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PERAROLO 0 - MOGLIANO 5

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
"Dopo una sconfitta del genere, maturata in questo modo la cosa più importante è tenere unito il gruppo e la testa alta... Abbiamo giocato un ottimo primo tempo e abbiamo tenuto testa alla prima della classe; poi il secondo tempo è stato rovinato da un arbitro veramente disastroso... che in confronto quello di ieri sera (sabato sera in Napoli-Juventus ndr) era da dieci e lode!!" Sono queste le parole agrodolci di un Baffo davvero deluso per una sconfitta maturata tutt'altro che per demerito dei suoi, e che ha assunto proporzioni davvero troppo rotonde per quello che si è effettivamente visto in campo, anche se la causa è facilmente riscontrabile nell'inferiorità numerica decretata già nei primi minuti della ripresa con l'espulsione di Saponetta Beccò.
Ma partiamo con ordine: scontate le assenze di Macho, Totò e JBJ, mister Baffo si trova a dover fare i conti con un'improvvisa e misteriosa indisposizione del Cammello da Corsa. La risposta al quesito "ma cossa casso gaeo?" viene allorquando si sparge la voce che la sera precedente Isy era andato a mangiare in compagnia dell'architetto, di ritorno dal cantone svizzero dove ha trovato dimora. E così come era accaduto un paio di mesi fa con Trivella, in questo caso è stato Isy a mangiarsi una mucca intera - ossa ed interiora comprese - e ad avvertire degli incomprensibili, ingiusitificabili, imprevedibili disagi.
Risolto il giallo, i giallorossi, ieri in rosanero, si dispongono in campo con: il già citato Beccò; Elaborato, Jack Pinton e Mr.Lui a proteggere Labbro Leporino; capitan TJ con il supporto di Paja Onga e Laifisnau a centrocampo; Ercole e Pato a condividere il neurone e le responsabilità dei rifinitori; Occhi a fare la punta.
 
Il mogliano si dimostra sin da subito squadra quadrata e ben organizzata: buoni piedi e idee chiare, qualche schema - soprattutto da calci piazzati - e una discreta personalità. condita con la presenza in campo di un centravanti che di calcio ne deve aver giocato parecchio ad alto livello e nonostante i chili in sovrappeso detta i ritmi di tutta la squadra con un abile gioco di sponda e delle aperture illuminanti, e contro il quale l'ottimo Jack trova alcune difficoltà - più che altro perchè aggirarlo richiede un paio di secondi di troppo. Ma il Perarolo non sta certo a guardare e, nonostante corra dei rischi che ti lasciano il pelo ritto sulla schiena, trova il modo di rendersi pericoloso in almeno quattro occasioni, sfruttando la rapidità di Pato e dei suoi avanti in azioni di rimessa. Peccato però che ancora una volta, vuoi per sfortuna, vuoi per scarsa capacità di concretizzare, la rete avversaria non venga mai violata. Il cursore lucano si trova per ben due volte a tu per tu con il numero 1 ma tergiversa troppo a lungo e spreca la possiblità di calciare da pochi passi di sinistro, non fidandosene a sufficienza; Occhi, che sta ritrovando la forma dei tempi migliori, calcia al volo a botta sicura ma la palla incoccia contro la zucca di un difensore capitato lì per caso, impedendo l'eurogl; anche Ercole ci prova dalla distanza, calciando un po' troppo a lato.
 
Il fortino perarolese resiste, grazie anche ad un DaRìo in buona forma, che illumina le ripartenze, giganteggia sulle palle alte, e con il solo scatto alla risposta. Purtroppo però la fortuna volta nuovamente le spalle ai padroni di casa allorquando Mattana nel tentativo di respingere un fendente che arrivava dallo spazio interstellare, colpisce maldestramente e insacca alle spalle di un'incredula saponetta. Lo 0 a 1 è già di per se un risultato ingiusto, che premia la squadra ospite al di là dei proprio meriti, ma è solo l'inizio di un pomeriggio da incubo perchè se alla fine della prima frazione di gioco esso rimarrà immutato, cambierà radicalmente già pochi istanti dopo l'inizio della ripresa.
Come anticipato, il moschettiere di giallo bardato, non pago di aver fischiato con troppa parsimonia per il Mogliano, non si può far sfuggire l'occasione di regalare un incredibile rigore agli ospiti allorquando Bellò esce dai suoi pali per sventare la minaccia di un attaccante che gli si avvicina solo soletto. Saponetta lo intorpidisce con un'alzata di sopracciglio e questi lo evita, favorendo il ritorno di Zaghetto che sventa definitivamente la minaccia. Peccato che, nel contrasto l'attaccante si sbilanci e cada. Rigore, e ciò che è peggio, rosso a Beccò.
Le proteste si vanno veementi dentro e fuori il rettangolo di gioco, con Noventa pronto a farsi arrestare ma che in qualche modo riesce a trovare un minimo di autocontrollo nel fondo del suo berretto di lana. Entra il Rosso, che dopotutto è un affare visto che Beccò coi rigori... ma che non riesce tuttavia a respingere la loffia che gli "spara" contro il numero 10 avversario, pur intuendone la direzione, ovvero stando fermo al centro della porta.
0 a 2 e partita compromessa: il Baffo accoglie gli appelli di Labbro Leporino e lo sostituisce con un attaccante, ma vane saranno le propulsioni dei rosanero, che fatalmente lasceranno spazio agli avversari che vanno in rete altre 3 volte, due con il moldavo rognoso e una con il rasta di turno. La cronaca ha davvero poco senso in certe occasioni.
Nello spogliatoio i musi sono comprensibilmente lunghi, e il morale sotto i tacchi, anche se i ragazzi sono consapevoli di aver giocato una partita tutt'altro che malvagia quando le forze in campo erano pari. La questione degli arbitri sta diventando quasi fastidiosa, e pur non cercando alibi, è evidente che i risultati con le due formazioni che primeggiano in classifica sono stati fortemente compromessi da direttori di gara del tutto incapaci di seguire l'azione ad una distanza quanto meno ragionevole dal gioco. Nessuno pretende che siano infallibili, ma non è pensabile che si facciano intimidire da una presunta superiorità di una squadra che occupa posizioni di vertice in una seconda categoria.. Peraltro, se si trattasse di un'episodio in una partita, lo si potrebbe anche prendere con filosofia, ma quando l'intera gara è vessata da fischi clamorosamente errati, la filosofia lascia facilmente spazio alla rabbia e al sospetto.

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