nell'area del Perarolo ma non fa i conti con l'onnipresente Jack il quale rinvia la sfera... proprio sul capoccione di cugino che
passava casualmente da quelle bande e la indirizza verso il sette difeso da Bellò. Questi s'inarca come una scimmia e devia in angolo per la disperazione dei tifosi tuttoblu e delle telecamere di Mai Dire Gol. La pallonata ha comunque l'effetto di risvegliare Cugino, il quale ingaggia una battaglia personalissima con Oscar. La davanti il trio gialloverde latita, ed Ercole, caricato a molla per tutta la settimana dai compagni, giostra troppo indietro per i gusti del Baffo che non esita a scambiarlo di posizione con Occhi, ma senza che la manovra ne risenta positivamente.
Al 20' il primo fattaccio: è ancora il numero 9 locale ad entrare in area, approfittando di un buco al centro della difesa avversaria; Jack recupera anche stavolta ma l'attaccante, con un passato da tuffatore dal trampolino olimpico, si produce in uno dei numeri che l'hanno reso famoso ed è sufficientemente bravo da convincere giuria e arbitro. Polemiche inevitabili, ma ovviamente infruttuose. Sul dischetto il medesimo attaccante s'incarica di trasformare ma calcia sul palo. Beccò, manco a dirlo, è dall'altra parte e non si accorge dell'errore in tempo utile per intervenire sulla sfera che capita così tra i piedi del calciatore, il quale segna.
L'arbitro, incredibilmente, convalida.
Per il lettore poco addentro al regolamento del calcio ricordiamo che..

