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Reduci da un venerdi sera (di cui un giorno, forse daremo conto in separata sede) presso i locali di "Tombolato il fritto appena pescato", i ragazzi dimostrano di aver qualche scoria che vaga ancora nello stomaco nei primi minuti di gioco: i padroni di casa, per quanto non particolarmente pericolosi o attrezzati, giostrano bene la sfera e poggiano le proprie sorti sul tandem 9-10, una coppia magari non pericolosissima ma comunque piuttosto scorbutica da marcare. Ciò che più preoccupa i giallorossi, ieri in verdenero, invece è la faccia dell'arbitro, un uomo..ma quale uomo, un ragazzo palesemente nel luogo sbagliato in una domenica pomeriggio che avrebbe preferito trascorrere all'east side a ballare quella canzone che fa bondeghe dighibon dighibondeghe...
La prima grossa occasione per il Ballò capita sulla testa di cugino: il centravanti locale si insinua nell'area del Perarolo ma non fa i conti con l'onnipresente Jack il quale rinvia la sfera... proprio sul capoccione di cugino che
passava casualmente da quelle bande e la indirizza verso il sette difeso da Bellò. Questi s'inarca come una scimmia e devia in angolo per la disperazione dei tifosi tuttoblu e delle telecamere di Mai Dire Gol. La pallonata ha comunque l'effetto di risvegliare Cugino, il quale ingaggia una battaglia personalissima con Oscar. La davanti il trio gialloverde latita, ed Ercole, caricato a molla per tutta la settimana dai compagni, giostra troppo indietro per i gusti del Baffo che non esita a scambiarlo di posizione con Occhi, ma senza che la manovra ne risenta positivamente.
Al 20' il primo fattaccio: è ancora il numero 9 locale ad entrare in area, approfittando di un buco al centro della difesa avversaria; Jack recupera anche stavolta ma l'attaccante, con un passato da tuffatore dal trampolino olimpico, si produce in uno dei numeri che l'hanno reso famoso ed è sufficientemente bravo da convincere giuria e arbitro. Polemiche inevitabili, ma ovviamente infruttuose. Sul dischetto il medesimo attaccante s'incarica di trasformare ma calcia sul palo. Beccò, manco a dirlo, è dall'altra parte e non si accorge dell'errore in tempo utile per intervenire sulla sfera che capita così tra i piedi del calciatore, il quale segna.
L'arbitro, incredibilmente, convalida.
Per il lettore poco addentro al regolamento del calcio ricordiamo che..
- Se dopo che il pallone è stato calciato l'esecutore del calcio di rigore tocca il pallone una seconda volta (ma non con le mani) prima che questo sia stato toccato da un altro calciatore, un calcio di punizione indiretto sarò accordato in favore della squadra avversaria nel punto dove il fallo è stato commesso.
http://www.figc.it/italiano/norme/regole_giuoco_calcio_0506/reg_14.pdf
Ciononostante l'arbitro non torna sui suoi passi e anzi a fine primo tempo chiederà ad un interrogativo capitan Elaborato se questi è davvero sicuro che i giocatori possano conoscere il regolamento meglio di lui. Non pago di questo errore, la casacca nera entra in un tunnel dal quale uscirà solo 70 minuti dopo: invertirà punizioni e rimesse, ammonirà senza criterio, non sanzionerà altri tuffi clamorosi.. insomma, un disastro. Come è ovvio, il Perarolo ha una grossa fetta di responsabilità nella situazione in cui si è cacciato, e tuttavia per una volta consentiteci di dire che alcune designazioni dovrebbero essere più meditate. La sfida non è certamente d'alta classifica e nessuno s'aspetta che ci sia Collina in campo, tuttavia un minimo di amor proprio i giocatori ce l'hanno e a nessuno piace vedere un imberbe dodicenne a dirigere le sorti di un match dove la fatica e il sudore sono pari a quelle che si versano in un qualunque campo di serie A.
