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MARCON 1 - PERAROLO 2

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
2 partite, 2 rimonte, 2 vittorie, 6 punti. 5 gol fatti, 3 subiti. 8 punti in classifica.
Questi numeri riassumono gli ultimi 8 giorni (amichevoli a parte) del popolo giallorosso, che compie l'impresa di recuperare lo svantaggio iniziale e capovolgere la situazione a proprio vantaggio. Merito di una migliore preparazione fisica - i locali sono stati surclassati dallo spaventoso rendimento di Guzzo e soci - e di una motivazione superiore, ma anche di qualche accortezza in più a centrocampo e sulle fascie.
Andiamo con ordine: visti che i tre baluardi Mattana,Zenato,Celin sono tutti out, il Baffo gioca la carta Mr.Lui nel ruolo di libero. Smessi i panni del guascone televisivo, data una spolverata alle basette, indossata la maglia che fu del Bianco, il giovine si piazza davanti ad un Beccò al rientro dopo la squalifica e alle spalle della collaudata linea difensiva Jack-Elaborato-Cugino, che giorno dopo giorno è sempre più uguali a tutti.
A centrocampo sono i chili di Guzzo a farla da padrone, con al fianco i buoni piedi de "I cognati"; Pato e Paja (un'assonanza che va al di là del solo neurone condiviso) assistono un Ercole schierato al centro dell'attaccato a cui i compagni chiedono buone giocate ma soprattutto il gol.
 
La partita inizia in equilibrio: le due squadre sembrano studiarsi e pensano a non correre troppi rischi: l'unico brivido si ha sugli sviluppi di un corner, allorquando la palla viene deviata da mille e più corpi e impazzita si dirige verso la porta difesa da Beccò, spegnendosi tuttavia prima di insaccarsi. Nonostante gli avanti biancorossi siano piuttosto mobili, il Perarolo ruba metri di campo agli avversari ad ogni minuto che passa: il trio di centrocampo sbaglia qualche passaggio di troppo e quando invece li intiva, Contin e Pato non ne capiscono le intenzioni, ciononostante la palla è sempre tra i piedi dei giallorossi, ieri nuovamente in gialloverde, e tanto basta per mettere pressioni agli avversari e a mandarli in debito d'ossigeno. Non che Contin e gli altri attaccanti abbiano delle vere e proprie occasioni da gol: la scimmia urlatrice che indossa il numero 1 biancorrosso non viene mai impegnata e può rimanersene bellamente appesa al suo albero. L'unico sussulto ce l'ha Noventa che per poco muore nell'adempimento del suo dovere di guardalinee: Paja Onga calcia la palla, già fuori, proprio in faccia al dirigente il quale accusa il colpo ma stoicamente rimane al suo posto, a dimostrare di quale pasta sia plasmato uno che ha fatto due guerre. 
A cinque minuti dal the caldo, la partita assume un'improvvisa svolta: l'arbitro, fino ad allora piuttosto in palla nell'applicare uno stile anglosassone al suo arbitraggio, assegna un corner del tutto gratuitamente ai locali. La difesa respinge, ma applica malamente la trappola del fuorigioco, o per meglio dire, non sale a dovere: Oscar, dimentico del suo status di giocatore, rimane a pascolare qualche metro dietro a Mr.Lui e quando il cappellone di turno s'insinua nell'area di Beccò è troppo tardi per metterci una pezza. 1 a 0 e incredulità sul volto degli ospiti che per l'ennesima volta si trovano sotto nel punteggio nonostante la buonissima gara. Il Marcon approfitta dello sbigottimento perarolese per cercare di dare un'accellerata al match, ma non crea alcuna occasione degna di questo nome.
 
La ripresa inizia, contrariamente a quanto accade di solito, con il Perarolo subito pimpante e il gol del pareggio avviene pochi minuti dopo il fischio d'inizio: lo stesso Oscar recupera palla a centrocampo, s'invola verso l'area avversaria e non passa quella dannata palla che il numero 7 avversario ormai gli ha praticamente rubat GOOOOOLLLLL! Il Jon Bon Jovi de noartri calcia all'ultimo istante disponibile e insacca sul primo palo con una parabola del tutto incomprensibile ma chissenefrega è gol!!! I padroni di casa accusano il colpo e la partita si rimette nei binari del primo tempo: palla al perarolo, e tanta sterilità. Il Baffo ridisegna lo schieramento d'attacco togliendo un Cavallo infortunato e inserendo una Biscia Morta senza Testa, un capitano in panca al posto di un cantante rock. Di conseguenza Ercole si allarga sulla fascia e proprio da quella posizione, solo soletto, insacca il gol del sorpasso a conclusione di un'azione da manuale del calcio. Zaghetto, la mette sulla velocità pura, metta la palla in mezzo, a Bissa la allarga ed Ercole conclude, non senza farsela addosso, in rete. Il pubblico ospite - tra il quale si nota l'assenza delle frange più intransigenti (Kibe, Pippe, Canato, Franco e SailorLara) si trova infatti davanti alla stazione dei carabinieri di Pionca con spranghe e molotov a testimoniare le proprie rimostranze per il fattaccio dell'autogrill - esulta in preda ad emozioni quasi sabbatiche ed urla ai quattro venti che ha sempre creduto in Matteo. E mentre a Bissa continua il suo show personale riassumibile nelle segg. cifre:
minuti di riscaldamento: 35
minuti di gioco: 25
minuti per terra: 20
il Marcon fa quel che deve fare una squadra di casa sotto nel punteggio: gambe in spalla e giù il gettone. Ormai la partita si svolge nella metà campo gialloverde, ma l'ottimo Mr. Lui, il sempre puntuale Jack, l'innamorato Elaborato e l'uguale Cugino riescono sempre in un modo o nell'altro a sbrogliare la situazione a proprio vantaggio. E Salvo è bravo ad alleggerire la pressione, lanciando il neoentrato Toldo o Zaghetto che con le sue galoppate centrocampo-angolo dx-angolo sx non sarà pericoloso, ma per lo meno guadagna tempo e fa rifiatare i compagni. Non che non ci sia da rabbrividire se è vero che la palla gonfia la rete ben due volte - ma la deviazione finale è in fuorigioco - e se, calciata da ben oltre il limite dell'area, s'infrange sulla traversa a Beccò battuto ed ammirante. Tuttavia tutto è ben quel che finisce bene, e i tre fischi finali arrivano come una liberazione. Grandi festeggiamenti in spogliatoio per questa seconda impresa "ma" avverte il Baffo "c'è ancora qualcosa da sistemare: dobbiamo essere più cinici là davanti. Sono comunque soddisfatto della personalità dimostrata dai ragazzi, tuttavia non dobbiamo adagiarci sugli allori perchè la strada è ancora lunghissima - anche se adesso possiamo guardare alla classifica con un po' più di tranquillità e non dobbiamo concentrarci per forza verso chi sta sotto di noi.. con questo spirito possiamo ambire a qualcosa di più".

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