- Se dopo che il pallone è stato calciato l'esecutore del calcio di rigore tocca il pallone una seconda volta (ma non con le mani) prima che questo sia stato toccato da un altro calciatore, un calcio di punizione indiretto sarò accordato in favore della squadra avversaria nel punto dove il fallo è stato commesso.
http://www.figc.it/italiano/norme/regole_giuoco_calcio_0506/reg_14.pdf
Ciononostante l'arbitro non torna sui suoi passi e anzi a fine primo tempo chiederà ad un interrogativo capitan Elaborato se questi è davvero sicuro che i giocatori possano conoscere il regolamento meglio di lui. Non pago di questo errore, la casacca nera entra in un tunnel dal quale uscirà solo 70 minuti dopo: invertirà punizioni e rimesse, ammonirà senza criterio, non sanzionerà altri tuffi clamorosi.. insomma, un disastro. Come è ovvio, il Perarolo ha una grossa fetta di responsabilità nella situazione in cui si è cacciato, e tuttavia per una volta consentiteci di dire che alcune designazioni dovrebbero essere più meditate. La sfida non è certamente d'alta classifica e nessuno s'aspetta che ci sia Collina in campo, tuttavia un minimo di amor proprio i giocatori ce l'hanno e a nessuno piace vedere un imberbe dodicenne a dirigere le sorti di un match dove la fatica e il sudore sono pari a quelle che si versano in un qualunque campo di serie A.
Chiusa la parentesi dedicata alle filippiche, torniamo sul terreno di gioco in tempo utile per udire il duplice fischio che sancisce la fine della prima frazione di gioco. In spogliatoio è difficile convincere i ragazzi che non ci si deve sconcentrare badando all'arbitro: il nervosismo è alle stelle, e nonostante siano consci della propria superiorità sanno anche che è una partita di importanza fondamentale e che la posta in palio non sono solo i tre punti, ma un possibile distacco dei rivali. Ecco allora che all'inizio della ripresa la formazione ospite è ancora piuttosto contrata, e il Baffo è costretto a ridisegnare l'attacco inserendo il neo acquisto Paolo per un Ercole incapace di incidere, anche e soprattutto a causa di un terreno di gioco che non ne esalta le caratteristiche. Il talentuoso attaccante di origine straense se ne esce mogio mogio dopo aver calciato alto, da buona posizione, una punizione piuttosto interessante: per una volta però il suo borbottio non è rivolto al mister, ma a se stesso, conscio di non aver prodotto molto. Sarà per un'altra volta: checchè se ne dica in giro, la dirigenza e i giocatori hanno grande fiducia nel figlio di Zeus, e non vedono in Paolo colui che gli ruberà il posto ma piuttosto un giocatore con cui formare una coppia d'attacco destinata a fare grandi cose. "Contin dietro le punte? Un'idea intrigante" afferma una fonte che preferisce rimanere anonima "Certo darebbe un'impronta particolarmente offensiva alla squadra, ma non è detto che non si possano trovare delle soluzioni per coprire bene il centrocampo e schierare questo duo".
Il neo entrato dimostra subito di muoversi bene, su tutto il fronte d'attacco, ma è sfortunato perchè nel giro di pochi minuti la partita cambierà drasticamente volto e non sarà certo un match per attaccanti. Ma andiamo con calma. Nonostante una certa superiorità nel gioco, il Perarolo non punge: Zaghetto non riesce a sfruttare a dovere la tanto amata fascia destra, e i compagni non riescono a sfruttare a dovere Zaghetto. Qualche imprecisione di troppo costringe la difesa a chiusure poco raccomandabili, e quando non c'è più nessuno a fermare gli attaccanti avversari, ci pensa la sfortuna - per gli avversari; per il Perarolo ha segno decisamente opposto... - a metterci una pezza: a rimpiangerne l'intervento è il numero 11 blu che, lanciato solo soletto verso il prode Beccò, si deve accasciare al terreno a causa di uno stiramento o uno strappo dolorosissimo. Scampato il pericolo, il Perarolo trova la forza per concretizzare la propria manovra: tutto avviene sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla sinistra, la palla cade in area e carambola tra una decina di giocatori, finchè arriva tra i piedi di Guzzo che irrompe con tutta la sua maestosità e a pochi passi dalla riga di porta... coglie il palo.
Ma dicembre è il mese di Jack Frost, il quale assume ancora le fattezze del goleador e sigla il più facile dei pareggi, ma si sa che anche i gol facili bisogna essere capaci di farli, e Jack dimostra di meritarsi il giorno di sciopero di cui domani sarà "vittima".
A quel punto la partita si fa ancora più maschia e, di conseguenza, ingarbugliata: l'arbitro, già in tilt, va in corto circuito ed espelle Trivella, reo di aver bestemmiato. Per quanto la redazione sia in linea di massima d'accordo con l'applicazione dell'espulsione diretta per chi si rende protagonista di tali volgarità, la stessa sottolinea il fatto che se le regole si applicano, si applicano con tutti e quindi, al settantesimo abbondante, la partita doveva essere un match di calcetto. Non solo: ai bordi del campo, già dal primo minuto era in corso uno show degno del peggiore dei teatri dell'orrore, grazie all'allenatore locale che sfornava resie ogni tre parole. Non vogliamo essere ipocriti: anche nella cattolicissima perarolo scappa qualche porco di tanto in tanto, tuttavia se si agitano i cartellini rossi per queste cose, lo si deve fare con uniformità di giudizio.
Prima di infilippicharmi di nuovo, è meglio che torniamo a Ballò: il Perarolo non sebbra soffrire troppo dell'inferiorità numerica, e anzi crea due azioni da gol con Occhi. La prima non viene sfruttata a dovere, la seconda invece viene conclusa in rete dopo un brillante controllo. E' il gol del meritato sorpasso, e dell'ennesima, clamorosa rimonta! Tutti in campo a festeggiare e a darsi pacche sulle spalle: è ora di fare il terzo.
E non ci sono dubbi sul fatto che i giallorossi lo faranno... almeno fino a quando Jack viene espulso per doppia ammonizione, non del tutto sacrosanta vista l'entità di entrambi i falli. Pochi minuti dopo l'arbitro perderà l'ennesima occasione per fare la cosa giusta, allorquando non espellerà il già ammonito capitano locale, che falcia deliberatamente un Oscar convertito a difensore aggiunto. Ma ormai non c'è nemmeno più la voglia e la forza di fare polemica, è tutto troppo ridicolo. C'è solo la volontà di arrivare al 90° e portare a casa la vittoria. E manca davvero poco, anzi pochissimo: il tempo di respingere due calci d'angolo e di assistere all'ingresso di Tino... ed eccolo il triplice fischio, arriva alle orecchie dei giocatori e dei tifosi dell'Us Perarolo come la sveglia mattutina che pone fine ad un incubo. Un incubo che però ha portato con se tre pesantissimi punti, che danno un'ulteriore carica ai ragazzi del Baffo e che potrebbero avere piacevoli ripercussioni sulla classifica (al momento della stesura del pezzo non sono ancora noti i risultati dei gironi ndR).