Chiusa la parentesi dedicata alle filippiche, torniamo sul terreno di gioco in tempo utile per udire il duplice fischio che sancisce la fine della prima frazione di gioco. In spogliatoio è difficile convincere i ragazzi che non ci si deve sconcentrare badando all'arbitro: il nervosismo è alle stelle, e nonostante siano consci della propria superiorità sanno anche che è una partita di importanza fondamentale e che la posta in palio non sono solo i tre punti, ma un possibile distacco dei rivali. Ecco allora che all'inizio della ripresa la formazione ospite è ancora piuttosto contrata, e il Baffo è costretto a ridisegnare l'attacco inserendo il neo acquisto Paolo per un Ercole incapace di incidere, anche e soprattutto a causa di un terreno di gioco che non ne esalta le caratteristiche. Il talentuoso attaccante di origine straense se ne esce mogio mogio dopo aver calciato alto, da buona posizione, una punizione piuttosto interessante: per una volta però il suo borbottio non è rivolto al mister, ma a se stesso, conscio di non aver prodotto molto. Sarà per un'altra volta: checchè se ne dica in giro, la dirigenza e i giocatori hanno grande fiducia nel figlio di Zeus, e non vedono in Paolo colui che gli ruberà il posto ma piuttosto un giocatore con cui formare una coppia d'attacco destinata a fare grandi cose. "Contin dietro le punte? Un'idea intrigante" afferma una fonte che preferisce rimanere anonima "Certo darebbe un'impronta particolarmente offensiva alla squadra, ma non è detto che non si possano trovare delle soluzioni per coprire bene il centrocampo e schierare questo duo".
Il neo entrato dimostra subito di muoversi bene, su tutto il fronte d'attacco, ma è sfortunato perchè nel giro di pochi minuti la partita cambierà drasticamente volto e non sarà certo un match per attaccanti. Ma andiamo con calma. Nonostante una certa superiorità nel gioco, il Perarolo non punge: Zaghetto non riesce a sfruttare a dovere la tanto amata fascia destra, e i compagni non riescono a sfruttare a dovere Zaghetto. Qualche imprecisione di troppo costringe la difesa a chiusure poco raccomandabili, e quando non c'è più nessuno a fermare gli attaccanti avversari, ci pensa la sfortuna - per gli avversari; per il Perarolo ha segno decisamente opposto... - a metterci una pezza: a rimpiangerne l'intervento è il numero 11 blu che, lanciato solo soletto verso il prode Beccò, si deve accasciare al terreno a causa di uno stiramento o uno strappo dolorosissimo. Scampato il pericolo, il Perarolo trova la forza per concretizzare la propria manovra: tutto avviene sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla sinistra, la palla cade in area e carambola tra una decina di giocatori, finchè arriva tra i piedi di Guzzo che irrompe con tutta la sua maestosità e a pochi passi dalla riga di porta... coglie il palo.
Ma dicembre è il mese di Jack Frost, il quale assume ancora le fattezze del goleador e sigla il più facile dei pareggi, ma si sa che anche i gol facili bisogna essere capaci di farli, e Jack dimostra di meritarsi il giorno di sciopero di cui domani sarà "vittima".
A quel punto la partita si fa ancora più maschia e, di conseguenza, ingarbugliata: l'arbitro, già in tilt, va in corto circuito ed espelle Trivella, reo di aver bestemmiato. Per quanto la redazione sia in linea di massima d'accordo con l'applicazione dell'espulsione diretta per chi si rende protagonista di tali volgarità, la stessa sottolinea il fatto che se le regole si applicano, si applicano con tutti e quindi, al settantesimo abbondante, la partita doveva essere un match di calcetto. Non solo: ai bordi del campo, già dal primo minuto era in corso uno show degno del peggiore dei teatri dell'orrore, grazie all'allenatore locale che sfornava resie ogni tre parole. Non vogliamo essere ipocriti: anche nella cattolicissima perarolo scappa qualche porco di tanto in tanto, tuttavia se si agitano i cartellini rossi per queste cose, lo si deve fare con uniformità di giudizio.
Prima di infilippicharmi di nuovo, è meglio che torniamo a Ballò: il Perarolo non sebbra soffrire troppo dell'inferiorità numerica, e anzi crea due azioni da gol con Occhi. La prima non viene sfruttata a dovere, la seconda invece viene conclusa in rete dopo un brillante controllo. E' il gol del meritato sorpasso, e dell'ennesima, clamorosa rimonta! Tutti in campo a festeggiare e a darsi pacche sulle spalle: è ora di fare il terzo.
