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ARIN 4 - PERAROEO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
"Se vai a raccontare in giro che mercoledi sera abbiamo sfiorato la vittoria con i primi in classifica, e che ieri abbiamo preso 4 gol con una squadra che in classifica sta sotto di noi, la gente non ci crede... Eppure, è tutto vero!"
"Se ndemo al Santo, trovemo sarà".
Così commentano rispettivamente il capitano e il tecnico dell'US Perarolo, annichiliti dopo un 4 a 1 che è difficile da digerire per le modalità con cui è scaturito e la desolante pochezza dell'avversario.
"Certo se non mi fossi fatto espellere" continua capitan Camacho "le cose sarebbero andate in maniera diversa.. Fino a quel momento avevamo disputato una buona partita, e nonostante il campo e un po' di stanchezza dovuta ai tanti appuntamenti ravvicinati, avevamo dimostrato di avere qualcosa in più...."
Infatti fino al momento della sua sciagurata espulsione, erano stati i giallorossi, ieri in rosanero, a manovrare con più convinzione e a sprecare l'unica occasione del match, con Pato che sparava sopra la traversa da pochissimi passi. Va ricordato inoltre che, viste le improvvise defezioni di Beccò e Pippò e la reiterata squalifica di Cugino (!!!) il Perarolo per l'ennesima volta si ritrovava a ranghi ridotti e schierava Bedon tra i pali, Berni, Elaborato, Camacho e Trivella in difesa; Pato, Pajaro e Totò a centrocampo; Kiba e Paja Onga Olivia sulle fasce e come unica punta Paolo Morticia. Infine, per dare un quadro completo del match, non si può dimenticare di citare il terreno di gioco, il MezzoPatataro, poiché nella metà campo difensiva del Perarolo era devastato manco ci fossero passati gli unni a cavallo. Ogni palla che capitasse nella fascia centrale diventava un terno al lotto, e - scusateci se lo chiamiamo ancora in causa, ma nasce tutto da lui - nel tentativo di respingerne una Camacho scivola su una pozzanghera, e secondo gli ultimi referti medici si stiracchia la zona che va la zona bassa della schiena, diciamo un paio di dita sopra le chiappe. Conscio di non poter reggere a lungo, Camacho chiede al Baffo di far scaldare qualcuno e nel frattempo si scambia di posizione con Trivella che passa a marcare il centravanti avversario. Tempo dieci minuti e accade il patatrac: parte un cross dalla fascia sinistra, Bedon esce a caccia del pallone e lascia sguarnita la porta. Camacho si piazza al suo posto e manco farlo apposta la palla viene indirizzata proprio verso di lui che, proprio sopra alla linea, compie un passo di lato e si scompone quel tanto che la palla gli finisca tra la pancia e il braccio, comunque posizionato lungo il corpo. Vane le proteste: rigore e cartellino rosso. Negli spogliatoi possiamo notare che la palla è stampata chiaramente sulla maglia numero 4, mentre sulla manica le traccie sono davvero irrilevanti. Con questo non vogliamo dire che la decisione dell'arbitro fosse del tutto avventata, ma certo si poteva essere un po' più clementi: un rigore contro e un uomo in meno per circa 60-70 minuti non sono uno scherzo.... Peraltro, a ulteriore indicazione che la fortuna non gira proprio a favore degli ospiti, il rigore che ne scaturisce è davvero un obbrobrio: calciato malamente, centralmente e rasoterra, sta quasi per fermarsi su una delle innumerevoli gibbosità del terreno, ma in qualche modo la sfera riprende inerzia e si accascia mollemente alle spalle di Bedon, che si era tuffato verso il palo alla sua destra...
I minuti successivi sono tutti appannaggio dei locali, che hanno facile gioco contro il reparto difensivo perarolese non ancora abituatosi all'inferiorità, e che sprecano malamente una ghiottissima occasione allorquando l'assai mobile numero 11 spedisce a lato, di testa, da un metro. Il Perarolo reagisce e nel giro di cinque minuti prima si mangia e poi agguanta il pareggio: la prima occasione capita sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto da Morticia con rara potenza. Il portiere respinge malamente e la palla capita sul petto di Zaghetto che, solo davanti alla porta, non riesce a trovare la giusta coordinazione, si fa ribattere il tiro, e di nuovo la palla giunge a lui, ma di testa alza incredibilmente sopra la traversa. Pochi minuti dopo l'aitante cursore si fa perdonare rubando palla nella zona mediana e servendo con rara (per lui) intelligenza Pato. Quest'ultimo compie due passi dentro l'area e batte sul primo palo il portiere. Pareggio strameritato, e partita che potrebbe assumere i connotati dell'impresa: il Perarolo ci crede, c'è, e venderà cara la pelle.
Peccato che non passano tre giri di lancette che i padroni di casa ritrovano il vantaggio: corner, palla respinta corta, uno degli arancioni la insegue, si gira e calcia verso la porta. La sfera sembra indirizzata fuori ma improvvisamente e improvvidamente si abbassa, battendo un incolpevole Bedon.
Negli spogliatoi regna un po' d'incredulità, nonostante sia chiaro a tutti che gli avversari sono decisamente alla portata nonostante l'uomo in più.
La ripresa tuttavia non parte col piede migliore per i rosanero, che stentano a trovare il ritmo giusto per impostare un'offensiva degna di questo nome. Tanto più che adesso l'attacco è costretto a giocare nella metà campo peggiore, il che complica ulteriormente le cose. Al ventesimo circa, la partita perde ogni ulteriore interesse: palla che si sposta per vie orizzontali, finta di sopracciglia del veterano numero 10, Salvo abbocca, il 10 ci prova: calcia dalla tre quarti campo, e la palla si insacca. Non è chiaro se con la complicità anche del numero 1 ospite, ma si tratta comunque di un gran gol.
Parte il valzer delle panchine, e per gli ospiti entrano in campo Aldo, Toldo e Fefè che nell'occasione verrà chiamato Fefoldo. El Fornaro calcia due punizioni spettacolari, una più sfortunata dell'altra, e dall'altra parte del campo un puntone trova la via del gol dopo aver baciato il palo interno. Questo e qualche decisione discutibile dell'arbitro accompagno le squadre fino agli spogliatoi con un rotondo 4 a 1 che non fa giustizia al Perarolo ma che si spera dia agli uomini del Baffo le giuste motivazioni per il recupero col Sant'Anna di mercoledi sera.

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