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DOPO LA SERATA DI IERI SERA

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Dopo la serata di ieri sera il Vecchio e Pinton hanno dato il meglio di se con l'imitazione delle iene...
Diamo qualche spunto per aggiornarsi...








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PERAROLO 2 - CAMPALTO 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
"Per lo meno, non abbiamo perso..." è questo il laconico commento del Baffo, che in due parole riassume una domenica pomeriggio vibrante, sospesa tra la gioia di un pareggio raggiunto in extremis e il rimpianto per un'ennesima occasione buttata al vento.

"Il Frazionale rimane ancora un tabù per noi" aggiunge capitan Giora, ieri in panchina per smaltire i postumi di una trombata, "e certo non possiamo essere soddisfatti per questo ennesimo pareggio casalingo, ma per come si erano messe le cose possiamo anche tirare un sospiro di sollievo..."

Eppure la partita era iniziata nel migliore dei modi per i padroni di casa, che si erano schierati in campo con Beccò tra i pali, Elaborato, Mr.Lui, Trivella e Jack in difesa; i cognati e Paja Onga a centrocampo; Occhi e Pato Narança sulle fasce e il rientrante Toldo al centro dei pali, pardon, dell'attacco. Il Campalto si dimostra squadra piuttosto inconcludente, dedita ai lanci più che al gioco razionale, anche se in possesso di una certa velocità soprattutto sulle fasce, comunque sempre ben tamponate dai nostri cursori, attivissimi sia in fase di spinta che di copertura. Anche il centrocampo funziona bene, e trova la compattezza che era mancata settimana scorsa grazie ad un Oscar molto ligio al suo dovere e ad un Paja Onga che annienta il rivale Cambiasso grazie al suo strapotere fisico. La difesa regge bene, e Salvo delizia gli spettatori con i suoi colpi di classe. Insomma, tutto sembra congiurare a favore dei giallorossi, ieri in rosanero, e in panchina(una panchina di lusso! con Cugino, Camacho, Isy, Teschio, RossoFumo, Ercole e il già citato Sifilide Giora) i commenti vanno dal "siamo nettamente più forti" al "che squadra de merda" per finire con "ètuapatoètuapatoètuapatoètuapatoètuapato". La prima grossa occasione accade al ventesimo, allorquando BonJovi replica l'azione che lo portò in rete a Marcon, peccato che dopo aver messo a sedere un paio di avversari con una finta di sopracciglia e dopo averne scartati due slalomeggiando come la miglior Debborah Compagnonih la palla, calciata dall'angolo destro verso il palo opposto, esca di pochissimo, per la disperazione dei compagni ed in particolar modo di Occhi che la osserva impotente da pochi passi.

Ma il forcing dei padroni di casa non diminuisce, ed è ancora Occhi a imbeccare Pato Narança il quale s'intrufola perfettamente nella difesa avversaria e infila il portiere in uscita, 1 a 0 meritatissimo e per la prima volta il Perarolo passa in vantaggio in questo campionato. Riuscirà a mantenere la calma? Purtroppo no: passano pochi minuti e Trivella, all'altezza dell'area di rigore, sta per rinviare di testa. Beccò gli chiama la palla e, anche lui per la prima volta - ma non dell'anno, della carriera - decide di uscire dai pali mentre Trivella s'intorcola come Neo di Matrix quando gli sparano addosso lasciando la palla filtrare... In un romanzo d'amore, la palla finirebbe tra le mani viscose di Beccò, il quale darebbe una pacca sulla spalla al suo libero complimentandosi per aver ascoltato il suo giudizio; in cambio, Trivella lo abbraccerebbe e probabilmente gli darebbe un morso staccandogli almeno una guangia e, attorito poi dall'odore del sangue, ne divorerebbe il resto. Purtroppo però non siamo nè in un romanzo d'amore nè in Piranha, ed ecco allora che tra i due amanti spunta un terzo incomodo, uno fotocopia in A3 di Liettoli che fa sua la sfera e, pur tentennando, la insacca per il pareggio beffa. Il silenzio cala in panca, ma in campo i ragazzi dimostrano subito di non abbattersi: dalla palla al centro al tiro di Toldo passa giusto una manciata di secondi, peccato che ancora una volta la traiettoria del pallone, calciato praticamente dalla stessa piazzola di Oscar qualche minuto prima, finisca nuovamente a pochi centimetri dal palo opposto..