E non ci sono dubbi sul fatto che i giallorossi lo faranno... almeno fino a quando Jack viene espulso per doppia ammonizione, non del tutto sacrosanta vista l'entità di entrambi i falli. Pochi minuti dopo l'arbitro perderà l'ennesima occasione per fare la cosa giusta, allorquando non espellerà il già ammonito capitano locale, che falcia deliberatamente un Oscar convertito a difensore aggiunto. Ma ormai non c'è nemmeno più la voglia e la forza di fare polemica, è tutto troppo ridicolo. C'è solo la volontà di arrivare al 90° e portare a casa la vittoria. E manca davvero poco, anzi pochissimo: il tempo di respingere due calci d'angolo e di assistere all'ingresso di Tino... ed eccolo il triplice fischio, arriva alle orecchie dei giocatori e dei tifosi dell'Us Perarolo come la sveglia mattutina che pone fine ad un incubo. Un incubo che però ha portato con se tre pesantissimi punti, che danno un'ulteriore carica ai ragazzi del Baffo e che potrebbero avere piacevoli ripercussioni sulla classifica (al momento della stesura del pezzo non sono ancora noti i risultati dei gironi ndR).
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Diamo qualche spunto per aggiornarsi...
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"Il Frazionale rimane ancora un tabù per noi" aggiunge capitan Giora, ieri in panchina per smaltire i postumi di una trombata, "e certo non possiamo essere soddisfatti per questo ennesimo pareggio casalingo, ma per come si erano messe le cose possiamo anche tirare un sospiro di sollievo..."
Eppure la partita era iniziata nel migliore dei modi per i padroni di casa, che si erano schierati in campo con Beccò tra i pali, Elaborato, Mr.Lui, Trivella e Jack in difesa; i cognati e Paja Onga a centrocampo; Occhi e Pato Narança sulle fasce e il rientrante Toldo al centro dei pali, pardon, dell'attacco. Il Campalto si dimostra squadra piuttosto inconcludente, dedita ai lanci più che al gioco razionale, anche se in possesso di una certa velocità soprattutto sulle fasce, comunque sempre ben tamponate dai nostri cursori, attivissimi sia in fase di spinta che di copertura. Anche il centrocampo funziona bene, e trova la compattezza che era mancata settimana scorsa grazie ad un Oscar molto ligio al suo dovere e ad un Paja Onga che annienta il rivale Cambiasso grazie al suo strapotere fisico. La difesa regge bene, e Salvo delizia gli spettatori con i suoi colpi di classe. Insomma, tutto sembra congiurare a favore dei giallorossi, ieri in rosanero, e in panchina(una panchina di lusso! con Cugino, Camacho, Isy, Teschio, RossoFumo, Ercole e il già citato Sifilide Giora) i commenti vanno dal "siamo nettamente più forti" al "che squadra de merda" per finire con "ètuapatoètuapatoètuapatoètuapatoètuapato". La prima grossa occasione accade al ventesimo, allorquando BonJovi replica l'azione che lo portò in rete a Marcon, peccato che dopo aver messo a sedere un paio di avversari con una finta di sopracciglia e dopo averne scartati due slalomeggiando come la miglior Debborah Compagnonih la palla, calciata dall'angolo destro verso il palo opposto, esca di pochissimo, per la disperazione dei compagni ed in particolar modo di Occhi che la osserva impotente da pochi passi.
Ma il forcing dei padroni di casa non diminuisce, ed è ancora Occhi a imbeccare Pato Narança il quale s'intrufola perfettamente nella difesa avversaria e infila il portiere in uscita, 1 a 0 meritatissimo e per la prima volta il Perarolo passa in vantaggio in questo campionato. Riuscirà a mantenere la calma? Purtroppo no: passano pochi minuti e Trivella, all'altezza dell'area di rigore, sta per rinviare di testa. Beccò gli chiama la palla e, anche lui per la prima volta - ma non dell'anno, della carriera - decide di uscire dai pali mentre Trivella s'intorcola come Neo di Matrix quando gli sparano addosso lasciando la palla filtrare... In un romanzo d'amore, la palla finirebbe tra le mani viscose di Beccò, il quale darebbe una pacca sulla spalla al suo libero complimentandosi per aver ascoltato il suo giudizio; in cambio, Trivella lo abbraccerebbe e probabilmente gli darebbe un morso staccandogli almeno una guangia e, attorito poi dall'odore del sangue, ne divorerebbe il resto. Purtroppo però non siamo nè in un romanzo d'amore nè in Piranha, ed ecco allora che tra i due amanti spunta un terzo incomodo, uno fotocopia in A3 di Liettoli che fa sua la sfera e, pur tentennando, la insacca per il pareggio beffa. Il silenzio cala in panca, ma in campo i ragazzi dimostrano subito di non abbattersi: dalla palla al centro al tiro di Toldo passa giusto una manciata di secondi, peccato che ancora una volta la traiettoria del pallone, calciato praticamente dalla stessa piazzola di Oscar qualche minuto prima, finisca nuovamente a pochi centimetri dal palo opposto..
