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CAMPOCROCE 2 - PERAROLO 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Siamo al ventesimo del secondo tempo: il Perarolo è in difficoltà, è sotto di due reti a zero nel difficile campo del Campocroce. Fino a quel momento ha giocato davvero male: pochissime le idee, peraltro applicate malissimo; nessun tiro in porta e l'animo sotto i tacchi. Poi capita che in qualche modo i giallorossi, ieri in rosanero per festeggiare i 32 anni dello sponsor SailorLara, guadagnino un corner, che questo venga battuto per l'ennesima volta malissimo, che la palla finisca tra i piedi dello strepitosto Jack che con la coordinazione propria di un ballerino di danza classica calcia in rete un gol di una bellezza e un'importanza clamorosa. Perchè a quel punto la partita cambia radicalmente, il Perarolo ritrova in un attimo la determinazione e la fiducia e... ma andiamo con ordine.

A 24 ore dal match, causa le incessanti piogge, il Baffo dichiara forfait: il Piave sta mormordando, e c'è bisogno di lui. Spetterà quindi a colui che prestò la fascetta a dirigere i propri compagni, i quali, appresa la notizia, reagiscono in due modi diametralmente diversi: c'è chi, come Isy, lo saluta come "mister de me*da" e finisce per accomodarsi in panchina, e chi invece gli stende un velo di petali di rosa al suo passaggio, e prende i gradi di capitano. La verità è che il Baffo gli ha già comunicato la formazione, quindi ogni tentativo di corruzione, per quanto incassato, risulta del tutto vano: i rosanero si schierano in campo con Beccò, Elaborato, Cugino, Trivella e Jack; Paja, Tj, Totò; Pato, Occhi e Ercole. I primi dieci minuti fanno decisamente ben sperare per le sorti del popolo perarolese: l'attacco si muove coi tempi giusti, il centrocampo regge l'impatto nonostante i chili e soprattutto i centimetri siano decisamente inferiori e la difesa sembra solida come sempre; persino Ercole sembra in giornata. E proprio sul più bello, si fa male, è costretto a uscire dal campo per un paio di minuti ed a zoppicarne per altri quindici. Ne approfittano subito i padroni di casa che avanzano il proprio baricentro di una decina abbondante di metri, mettono un uomo tra le due linee - cosa che storicamente manda in crisi l'assetto perarolese - e iniziano a farsi vedere con continuità nei pressi dell'area di rigore avversaria. Ciò che più preoccupa, è la totale incapacità del centrocampo di filtrare le azioni avversarie, e imbastire le proprie. Se infatti da un lato subiscono lo strapotere fisico dell'altissimo numero 7 e del veloce numero 5, dall'altro non hanno a disposizione palloni di qualità, e tutto ciò che toccano si tramuta in lanci lunghi che, deviati dal forte vento, diventano immancabilmente preda della difesa gialloverdeazzurra, cromaticamente del tutto inaccettabile, ma piuttosto adeguata alla situazione di gioco. Bellò per la verità non deve sventare grossissimi pericoli, ma la pressione è costante e costringe la coppia centrale a falli inevitabili e proteste evitabilissime che vengono sanzionate col giallo: arrivano giusto un paio di tiri trotterellanti e fortunatamente le bocche da fuoco casalinghe sparano a salve quando si trovano di fronte a delle ghiotte punizioni. In qualche modo, quindi, si arriva alla fine del primo tempo in assoluta parità. Peccato che in un capovolgimento di fronte come tanti altri Tino si scordi di seguire il talentuoso 10 e nonostante venga calorosamente invitato dalla panchina a seguirlo, lo lascia entrare solo soletto in area; dalla fascia gli mettono il pallone tra i piedi, la coppia centrale e Beccò collassano tutti su di lui e lascia il centravanti a pascolare liberamente a un metro dalla linea di porta, il dieci lo serve e l'uno a zero è un gioco da ragazzi. Bruttissima tegola per gli ospiti, che non sembrano essere in giornata e che non hanno dimostrato finora di poter creare alcun grattacapo agli avversari. Per fortuna il primo tempo finisce poco dopo, e il Campocroce non ha modo di approfittare del morale alle stelle.
In spogliatoio il mister in co.co.co. decide di operare alcuni cambi e con fare democratico, li annuncia: Ercole ha solo dieci minuti per fare un gol e guadagnarsi la pagnotta, dopodichè verrà sostituito da Mr.Lui il quale prenderà il posto di Zaghetto a centrocampo; questi si sposterà sull'amata fascia e infine Pato prenderà posto sulla fascia di sinistra. Anche Tino ha i minuti contati: Isy è sulla fascia a scaldarsi, ed è l'unico ad avere i centrimetri necessari a contrastare lo strapotere del 7. Peccato che proprio mentre queste mosse vengono disegnate, Isy arrivi in spogliatoio e dia forfait: "go massa mae"...
