RSS

PERAROLO 1 - VIGOROVEA 1 (ovvero "come rifrarsi del male da soli e, stavolta, mangiarsi anche una me*da")

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Mentre negli Uniti Stati d'America la popolazione era divisa tra
l'emozione per il da_poco_passato insediamento del neo presidente
Barack Hussein Obama e quella, se possibile ancor più forte, per la
ormai_incipiente nuova stagione di Lost, la terza categoria padovana
viveva una serata di palpitante pathos: sul terreno neutro e sabbioso
di Busa di Vigonza scendevano in campo i capofila del Vigorevea contro
la banda del Baffo in quello che, per quest'ultimi, è il primo dei due
recuperi infrasettimanali che affronteranno nell'arco di una
settimana. Se a questo fatto si sommano le consuete partite della
domenica, e un numero piuttosto consistente di infortunati e
squalificati, si capirà che i giallorossi, ieri in rosanero, sono
chiamati a prestazioni davvero straordinarie.
Ricordiamo infine, prima di passare alla cronaca, che la gara di ieri
sera era stati rinviata, non più tardi di un mese fa, per
l'indosponibilità dei fari del Frazionali, rei di provocare scariche
anomale sul terreno di giuoco. In quell'occasione, infatti, il
simpatico arbitro che aveva già arbitrato la compagine di via Diaz in
quel di Sambruson, era arrivato in abbondante ritardo perchè sulla
Chioggia-Vigonza aveva avuto noie al motore: la gara sarebbe
certamente terminata a fari accesi e per preservare la salute degli
atleti era stato deciso di rinviarla. Per lo stesso motivo, il
recupero serale si è svolto sul decantato campo della casa_madre Union
Vigontina S.r.L., anche se il terreno di giuoco si è rivelato meno
accattivante del previsto: una distesa di sabbia comprometteva infatti
arti ed articolazioni dei giocatori, e soprattutto provoca dolorose
abrasioni ed epilazioni non volute. Beccò, schierato tra i pali, ne
approfitterà più volte per cercare di togliersi i peli dalle spalle,
ma con risultati non del tutto soddisfacenti. Davanti a lui, schierati
da destra a sinistra, si scorgono le sagome di Paja Onga, Trivella,
Capitan Camacho ed Elaborato, inserito a pochi minuti dal fischio
iniziale nel roster titolare al posto di Cugino Bernoccolo, il quale
aveva atteso fino alle ore 20 l'arrivo del comunicato in cui si
attestava la sua squalifica. Da capire se, come pare abbiano fatto gli
avversari con un caso analogo, ci siano effettivamente 24 ore per
recepire tale comunicato: cosa che sarebbe anche sensata, ma che
insinuerebbe un nuovo dubbio: avendo saltato la partita di ieri sera,
Cugino potrà giocare domenica? Mentre la corte dei diritti umani
dell'Aia si sta consultando al riguardo, continuiamo ad enumerarvi la
formazione: il centrocampo è formato da Pato, Pajaro e Totò, mentre
l'attacco è assegnato a FilippoJordanGiordari, Kiba e Paolo che dopo
le giuste rimostranze per non aver un soprannome, verrà chiamato, su
consiglio del Baffo, Morticia.
C'è anche da dire che questo è lo schieramento teorico della
formazione, ma in realtà ma in realtà sul terreno di gioco le cose
cambiano in fretta. Il Baffo aveva sì previsto che la fascia destra
sarebbe stata cruciale e quindi da presidiare in massa, ma non aveva
previsto che le due punte, molto mobili, avrebbero lasciato scoperta
la fascia opposta e che Totò si sarebbe dovuto sacrificare in un ruolo
molto più vicino a quello del terzino che a quello del centrocampista.
Il possesso della palla è totalmente appannaggio degli ospiti che
dimostrano grandi capacità di manovra e di palleggio, anche se i loro
continui giochi di sponda sono piuttosto sterili e non danno vita a
particolari grattacapi per la retroguardia rosanera, più impegnata a
rincorrere che a sventare. Il Perarolo, dal canto suo, concede
volentieri spazio agli avversari: si schiera profondo a difesa della
propria porta, concede pochi varchi, presidia le zone critiche con
attenzione e cerca di ripartire in velocità sfruttando la velocità di
Morticia e la confusione che riescono a creare Kiba e Jordan. I tre
sono anche attivamente impegnati in fase difensiva, visto che si
dannano l'anima nel tentativo di fermare sul nascere l'azione dei