Si va in spogliatoio, e nonostante si sia consapevoli della propria superiorità, è come se aleggiasse un fantasma... paura di perdere?di vincere?chissà... E' comunque evidente già pochi minuti dopo essere rientrati in campo che qualcosa non funziona, i ragazzi sembrano essere rimasti in spogliatoio e il Campalto ne approfitta procurandosi in paio di occasionissime da calcio piazzato. Nella prima occasione Beccò si guadagna gli applausi e parte del rispetto che egli perdette in quell'occasione infamante che, signori miei, non può certo determinare le fortune o le sventure di un giocatore, e menchemmeno di un Uomo, quale il nostro assistito evidentemente e senza dubbio alcuno è... Vostr'Onore, si metta agli atti che Costui è un'Uomo!!!
Nella seconda invece, è una provvidenziale gamba di Qualcuno a interecettare la palla che sta per insaccarsi a seguito degli sviluppi di una furibonda mischia.
Nel frattempo entrano il Teschio per Toldo e Cugino per Salvo e conseguentemente Occhi si sposta al centro dell'attacco per lasciar spazio alle folate e all'energia di un Teschio caparbio come una sogliola e Mr. Lui si sposta a centrocampo. E' insomma un monologo gialloverde, che produce numerosi grattacapi al Baffo il quale vede i suoi demoralizzati e incapaci di creare alternative plausibili. Anche i calci piazzati diventano un problema, con la palla che viene costantemente interecettata dagli ospiti i quali partono veloci in contropiede. Ed è proprio sugli sviluppi di uno di questi, condotto in tutta sincerità magistralmente, che il capitano numero 10 si posiziona laddove Oscar e Toldo non hanno avuto fortuna, e solo soletto carica e lascia partire un destro che si insacca laddove Oscar e Toldo avrebbero voluto insaccare... 1 a 2 e Campalto al settimo cielo, ormai la partita è sua ed è pronto a staccare il Perarolo che lo insegue, in questo momento, a ben sette punti di distanza. Tutti accorrono a festeggiare il goleador, e per poco non cade la rete... A dire il vero tanta gioia andrebbe anche sanzionata con un giallo, ma avendolo già ammonito, l'arbitro non se la sente di mandarlo fuori. Cosa che farà invece pochi minuti dopo sventolando un rosso in faccia a Cambiasso reo, probabilmente, di aver reagito o riferito parole poco profetiche alla casacca nera, ieri in giallo fosforescente. Nonostante la superiorità numerica, e grazie anche al fatto che gli ospiti perderanno almeno 5 dei rimanenti 15 minuti per terra, in proteste o in non-uscite dal campo (Cambiasso rimane sul terreno di gioco perchè non ha le chiavi per entrare in spogliatoio... al che si rischia l'incidente diplomatico, se non ci fosse Camacho a calmare le acque invitandolo sportivamente a farsi la doccia in f**a de somare), il Perarolo non va aldilà di uno sterile possesso palla. E quando l'arbitro dichiara 5 minuti di recupero, ormai la spada di Damocle è pronta a condannare i padroni di casa.
Se non chè....
Ercole Contin, entrato da poco al posto di Mr. Lui per dare più vivacità all'attacco, si guadagna un punizione all'altezza della trequarti campo. La panchina si alza in piedi e chiama la giocata: "ALL-IN". Tutti in area, la difesa si prepara per applicare il fuorigioco ed Ercole decide di fare un passaggino ino ino a Jack Pinton che tira, così, tanto per fare. Come in un film al rallentatore la palla vola vola vola e si insacca nel sette infrangendo i sogni di gloria del Campalto e ridando speranza al Perarolo, che per quanto fatto vedere nella prima frazione di gioco non meritava certo di uscire sconfitto. Al triplice fischio il Baffo caccia un liberatorio "SI!" e forse è il più felice di tutti per lo scampato pericolo. I ragazzi sono combattuti tra il mangiarsi le mani per l'occasione persa e il mangiare e bere per festeggiare lo scampato pericolo...
Nell'indecisione generale entra in spogliatoio l'arbitro che, non avendo alcun dubbio su cosa fare, da sfogo alla sua venetta de dolse e fa capire a tutti cos'era il caso di mangiare.
E tutti vissero felice e contenti.
