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PERAROLO 0 - RONCHI 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Dura la realtà della seconda categoria!
A soli 91 giorni, minuto più, minuto meno, dallo storico 3 giugno, il perarolo di mister baffo si è presentato ai tifosi in quella che più che un'amichevole di lusso si può definire un'inconto di coppa Veneto.
Perchè tale era.
La sfida coi paricategoria del Ronchi, valida per la prima giornata di questa inutile competizione, ha quindi segnato il battesimo - di fuoco - della neocompagine giallorossa, ieri in giallorosso.
Neo per modo di dire: i rinforzi in via diaz si contano sulle dite di una mano, in linea col profilo della società che ha preferito premiare il gruppo autore del miracolo della scorsa stagione, riconfermato in tronco.
Con poco meno di due settimane di preparazione sulle gambe, e soprattutto con i ragazzi che sono arrivati a scaglioni per via delle meritate ferie, il Baffo preferisce non rischiare alcuni dei suoi pezzi da novanta e schiera una formazione prudente: il rientrante Rojo tra i pali prende il posto di un Beccò impegnato con un battesimo; in difesa l'unico titolare dello scorso anno è l'evergreen elaborato, sulla fascia sinistra, mentre in quella che fu la sua fascia di competenza c'è la seconda new entry della stagione, Marco B., ancora in attesa di un soprannome che lo identifichi meglio rispetto agli altri 6 che portano il suo stesso nome.
Che peraltro è un nome bellissimo.
La coppia centrale è formata da sua santità Mattana e colui che prestò la fascia, che indossa la fascia.
A centrocampo, si presentano con scarse idee e ancor meno senso della posizione Oscar, Zaghetto e Salvo; Pato Cavallo e Conti dovrebbero dar loro una mano, ma agiscono più da supporto a Occhi, che giostra nelle consuete vesti di punta centrale.
 
La squadra avversaria si dimostra da subito elegante, nella tenuta, e dotata di buona personalità: passano tre minuti e il numero 8 viene ammonito. Ne passano meno di 10 e dovrebbe venire espulso almeno un paio di volte, fosse anche solo per l'antipatia che genera negli avversari e - riteniamo - negli stessi compagni. Ma al di là di tutto, il Ronchi gioca un buonissimo calcio: non troppo elaborato, fatto di numerosi cambi di campo che si scrivono c-a-m-b-i-d-i-c-a-m-p-o e si leggono lanci lunghi, ma poichè sono piuttosto precisi, non meritano di essere denigrati. Un centrocampo ruvido, una difesa attenta, un attacco non troppo in palla ma veloce e puntuale: questi gli ingredienti di una squadra che, a prima vista, farà bene in campionato.
Di contro, i padroni di casa si dimostranzo senz'altro meno esperti, senz'altro meno in palla fisicamente.
Tuttavia, ciò che sorprende di più è una certa carenze di idee: la palla viene spesso lanciata a casaccio al momento sbagliato; o piuttosto viene portata avanti con testardaggine tra i numerosi piedi degli avversari, e fatalmente persa.
Alla mezzora circa un'amnesia in collaborazione tra Elaborato e Salvo permette al fantasista avversario di battere il Rosso con un esterno destro molto preciso e altrettanto fortunato.
Il perarolo comunque non demorde e si fa vedere dalle parti dell'area avversaria: pur non impegnando mai il portiere, cerca comunque di creare un po' di panico nella difesa biancoceleste, e tra un'incursione di Pato Cavallo e un passaggio filtrante di Formichina Atomica qualcosa si riesce a combinare.
Il secondo tempo inizia con le pance piene di gustoso the freddo: troppa grazia, meglio tornare alla classica bottiglia d'acqua guizza, preferibilmente non gasata.
Il baffo opera qualche cambio: un'ottimo Marco in attesa di soprannome viene sostituito da Cugino; Toldo torna a calcare il frazionale al posto di Occhi; poi sarà il turno del magazziniere, di Jackie e di udite udite.... un secondo Marco in attesa di soprannome...
 
Cugino da subito il meglio di se procurando un rigore... agli avversari. Va detto che il tuffo dell'esterno del ronchi è di quelli degni dell'actor's studio; così come la trasformazione del rigore è più simile del lecito a quella di figo... ad ogni modo il 2 a zero, anzi: lo zero a 2 è sintomo della superiorità che gli ospiti stanno dimostrando.
Con il passare dei minuti calano anche le energie dei giallorossi, che conseguentemente si espongono a numerose incursioni: non basta l'ottimo, seppur appena appena allenato, Jackie a contenere le scorribande ronchigiane che trovano per la terza volta la via del gol su un'azione solitaria. Il numero 7 prende palla a metà campo, avanza incontrastato, fa una finta di sopracciglio cui abboccano in almeno tre avversari e insacca lemme lemme sul palo del portiere, la cui estensione orizzontale va sicuramente rivista, un po' come la montatura dei suoi occhiali e il laccio della scarpa destra (anche se sappiamo benissimo che il laccio bianco non è un vezzo ma un semplice ed efficace modo per distinguere dx da sx).
 
La partita finisce con un giallo: sia nel senso del cartellino sventolato in faccia a Salvatore, sia nel senso del mistero. A fronte del fallo commesso dal calabrese, infatti, la casacca nera decide di non provvedere con la sacrosanta espulsione del numero 8, reo di aver commesso un evidente fallo di reazione. L'arbitro dapprima sostiene di aver visto tutto, poi finge un'anmesia, infine fischia per tre volte. Non sarebbe cambiato nulla ovviamente, nemmeno se fosse accaduto dopo dieci minuti di gioco probabilmente, ma la soddisfazione di vederlo espulso sarebbe stata impagabile.
 
Alcuni commenti del dopopartita: "è una sconfitta che ci fa incazzare, ma ci fa anche bene" azzarda il baffo "così prendiamo subito contatto con la realtà della seconda categoria. Dobbiamo fare tesoro degli errori commessi".
Il capitano difende i suoi: "Pur essendo stati messi pesantemente sotto nel punteggio, bisogna sottolineare che i tre gol sono comunque frutto di episodi e non di una costante supremazia: certo, la squadra avversaria è sembrata più avanti sia nella preparazione fisica che nello sviluppo del gioco, ma il primo tempo è stato sostanzialmente alla pari e francamente mi aspettavo anche di peggio da parte nostra. Dopotutto abbiamo pochissimi allenamenti sulle gambe e non eravamo certo in formazione tipo: in campo c'ero persino io..."
Mercoledi sera, seconda partita, sul campo del villanova.
 
Segnaliamo infine una nuova iniziativa che parte da quest'anno. Dopo ogni partita eleggeremo il più antipatico in campo, quello a cui più volentieri avreste segato le gambe, e magari l'avete anche fatto. Ieri, tanto per iniziare bene, se ne sono distinti non uno ma ben due. Il già citato numero 8, ma anche l'estroso e un po' effemminato 10 ha fatto la sua parte... meno vistoso, ma paradossalmente più costante.
 
 
 

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