Si va in spogliatoio, e nonostante si sia consapevoli della propria superiorità, è come se aleggiasse un fantasma... paura di perdere?di vincere?chissà... E' comunque evidente già pochi minuti dopo essere rientrati in campo che qualcosa non funziona, i ragazzi sembrano essere rimasti in spogliatoio e il Campalto ne approfitta procurandosi in paio di occasionissime da calcio piazzato. Nella prima occasione Beccò si guadagna gli applausi e parte del rispetto che egli perdette in quell'occasione infamante che, signori miei, non può certo determinare le fortune o le sventure di un giocatore, e menchemmeno di un Uomo, quale il nostro assistito evidentemente e senza dubbio alcuno è... Vostr'Onore, si metta agli atti che Costui è un'Uomo!!!

Nella seconda invece, è una provvidenziale gamba di Qualcuno a interecettare la palla che sta per insaccarsi a seguito degli sviluppi di una furibonda mischia.

Nel frattempo entrano il Teschio per Toldo e Cugino per Salvo e conseguentemente Occhi si sposta al centro dell'attacco per lasciar spazio alle folate e all'energia di un Teschio caparbio come una sogliola e Mr. Lui si sposta a centrocampo. E' insomma un monologo gialloverde, che produce numerosi grattacapi al Baffo il quale vede i suoi demoralizzati e incapaci di creare alternative plausibili. Anche i calci piazzati diventano un problema, con la palla che viene costantemente interecettata dagli ospiti i quali partono veloci in contropiede. Ed è proprio sugli sviluppi di uno di questi, condotto in tutta sincerità magistralmente, che il capitano numero 10 si posiziona laddove Oscar e Toldo non hanno avuto fortuna, e solo soletto carica e lascia partire un destro che si insacca laddove Oscar e Toldo avrebbero voluto insaccare... 1 a 2 e Campalto al settimo cielo, ormai la partita è sua ed è pronto a staccare il Perarolo che lo insegue, in questo momento, a ben sette punti di distanza. Tutti accorrono a festeggiare il goleador, e per poco non cade la rete... A dire il vero tanta gioia andrebbe anche sanzionata con un giallo, ma avendolo già ammonito, l'arbitro non se la sente di mandarlo fuori. Cosa che farà invece pochi minuti dopo sventolando un rosso in faccia a Cambiasso reo, probabilmente, di aver reagito o riferito parole poco profetiche alla casacca nera, ieri in giallo fosforescente. Nonostante la superiorità numerica, e grazie anche al fatto che gli ospiti perderanno almeno 5 dei rimanenti 15 minuti per terra, in proteste o in non-uscite dal campo (Cambiasso rimane sul terreno di gioco perchè non ha le chiavi per entrare in spogliatoio... al che si rischia l'incidente diplomatico, se non ci fosse Camacho a calmare le acque invitandolo sportivamente a farsi la doccia in f**a de somare), il Perarolo non va aldilà di uno sterile possesso palla. E quando l'arbitro dichiara 5 minuti di recupero, ormai la spada di Damocle è pronta a condannare i padroni di casa.

Se non chè....

Ercole Contin, entrato da poco al posto di Mr. Lui per dare più vivacità all'attacco, si guadagna un punizione all'altezza della trequarti campo. La panchina si alza in piedi e chiama la giocata: "ALL-IN". Tutti in area, la difesa si prepara per applicare il fuorigioco ed Ercole decide di fare un passaggino ino ino a Jack Pinton che tira, così, tanto per fare. Come in un film al rallentatore la palla vola vola vola e si insacca nel sette infrangendo i sogni di gloria del Campalto e ridando speranza al Perarolo, che per quanto fatto vedere nella prima frazione di gioco non meritava certo di uscire sconfitto. Al triplice fischio il Baffo caccia un liberatorio "SI!" e forse è il più felice di tutti per lo scampato pericolo. I ragazzi sono combattuti tra il mangiarsi le mani per l'occasione persa e il mangiare e bere per festeggiare lo scampato pericolo...

Nell'indecisione generale entra in spogliatoio l'arbitro che, non avendo alcun dubbio su cosa fare, da sfogo alla sua venetta de dolse e fa capire a tutti cos'era il caso di mangiare.

E tutti vissero felice e contenti.

In particolare Tino.