In particolare Tino.
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A 24 ore dal match, causa le incessanti piogge, il Baffo dichiara forfait: il Piave sta mormordando, e c'è bisogno di lui. Spetterà quindi a colui che prestò la fascetta a dirigere i propri compagni, i quali, appresa la notizia, reagiscono in due modi diametralmente diversi: c'è chi, come Isy, lo saluta come "mister de me*da" e finisce per accomodarsi in panchina, e chi invece gli stende un velo di petali di rosa al suo passaggio, e prende i gradi di capitano. La verità è che il Baffo gli ha già comunicato la formazione, quindi ogni tentativo di corruzione, per quanto incassato, risulta del tutto vano: i rosanero si schierano in campo con Beccò, Elaborato, Cugino, Trivella e Jack; Paja, Tj, Totò; Pato, Occhi e Ercole. I primi dieci minuti fanno decisamente ben sperare per le sorti del popolo perarolese: l'attacco si muove coi tempi giusti, il centrocampo regge l'impatto nonostante i chili e soprattutto i centimetri siano decisamente inferiori e la difesa sembra solida come sempre; persino Ercole sembra in giornata. E proprio sul più bello, si fa male, è costretto a uscire dal campo per un paio di minuti ed a zoppicarne per altri quindici. Ne approfittano subito i padroni di casa che avanzano il proprio baricentro di una decina abbondante di metri, mettono un uomo tra le due linee - cosa che storicamente manda in crisi l'assetto perarolese - e iniziano a farsi vedere con continuità nei pressi dell'area di rigore avversaria. Ciò che più preoccupa, è la totale incapacità del centrocampo di filtrare le azioni avversarie, e imbastire le proprie. Se infatti da un lato subiscono lo strapotere fisico dell'altissimo numero 7 e del veloce numero 5, dall'altro non hanno a disposizione palloni di qualità, e tutto ciò che toccano si tramuta in lanci lunghi che, deviati dal forte vento, diventano immancabilmente preda della difesa gialloverdeazzurra, cromaticamente del tutto inaccettabile, ma piuttosto adeguata alla situazione di gioco. Bellò per la verità non deve sventare grossissimi pericoli, ma la pressione è costante e costringe la coppia centrale a falli inevitabili e proteste evitabilissime che vengono sanzionate col giallo: arrivano giusto un paio di tiri trotterellanti e fortunatamente le bocche da fuoco casalinghe sparano a salve quando si trovano di fronte a delle ghiotte punizioni. In qualche modo, quindi, si arriva alla fine del primo tempo in assoluta parità. Peccato che in un capovolgimento di fronte come tanti altri Tino si scordi di seguire il talentuoso 10 e nonostante venga calorosamente invitato dalla panchina a seguirlo, lo lascia entrare solo soletto in area; dalla fascia gli mettono il pallone tra i piedi, la coppia centrale e Beccò collassano tutti su di lui e lascia il centravanti a pascolare liberamente a un metro dalla linea di porta, il dieci lo serve e l'uno a zero è un gioco da ragazzi. Bruttissima tegola per gli ospiti, che non sembrano essere in giornata e che non hanno dimostrato finora di poter creare alcun grattacapo agli avversari. Per fortuna il primo tempo finisce poco dopo, e il Campocroce non ha modo di approfittare del morale alle stelle.
In spogliatoio il mister in co.co.co. decide di operare alcuni cambi e con fare democratico, li annuncia: Ercole ha solo dieci minuti per fare un gol e guadagnarsi la pagnotta, dopodichè verrà sostituito da Mr.Lui il quale prenderà il posto di Zaghetto a centrocampo; questi si sposterà sull'amata fascia e infine Pato prenderà posto sulla fascia di sinistra. Anche Tino ha i minuti contati: Isy è sulla fascia a scaldarsi, ed è l'unico ad avere i centrimetri necessari a contrastare lo strapotere del 7. Peccato che proprio mentre queste mosse vengono disegnate, Isy arrivi in spogliatoio e dia forfait: "go massa mae"...
