RSS

AMBROSIANA SANBRUCIONE 1 - PERAROLO VIGONTINA 0

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Prima sconfitta in campionato per i ragazzi del Baffo, che in una calda domenica d'ottobre si trovano a dover fare i conti per la prima volta con le ristrettezze della propria rosa. Per un motivo o per l'altro, infatti, i giocatori a disposizione del mister sono solo 14: Paja Onga lamenta un'improvvisa ondata influenzale; Salvo è disperso tra Reggio Calabria e la partita del figlio, o forse è alla partita del figlio a Reggio Calabria; Icio è in gita a Treviso; il Teschio che doveva venire non c'è; di Piero non si hanno notizie... Inoltre, a rendere il tutto più semplice, capitan Camacho è in preda alla malattia definita comunemente come "el cassamento"; Berni è una settimana che non si allena a calcio - anche se immaginiamo che si sia allenato a fare un certo tipo di movimento tra le lenzuola di quelle quattro puttane dell'est; e Jackie, che il Baffo è andato a prendere direttamente all'aeroporto pur di averlo in rosa, è evidentemente afflitto da jet lag e da carenza di testosterone, avendone abusato durante il soggiorno egiziano.
Per farla breve, la formazione è la seguente: Beccò tra i pali, Cugino e Pennywise sulle fasce, Capitan Snaro e Abbronzatura integrale a formare la coppia centrale; Scolo, Chécco, Scajara a metà campo coi gemelli lucani larghi in fascia e Paolo al centro dell'attacco. A disposizione due portieroni di riserva e il neo tesserato Gigi.
Da notare anche la presenza in panca del d.s. Simone Piedone che dopo aver regalato i palloni nuovi alla squadra, si preoccupa di allargare le scarpe del capitano indossandole per tutto il primo tempo. Ottimo esempio di dedizione nei confronti della squadra.
La partita parte bene per gli ospiti, che sembrano avere maggiore qualità rispetto agli avversari, che pure si dimostrano temibili sulla loro fascia di sinistra, laddove però c'è un ottimo Cugino a fare da guardia. Lo schieramento delle due punte centrali costringe tuttavia Berni a spostarsi nel ruolo di marcatore e a lasciare una maggior libertà agli avversari in mezzo al campo le cui ridotte dimensioni, a cui si aggiunge il continuo scampanamento, favoriscono di gran lunga i padroni di casa che si rendono pericolosi in un paio di occasioni da distanza ravvicinata.
Nel frattempo inizia lo show personale del direttore di gara, che dirige con metro del tutto personale: già dimostratosi particolarmente sveglio durante l'appello (in cui non si accorge che Bedon ha il 13 mentre in lista ha il 15), fischia un po' troppo spesso contatti del tutto irrilevanti, tanto che più che ad una partita di calcio pare di assistere ad una partita di calcetto. Peraltro, questi fischi arrivano un po' più spesso a favore dei padroni di casa che degli ospiti, e in occasione di un mancato fischio Cugino, reo di aver reclamato l'attenzione del direttore di gara con troppa foga, probabilmente svegliandolo, si becca un giallo. Sacrosanto, ma è comunque dubbia l'idea di far battere la punizione laddove il giocatore è stato ammonito, allorquando il fallo era ad almeno 20 metri di distanza. In una parola, una direzione chioggiotta.
E proprio da una punizione inventata (Pennywise si frappone fra un avversario e la palla lasciando che quest'ultima si accomodi tra le braccia pelose di Beccò, azione del tutto regolare, ma non per l'arbitro) che scaturisce il gol che deciderà la sfida. Bella parabola che si insacca sul palo coperto, proprio sotto al sette.
I giallorossi, ieri in giallorosso, sciaguratamente!, reagiscono subito e conquistano un'ottima punizione con Paolo che viene atterrato al limite dell'area da quello che sembrava essere l'ultimo uomo. Sembrava appunto.
Paolo calcia splendidamente ma la palla esce di un soffio, dando a tutti l'illusione del gol.
 
A quel punto la partita prende  una piega abbastanza noiosa: gli ospiti faticano a costruire gioco, "merito" anche di un campo davvero ostico per durezza e gibbosità (gibbosità signori, che lessico!), mentre i padroni di casa, che badano ovviamente a conservare il vantaggio, adottano il sistema palla lunga e pedalare. Sistema che ha anche un discreto successo viste le già citate condizioni della retroguardia perarolese, per quanto Beccò non sia mai in evidente pericolo.
 
La seconda frazione di gioco è un vero calvario per i giallorossi, che a fatica riescono a superare il centrocampo con raziocinio, affidandosi invece quasi esclusivamente a lanci lunghi nel vano tentativo di scavalcare la retroguardia. Nell'unica occasione in cui giocano palla a terra dimostrano di poter fare malissimo all'avversario, ma il triangolo strepitoso tra Paolo, Fefè e Pato, fino a quel momento del tutto evanescente, si conclude tra i pugni del portiere, autore di un intervento magistrale. I padroni di casa sfiorano il raddoppio di nuovo da calcio piazzato, allorquando Beccò si trova a ribattere due palloni scagliati da pochi centimetri nel giro di una manciata di secondi, ma per uno come lui, con i riflessi di un gatto, è un gioco da ragazzi. Il Sanbrucione congela gioco e cronometro, affidandosi alla sapiente direzione arbitrale che assegna numerosi falli ai padroni di casa, e come ciliegina sulla torta - nonostante i 4 cambi - concede solo 3 minuti di recupero, durante i quali peraltro gli ospiti più che rischiare il pareggio rischiano l'espulsione di Camacho (fallo da ultimo uomo) e il secondo gol da punizione proprio sugli sviluppi del fallo fischiato al capitano.
 
In definitiva, non si può certo dire che i padroni di casa abbiano rubato i tre punti, anche se un pareggio forse sarebbe stato ugualmente giusto, per la pochezza delle due squadre in campo. Spiace notare che il livello del torneo è davvero basso e che le possibilità di promozione sarebbero quindi altissime: se la rosa fosse un po' più numerosa senz'altro ci sarebbero più frecce all'arco del Baffo che invece si trova a dover fare i conti con un numero esiguo di giocatori e la sostanziale impossibilità di cambiare registro in corsa. Se fallisce il piano A, il perarolo allo stato attuale non ha i mezzi, leggasi: i giocatori, per mettere in atto il piano di riserva. Sul piano della qualità, probabilmente non dobbiamo temere nessuno, ma certo è impensabile portare avanti un campionato con 14-15 giocatori a disposizione. Con la brutta stagione che si avvicina, le settimane bianche, i cartellini, le influenze, purtroppo non è così assurda l'ipotesi di ritrovarsi in 10, se non di meno, in campo.

| edit post

0 Responses to "AMBROSIANA SANBRUCIONE 1 - PERAROLO VIGONTINA 0"

Posta un commento