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CAMPOCROCE 2 - PERAROLO 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Siamo al ventesimo del secondo tempo: il Perarolo è in difficoltà, è sotto di due reti a zero nel difficile campo del Campocroce. Fino a quel momento ha giocato davvero male: pochissime le idee, peraltro applicate malissimo; nessun tiro in porta e l'animo sotto i tacchi. Poi capita che in qualche modo i giallorossi, ieri in rosanero per festeggiare i 32 anni dello sponsor SailorLara, guadagnino un corner, che questo venga battuto per l'ennesima volta malissimo, che la palla finisca tra i piedi dello strepitosto Jack che con la coordinazione propria di un ballerino di danza classica calcia in rete un gol di una bellezza e un'importanza clamorosa. Perchè a quel punto la partita cambia radicalmente, il Perarolo ritrova in un attimo la determinazione e la fiducia e... ma andiamo con ordine.

A 24 ore dal match, causa le incessanti piogge, il Baffo dichiara forfait: il Piave sta mormordando, e c'è bisogno di lui. Spetterà quindi a colui che prestò la fascetta a dirigere i propri compagni, i quali, appresa la notizia, reagiscono in due modi diametralmente diversi: c'è chi, come Isy, lo saluta come "mister de me*da" e finisce per accomodarsi in panchina, e chi invece gli stende un velo di petali di rosa al suo passaggio, e prende i gradi di capitano. La verità è che il Baffo gli ha già comunicato la formazione, quindi ogni tentativo di corruzione, per quanto incassato, risulta del tutto vano: i rosanero si schierano in campo con Beccò, Elaborato, Cugino, Trivella e Jack; Paja, Tj, Totò; Pato, Occhi e Ercole. I primi dieci minuti fanno decisamente ben sperare per le sorti del popolo perarolese: l'attacco si muove coi tempi giusti, il centrocampo regge l'impatto nonostante i chili e soprattutto i centimetri siano decisamente inferiori e la difesa sembra solida come sempre; persino Ercole sembra in giornata. E proprio sul più bello, si fa male, è costretto a uscire dal campo per un paio di minuti ed a zoppicarne per altri quindici. Ne approfittano subito i padroni di casa che avanzano il proprio baricentro di una decina abbondante di metri, mettono un uomo tra le due linee - cosa che storicamente manda in crisi l'assetto perarolese - e iniziano a farsi vedere con continuità nei pressi dell'area di rigore avversaria. Ciò che più preoccupa, è la totale incapacità del centrocampo di filtrare le azioni avversarie, e imbastire le proprie. Se infatti da un lato subiscono lo strapotere fisico dell'altissimo numero 7 e del veloce numero 5, dall'altro non hanno a disposizione palloni di qualità, e tutto ciò che toccano si tramuta in lanci lunghi che, deviati dal forte vento, diventano immancabilmente preda della difesa gialloverdeazzurra, cromaticamente del tutto inaccettabile, ma piuttosto adeguata alla situazione di gioco. Bellò per la verità non deve sventare grossissimi pericoli, ma la pressione è costante e costringe la coppia centrale a falli inevitabili e proteste evitabilissime che vengono sanzionate col giallo: arrivano giusto un paio di tiri trotterellanti e fortunatamente le bocche da fuoco casalinghe sparano a salve quando si trovano di fronte a delle ghiotte punizioni. In qualche modo, quindi, si arriva alla fine del primo tempo in assoluta parità. Peccato che in un capovolgimento di fronte come tanti altri Tino si scordi di seguire il talentuoso 10 e nonostante venga calorosamente invitato dalla panchina a seguirlo, lo lascia entrare solo soletto in area; dalla fascia gli mettono il pallone tra i piedi, la coppia centrale e Beccò collassano tutti su di lui e lascia il centravanti a pascolare liberamente a un metro dalla linea di porta, il dieci lo serve e l'uno a zero è un gioco da ragazzi. Bruttissima tegola per gli ospiti, che non sembrano essere in giornata e che non hanno dimostrato finora di poter creare alcun grattacapo agli avversari. Per fortuna il primo tempo finisce poco dopo, e il Campocroce non ha modo di approfittare del morale alle stelle.