Si rientra in campo, e Mr.Lui è pronto ad entrare ma il mister esita, indeciso ormai dove piazzarlo... Nel frattempo, i padroni di casa dimostrano di voler chiudere la partita e approfittano del persistente letargo rosanero. Il raddoppio arriva da calcio d'angolo: il solito 7 fa da torre, la palla finisce lentamente tra i piedi del numero 9 che insacca il suo centesimo gol in quattro stagioni. O per lo meno, così dice lui. Ecco la frittata è fatta, e dagli spalti i tifosi camprocrociati si sfregano le mani: "oggi facciamo una goleada". Entra Mr.Lui al posto di Tino il quale con tono gentile ed una nota polemica sottolinea:"ne avevo ancora per qualche minuto". A fine partita si scoprirà che a bordocampo c'era la sua amica?compagna?amante?compagna di tango?badante? Giovanna, e il capitano avrebbe voluto mostrarle qualche numero in più... poteva dirlo anche prima, chi sta in panca a dirigere le operazioni in fondo in fondo ha anche un cuore.
Vero è che passano meno di dieci minuti e Jack, come già raccontato, riapre la partita. Ed è altrettanto vero che da quel momento il Campocroce si siede e, impaurito, non mette più il naso nel centrocampo avversario. Contemporaneamente, il Perarolo sente odore di sangue, e nella memoria scorrono le immagini del miracolo di qualche settimana fa a Zianigo... Non c'è da sorprendersi allora se Contin torni, anzi inizi, a fare il Contin, se le fascie inizino a girare a mille, se Zaghetto riesca a fare uno stop degno di questo nome. Ed è proprio da un'azione sulla fascia di sinistra ben orchestrata da Cugino, Totò e Occhi che arriva un cross lungo tutta l'area, Paja Onga irrompe sulla palla, trova il tempo giusto per calciare e infila la palla nell'angolino basso opposto. Il portiere locale non può farci niente, i ventidue ospiti invece possono solo festeggiare! Va detto che il pareggio raggiunto da una leggera scossa ai veneziani, i quali non avendo più nulla da perdere, provano a mettere paura alla difesa avversaria e, in verità, ci riescono: la manovra è tutt'altro che fluida, ma Trivella e soci vengono schiacciati e ripetutamente chiamati alla prova. Se la cavano sempre egregiamente, ma è Beccò a meritarsi la palma d'oro del miglior difensore: amnesia collettiva del reparto, palla che finisce al centro dell'area di rigore, ancora una volta il numero 10 è solo soletto e libero di concludere a rete ma il portierone Perarolese, che si trovava a passeggiare del tutto casualmente nei pressi del palo alla sua destra, riesce a sventare con uno stile del tutto inguardabile, ma efficientissimo! Tempo di battere un altro paio di corner, stavolta ben sventati, e il Perarolo si ributta in attacco. Fa la sua comparsa in campo anche il Vecchio, nella speranza che la sua natura di rompico*lioni gli faccia trovare il gol del miracolo, magari in mischia o sfruttando una palla vagante come solo lui sa fare. Invece la sua prova è da mettersi le mani tra i capelli, se solo ne avesse, e se l'azione determinante del match viene dalla sua fascia, non viene tuttavia dal suo piede. Zaghetto fa quello che sa fare meglio, buttarsi la palla in avanti e correrle dietro, quando la riprende crossa al centro, sul primo palo arriva Pato Cavallo che ci mette la testa e insacca. In realtà non è chiaro se l'arbitro Barba di Treviso convalidi subito, come sarebbe stato giusto, o se attenda che il rinvio disperato dell'ultimo difensore si infranga prima sulla traversa e poi gonfi la rete, fattostà che è gol e il Perarolo si porta a casa altri tre punti da leggenda. I festeggiamenti sono doverosi, in campo, nello spogliatoio e al bar Diaz dove porchetta e pan caldo la faranno da padroni. "Una vittoria bellissima" commenta il presidentissimo giallorosso. "Non prendono neanche un soldo? L'anno prossimo i vojo tutti qua" commenta invece il presidente avversario, che riconosce così i meriti di una squadra imprevedibile ma dalle infinite risorse e dal carattere impareggiabile.
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Ma questo pareggio son due punti persi o uno guadagnato?. Si, lo sappiamo che è una domanda molto simile a quella che giocatori e tifosi dell'Us Perarolo si sono posti un mesetto e mezzo fa dopo la partita con Menarello, però quando si pareggia di solito ci si pone questa domanda e non ci sono tanti sinonimi e contrari per formularla. E poi, siamo gente semplice, laviamo i panni lunga la Tergola, mica l'Arno di manzioniana memoria... "Anzitutto, il fatto che abbiamo portato a casa un punto sul nostro terreno di gioco è già quasi una notizia" afferma il Baffo a fine gara, riferendosi al disastroso ruolino di marcia dei suoi tra le pareti amiche: fino a ieri, infatti, avevano guadagnato solo un punto nel derby contro il Vigonza. "Ma a parte le battute, credo che possiamo dirci soddisfatti del risultato: questo Maerne è una formazione molto scorbutica, fisica, grintosa, e se il primo tempo è stato a nostro favore, la ripresa è stata quasi un monologo verdenero".