granata, che si affidano raramente ai lanci lunghi e sono invece
avvezzi al partire palla al piede già dalla propria area. E' un match
che comunque si può definire equilibrato poichè nessuna delle due
formazioni crea occasioni particolarmente pericolose, e si inizia a
capire che gli equilibri in campo potranno essere rotti solo da
episodi. Non è un caso allora che la prima punizione decente di Paja
Onga nel campionato in corso finisca sul capoccione di Pato Cavallo e
che quest'ultimo insacchi di prepotenza lungo il primo palo. Siamo
alla mezz'ora e il Vigorovea trema. La reazione non si fa attendere,
ma l'eccessiva frenesia e qualche imprecisione di troppo, oltre a
qualche piede che giunge propizio a respingere tentativi di
conclusione, costringono i primi della classe a rimandare
l'appuntamento col pareggio. Da registrare, a pochi minuti dalla fine,
un pauroso scontro in piena area giallorossa con Paja Onga che
dimostra a tutti le qualità della sua zucca: tanto vuota dentro quanto
dura e resistente fuori. L'avversario se ne va con una vistosa
fasciatura e sarà costretto alla sostituzione durante l'intervallo.
Intervallo durante il quale non succede niente, e allora torniamo
precipitosamente in campo. Il copione non cambia, il Vigorovea fa la
partita, manovra palla ma non si avvicina mai dalle parti di Beccò: ci
prova spesso da calcio piazzato (tanti, troppi quelli concessi nella
seconda frazione dall'arbitro, che fino a quel momento aveva diretto
più che discretamente ma che alla fine si dovrà accontantare di una
sufficienza striminzita stante l'elevato numero di gialli sventolato
sul naso ai perarolesi e al totale menefreghismo per le bestemmie
urlate da un discreto numero di granata, per non parlare delle offese
e minaccie che provenivano dalla panchina e in particolar modo
dall'esagitato Cocaina).
Il Vigorovea ci prova allora inserendo 4 o 5 forze fresche, tutte di
livello pari se non superiore a quelle schierate inizialmente, e
costringendo Kiba a ripiegare sulla linea di difesa e Salvo a uscire a
beneficio del Fornaro, che fa così il suo esordio con i colori sociali
del Perarolo dopo una vita passata a calcare proprio il campo della
Vigontina. Beccò è chiamato agli straordinari solo in un'occasione,
allorquando, nascosto da compagni e avversari, devia in angolo una
rasoiata di sinistro partita da fuori area. Per il resto è una
battaglia all'ultimo fallo e proprio sugli sviluppi di un calcio di
punizione gli ospiti troveranno la parità. Siamo già al secondo
minuto, e stavolta sono "solamente" 6 quelli concessi: punizione dal
vertice sinistro, barriera a quattro, un portiere di qua e uno di la,
due che battono... facendo due conti si capisce che gli uomini
disponibili sono 6 per il perarolo e 8 per gli ospiti. Mettiamo che
uno sia rimasto a presidiare la difesa, fa sempre 7... ed è proprio
quest'uomo libero, sul lato corto dell'area, a pochi passi dalla
palla, a riceverla: la barriera tentenna, nessuno chiude, alla fine ci
prova capitan Camacho dall'altra parte dell'area a chiudere, ma non fa
in tempo ad avvicinarsi che lo sconosciuto giocatore calcia in porta.
La palla in qualche modo passa tra lo stesso Camacho, le mani di Beccò
e la traversa.
E si insacca.
L'incubo ritorna, ma non ci sarà modo e occasione per farlo rivivere,
e comunque i ragazzi in rosa e nero ne hanno già abbastanza di queste
rimonte.... Il triplice fischio arriva più come una beffa che come una
liberazione e in spogliatoio nonostante le pacche sulle spalle e i
complimenti, nessuno ha voglia di festeggiare nè tantomeno si da pace.
Di sicuro c'è che questa è la strada giusta da imboccare per togliersi
qualche soddisfazione in un campionato che nonostante tutto è ancora
aperto a numerose sorprese. Domenica si va in trasferta ad Arino e
l'imperativo è quello di riprendersi i due punti regalati nella
sciagurata partita d'andata (ricordiamo da 2-0 a 2-2) portandosi a
casa il bottino intero.

| edit post

0 Responses to "PERAROLO 1 - VIGOROVEA 1 (ovvero "come rifrarsi del male da soli e, stavolta, mangiarsi anche una me*da")"

Posta un commento