Si rientra in campo, e Mr.Lui è pronto ad entrare ma il mister esita, indeciso ormai dove piazzarlo... Nel frattempo, i padroni di casa dimostrano di voler chiudere la partita e approfittano del persistente letargo rosanero. Il raddoppio arriva da calcio d'angolo: il solito 7 fa da torre, la palla finisce lentamente tra i piedi del numero 9 che insacca il suo centesimo gol in quattro stagioni. O per lo meno, così dice lui. Ecco la frittata è fatta, e dagli spalti i tifosi camprocrociati si sfregano le mani: "oggi facciamo una goleada". Entra Mr.Lui al posto di Tino il quale con tono gentile ed una nota polemica sottolinea:"ne avevo ancora per qualche minuto". A fine partita si scoprirà che a bordocampo c'era la sua amica?compagna?amante?compagna di tango?badante? Giovanna, e il capitano avrebbe voluto mostrarle qualche numero in più... poteva dirlo anche prima, chi sta in panca a dirigere le operazioni in fondo in fondo ha anche un cuore.
Vero è che passano meno di dieci minuti e Jack, come già raccontato, riapre la partita. Ed è altrettanto vero che da quel momento il Campocroce si siede e, impaurito, non mette più il naso nel centrocampo avversario. Contemporaneamente, il Perarolo sente odore di sangue, e nella memoria scorrono le immagini del miracolo di qualche settimana fa a Zianigo... Non c'è da sorprendersi allora se Contin torni, anzi inizi, a fare il Contin, se le fascie inizino a girare a mille, se Zaghetto riesca a fare uno stop degno di questo nome. Ed è proprio da un'azione sulla fascia di sinistra ben orchestrata da Cugino, Totò e Occhi che arriva un cross lungo tutta l'area, Paja Onga irrompe sulla palla, trova il tempo giusto per calciare e infila la palla nell'angolino basso opposto. Il portiere locale non può farci niente, i ventidue ospiti invece possono solo festeggiare! Va detto che il pareggio raggiunto da una leggera scossa ai veneziani, i quali non avendo più nulla da perdere, provano a mettere paura alla difesa avversaria e, in verità, ci riescono: la manovra è tutt'altro che fluida, ma Trivella e soci vengono schiacciati e ripetutamente chiamati alla prova. Se la cavano sempre egregiamente, ma è Beccò a meritarsi la palma d'oro del miglior difensore: amnesia collettiva del reparto, palla che finisce al centro dell'area di rigore, ancora una volta il numero 10 è solo soletto e libero di concludere a rete ma il portierone Perarolese, che si trovava a passeggiare del tutto casualmente nei pressi del palo alla sua destra, riesce a sventare con uno stile del tutto inguardabile, ma efficientissimo! Tempo di battere un altro paio di corner, stavolta ben sventati, e il Perarolo si ributta in attacco. Fa la sua comparsa in campo anche il Vecchio, nella speranza che la sua natura di rompico*lioni gli faccia trovare il gol del miracolo, magari in mischia o sfruttando una palla vagante come solo lui sa fare. Invece la sua prova è da mettersi le mani tra i capelli, se solo ne avesse, e se l'azione determinante del match viene dalla sua fascia, non viene tuttavia dal suo piede. Zaghetto fa quello che sa fare meglio, buttarsi la palla in avanti e correrle dietro, quando la riprende crossa al centro, sul primo palo arriva Pato Cavallo che ci mette la testa e insacca. In realtà non è chiaro se l'arbitro Barba di Treviso convalidi subito, come sarebbe stato giusto, o se attenda che il rinvio disperato dell'ultimo difensore si infranga prima sulla traversa e poi gonfi la rete, fattostà che è gol e il Perarolo si porta a casa altri tre punti da leggenda. I festeggiamenti sono doverosi, in campo, nello spogliatoio e al bar Diaz dove porchetta e pan caldo la faranno da padroni. "Una vittoria bellissima" commenta il presidentissimo giallorosso. "Non prendono neanche un soldo? L'anno prossimo i vojo tutti qua" commenta invece il presidente avversario, che riconosce così i meriti di una squadra imprevedibile ma dalle infinite risorse e dal carattere impareggiabile.

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