Parole che riassumono perfettamente la partita, ma se il lettore crede di caversela così a buon prezzo, sbaglia di grosso: il match è pregno di avvenimenti salienti, e solo gli stupidi abbandonerebbero la lettura prima della fine.
Bene, ora che Cugino ci ha lasciati possiamo parlare un po' più serenamente, esordendo dicendo che lui stesso è tra gli undici titolari, assieme a Saponetta Beccò, Elaborato, Jack e il rientrante Trivella, che ha una settimana di voce grossa in arretrato con cui comandare il reparto difensivo; in attacco Occhi, Ercole e Pato avranno il compito di scardinare la difesa avversaria mentre il centrocampo è territorio di BonJovi, PajaOnga e Isy il quale, per errore, prende pure i gradi di capitano. (I beneinformati sostengono invece che sia stato Elaborato, il quale sarebbe il naturale assegnatario della fascetta in contumacia di Macho e TJ, ad avergliela ceduta in cambio del divano su cui soggiorna ormai stabilmente il sabato sera) (e non è quello a Sandon).
La partita tarda ad iniziare poichè l'arbitro, che di cognome fa Modesto ma avrebbe dovuto fare Pignolo, non pago di aver misurato col contapassi le dimensioni del campo, di aver fatto mettere il fil-di-ferro sulle porticine antipanico del campo sportivo e di aver fatto rifare la lista agli ospiti rei di aver sbagliato una consonante, decide che il match non inizierà fino a quando non verrà presentata, contestualmente alla distinta dei giocatori di casa, la tessera figc del Baffo. Finalmente, dopo circa 20 minuti d'attesa, si può iniziare: notiamo che i giocatori, per ordine della federazione, portano al braccio il lutto per i fattacci di domenica scorsa. Iniziativa che trova tutti concordi e un bel modo per lavarsi la coscienza e dichiare il caso chiuso...
Gli ospiti, che hanno potuto approfittare della pausa per un riscaldamento aggiuntivo, partono molto più dinamici e dimostrano subito di essere piuttosto pericolosi sulle fasce, e di possedere un centrocampo pieno zeppo di incontristi, che frantuma costantemente i tentativi di rimessa dei giallorossi, ieri in rosanero. Non è un caso che dopo 9 minuti arrivi il gol dello 0 a 1: la pressione si è fatta decisamente pesante e sull'ennesima invenzione del talentuosissimo numero 10, che avrà pure un solo piede, ma lo usa splendidamente, il gigantesco centravanti capitano insacca a pochi metri dalla linea di porta la palla che Beccò aveva respinto debolmente qualche istante prima. Ma chi si aspetta un Perarolo demoralizzato dovrà presto ricredersi perchè, come spesso gli accade di recente, il gol gli da subito una carica maggiore, risveglia dal torpore Isy e Paja e mette il turbo a Oscare. Con il centrocampo che funziona, anche l'attacco inizia a mettere paura alla difesa avversaria, che peraltro è tutt'altro che irresistibile. Ecco allora che Occhi e Pato iniziano a farsi vedere con più continuità sulle fasce, ed Ercole crea qualche grattacapo alla coppia centrale. Il pareggio arriva meno di cinque minuti dopo lo svantaggio: Pato guadagna una punizione lungo la riga di fondo, Paja batte malissimo e Occhi ci mette la cabeza! Pareggio lampo per i Guzzo Boys e grande festa in panchina, con la Biscia che mostra a tutti, fiero come se fosse una medaglia al valore, il suo brufolazzo sulla chiappa sinistra. Il Teschio placa a fatica i suoi istinti di spremitore.
Ormai il Perarolo ha preso in mano le redini del gioco, e si presenta con continuità all'altezza dell'area di rigore avversaria: è Pato Cavallo, in particolare, a creare i maggiori grattacapi. Non solo al Maerne, che non sa come arginarlo, ma anche al Baffo che non sa come convincerlo a fare la cosa giusta al momento di concludere: se può tirare, passa; se deve passare, tira. All'ennesimo tentativo, tuttavia, riesce finalmente a fare la cosa giusta: slalomeggia tra gli avversari come un Tomba d'annata, condisce il tutto con un salto e un cross calibrato al millimetro per il testone di Occhi che è rimasto fermo nello stesso posto da quando ha siglato la prima rete, e nonostante il colpo di testa sia un po' sporco, o forse proprio per quello, il deejay a tempo perso raddoppia. In panchina non si contengono più dalla gioia: martedi sera saranno paste per la prima doppietta!!!