In spogliatoio il mister in co.co.co. decide di operare alcuni cambi e con fare democratico, li annuncia: Ercole ha solo dieci minuti per fare un gol e guadagnarsi la pagnotta, dopodichè verrà sostituito da Mr.Lui il quale prenderà il posto di Zaghetto a centrocampo; questi si sposterà sull'amata fascia e infine Pato prenderà posto sulla fascia di sinistra. Anche Tino ha i minuti contati: Isy è sulla fascia a scaldarsi, ed è l'unico ad avere i centrimetri necessari a contrastare lo strapotere del 7. Peccato che proprio mentre queste mosse vengono disegnate, Isy arrivi in spogliatoio e dia forfait: "go massa mae"...
Si rientra in campo, e Mr.Lui è pronto ad entrare ma il mister esita, indeciso ormai dove piazzarlo... Nel frattempo, i padroni di casa dimostrano di voler chiudere la partita e approfittano del persistente letargo rosanero. Il raddoppio arriva da calcio d'angolo: il solito 7 fa da torre, la palla finisce lentamente tra i piedi del numero 9 che insacca il suo centesimo gol in quattro stagioni. O per lo meno, così dice lui. Ecco la frittata è fatta, e dagli spalti i tifosi camprocrociati si sfregano le mani: "oggi facciamo una goleada". Entra Mr.Lui al posto di Tino il quale con tono gentile ed una nota polemica sottolinea:"ne avevo ancora per qualche minuto". A fine partita si scoprirà che a bordocampo c'era la sua amica?compagna?amante?compagna di tango?badante? Giovanna, e il capitano avrebbe voluto mostrarle qualche numero in più... poteva dirlo anche prima, chi sta in panca a dirigere le operazioni in fondo in fondo ha anche un cuore.
Vero è che passano meno di dieci minuti e Jack, come già raccontato, riapre la partita. Ed è altrettanto vero che da quel momento il Campocroce si siede e, impaurito, non mette più il naso nel centrocampo avversario. Contemporaneamente, il Perarolo sente odore di sangue, e nella memoria scorrono le immagini del miracolo di qualche settimana fa a Zianigo... Non c'è da sorprendersi allora se Contin torni, anzi inizi, a fare il Contin, se le fascie inizino a girare a mille, se Zaghetto riesca a fare uno stop degno di questo nome. Ed è proprio da un'azione sulla fascia di sinistra ben orchestrata da Cugino, Totò e Occhi che arriva un cross lungo tutta l'area, Paja Onga irrompe sulla palla, trova il tempo giusto per calciare e infila la palla nell'angolino basso opposto. Il portiere locale non può farci niente, i ventidue ospiti invece possono solo festeggiare! Va detto che il pareggio raggiunto da una leggera scossa ai veneziani, i quali non avendo più nulla da perdere, provano a mettere paura alla difesa avversaria e, in verità, ci riescono: la manovra è tutt'altro che fluida, ma Trivella e soci vengono schiacciati e ripetutamente chiamati alla prova. Se la cavano sempre egregiamente, ma è Beccò a meritarsi la palma d'oro del miglior difensore: amnesia collettiva del reparto, palla che finisce al centro dell'area di rigore, ancora una volta il numero 10 è solo soletto e libero di concludere a rete ma il portierone Perarolese, che si trovava a passeggiare del tutto casualmente nei pressi del palo alla sua destra, riesce a sventare con uno stile del tutto inguardabile, ma efficientissimo! Tempo di battere un altro paio di corner, stavolta ben sventati, e il Perarolo si ributta in attacco. Fa la sua comparsa in campo anche il Vecchio, nella speranza che la sua natura di rompico*lioni gli faccia trovare il gol del miracolo, magari in mischia o sfruttando una palla vagante come solo lui sa fare. Invece la sua prova è da mettersi le mani tra i capelli, se solo ne avesse, e se l'azione determinante del match viene dalla sua fascia, non viene tuttavia dal suo piede. Zaghetto fa quello che sa fare meglio, buttarsi la palla in avanti e correrle dietro, quando la riprende crossa al centro, sul primo palo arriva Pato Cavallo che ci mette la testa e insacca. In realtà non è chiaro se l'arbitro Barba di Treviso convalidi subito, come sarebbe stato giusto, o se attenda che il rinvio disperato dell'ultimo difensore si infranga prima sulla traversa e poi gonfi la rete, fattostà che è gol e il Perarolo si porta a casa altri tre punti da leggenda. I festeggiamenti sono doverosi, in campo, nello spogliatoio e al bar Diaz dove porchetta e pan caldo la faranno da padroni. "Una vittoria bellissima" commenta il presidentissimo giallorosso. "Non prendono neanche un soldo? L'anno prossimo i vojo tutti qua" commenta invece il presidente avversario, che riconosce così i meriti di una squadra imprevedibile ma dalle infinite risorse e dal carattere impareggiabile.

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