Che sarebbe potuta diventare anche una tripletta allorquando il nostro non riesce a colpire con la necessaria delicatezza un pallone che taglia tutta l'aria e quando incoccia il suo piedone sinistro va ad infrangersi contro il terzo anello di rete metallica. Nel primo tempo, se si accettua qualche sventolata di cartellini gialli da parte del signor Modesto, che non arbitra affatto male, ma ha qualche mania di protagonismo, ed un paio di falli assassini sul malcapitato Elaborato - con Guzzo che minaccia di morte il cattivone di turno... cosa che non farebbe per nessun altro compagno di squadra - non succede nient'altro di particolare. Si va quindi al riposo con il Perarolo in vantaggio, ed è la prima volta che accade quest'anno. Almeno credo. Ad ogni modo, non è certo una consuetudine! E mentre i ragazzi parlano degli aggiustamenti da fare e si rigenerano nel corpo e nell'anima con un corroborante the caldo, notiamo che in tribuna si intravedono due futuri giallorossi: Paolo, che ha già firmato per la società di via Diaz e che entrerà a far parte del roster già da martedi prossimo, e Joel che invece ha unilateralmente deciso di aspettare le carte prima di iniziare ad allenarsi.
Ma è ora di tornare in campo: subito gli ospiti premono sull'accelleratore, i padroni di casa si allungano a dismisura e cominciano a dimostare qualche falla. E' ancora il centravanti a marcare il pareggio, sfruttando di testa una punizione calciata praticamente dalla stessa zolla di PajaOnga nella prima frazione. La cosa che fa arrabbiare il Baffo è che la punizione, così come era avvenuto settimana scorsa in occasione del vantaggio del Marcon, non era affatto a favore degli ospiti, che anzi si erano allontanati dal luogo per recuperare le posizioni a centrocampo, consci di aver commesso il fallo. A quel punto i verdi acquistano coraggio e mettono radici nella metà campo del Perarolo, sfiorando in almeno tre occasioni la rete del vantaggio. In particolare, è ancora una volta il capitano che scocca un tiro da oltre 30 metri e coglie il palo esterno, a Saponetta ampiamente battuta. Un altro paio di punzioni da brivido, e due incursioni sulla fascia destra e poi finalmente il Perarolo inizia a reagire. Peccato che ad ogni tentativo corrisponda sistematicamente il fallo a centrocampo degli avversari, in particolare su Pato, cosa che da un lato porta ad incrementare il numero di cartellini sventolati - che almeno in una occasione sarebbero dovuti essere di una tonalità più scura del giallo - ma dall'altro innervosisce i giocatori locali. Nel frattempo il Baffo ha operato anche i tre cambi a propria disposizione: Tino rileva Ercole, che se ne va
con la solita signorilità.. simpietto che non sei altro; a Bissa morta sensa testa entra al posto di uno stanco Oscar e Mr.Lui sostituisce Isy che, spostato al centro dell'attacco, si procura un leggero stiramento al primo scatto. Essendo al settantesimo abbondante, rimane da capire cosa cavolo avesse fatto fino a quel momento. Lo scopriremo solo vivendo. Anche la Bissa ha la sua occasione, ma il sinistro finisce a lato, e comunque non si comporta come i tifosi si aspettavano visto che non cade a terra nemmeno una volta. Sventato un tentativo di rissa, e sorvolato su uno scippo di pantaloncini di Trivella ai danni di un avversario in piena aria di rigore a tempo abbondantemente scaduto e solo per paura di non tornarsene a casa sulle proprie gambe, l'arbitro decreta la fine delle ostilità e salva capra e cavoli assegnando un punto ciascuno. "Una prova di maturità" assicura capitan Giora, "che dimostra che nell'ultimo mese siamo cresciuti non solo fisicamente ma anche nella mentalità... qualche settimana fa una partita del genere l'avremmo persa abbondantemente, ma ora abbiamo le risorse mentali per recuperare quando siamo sotto e per gestire un pareggio, cosa in cui storicamente non abbiamo mai eccelso".
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