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ALVISIANA 2 - PERAROLO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Un'altra sconfitta di misura e immeritata per l'Us Perarolo, ieri impegnato nella lunga e logisticamente difficile trasferta a Murano laddove si è scontrato contro i padroni di casa dell'Alvisiana, formazione che occupa le prime posizioni della classifica.
 
La giornata inizia presto sui binari della linea Padova - Venezia e in attesa del traghetto DM che non sta per Depeche Mode ma per Diretto Murano. Lo sbarco nell'isola dei mastri vetrai è all'incirca a mezzodì, tre ore e mezza prima del match: e mentre a pochi campielli di distanza il buon DaRìo si divora la classica Pajata con le Cozze domenicale - lui!... che s'è sposata l'aristrocratica venessiana - gli altri si ingolfano con panini al prosciutto, salame, prosciutto e formaggino offerti dalla brugnolo insaccati e formaggi, dal 1930 la qualità al servizio dei calciatori. Tempo di un caffè e la noia si espande a macchia d'olio quand'ecco che dalla sacca di doraemon (che altri non è che la borsa di capitan TJ) compare una ben nota valigetta d'argento contenente numerose fiches e mazzi di carte. Non una, non due ma ben tre partite si susseguono alla velocità della luce sul tavolo da giuoco... Ma poichè, a fine gara, sarà dimostrato che non portano bene, non ne diamo conto.
 
Infine, dopo un lungo test del terreno di gioco e una serie di cagate e scorreggie imbarazzanti l'arbitro comanda che le squadre escano dagli spogliatoi e, con un sospiro di sollievo che durerà solo pochi minuti visto che Cugino continuerà le sue nefaste prodezze in panca, da inizio alla gara. Il perarolo si schiera con: Bellò, Mr.Lui, Elaborato, Liegore; Jack; Paja, Tj, Totò, Pato; Oscar; Occhi. A disposizione di Mr Baffo: Cugino, Ercole, DaRìo, Macho e le sue ciabatte. Gli avversari, che sfoggiano la divisa del venezia e sembrano pertanto una squadra di prim'ordine, si dimostrano invece e da subito una squadra mediocre e non certo irresistibile, senz'altro non meritevole di alloggiare nella posizione in classifica dove sta. Spicca fra tutti Crouch, il kilometrico centravanti che assomiglia nelle fattezze e nella corsa all'attaccante dei reds, e che - si intuisce - debba servire per attuare uno spietato gioco sulle fasce alla ricerca della sua zuccata vincente. Invece, anche se gran parte del merito va a Jack, si dimostra essere un inetto, brutto da vedere, antiestitico, anestetico e soprattutto inutile giacchè non riesce nemmeno a fare una sponda. Il perarolo attua una tattica prudente, ma sembra essere in discreta giornata, Occhi è dinamico, Zaghetto e Pato promettono bene, il centrocampo funziona a dovere. Peccato che al 15' il leader del complesso rock Bon Jovi si infortuni in seguito ad una bruttissima entrata di un avversario. La botta al ginocchio non gli permette di continuare la gara, ed al suo posto entra un Ercole desideroso di dire la sua.
Per l'ennesima volta, un'azione ingarbugliata in area di rigore si traduce in un gol avversario: proprio Ercole si fa saltare dal cursore di fascia aranciobiancoverde il quale crossa rasoterra; la palla rimbalza su due o tre gambe come in un flipper, capita tra i piedi del numero 7 che insacca di cattiveria. Doccia fredda per i giallorossi, ieri opportunamente in rosanero - opportunamente per via delle maniche lunghe data la leggera ma persistente brezza lagunare che spirava - che non meritano proprio di trovarsi sotto nel punteggio, ma che reagiscono subito procurandosi un paio di buone occasioni sulle fasce, che però non vengono mai concretizzate a causa dell'ultimo, impreciso passaggio. La terza volta però è quella buona, e se è vero che chi di spada ferisce di spada perisce, sugli sviluppi di un calcio d'angolo Elaborato è ha i riflessi pronti ed insacca di cattiveria. Uno a uno e partita che gira a favore degli ospiti, che tentano di affondare nuovamente, anche se senza alcun successo. L'occasione più ghiotta avviene ad inizio di ripresa, quando Zaghetto spara a botta sicura da pochi metri, ma il portiere avversario dimostra di essere di tutto rispetto nonostante gli evidenti segni di schizofrenia per il quale meriterebbe di scendere in campo come Hannibal Lecter.
Gli stessi segni che da il direttore di gara: pur non arbitrando male, è evidentemente impacciato allorquando si tratta di sventolare dei sacrosanti cartellini gialli, vuoi per i falli commessi - come quello su Oscar - ma ancor di più per i continui sfottò e gli atteggiamenti provocatorii che assumono i padroni di casa. Non tanto contro gli ospiti, ma contro l'arbitro stesso, che tuttavia ha ben presente il luogo in cui si trova e sa che i bambini lo aspettano a casa.... Non è una leggenda metropolitana: gli arbitri sono davvero condizionati quando vengono ad arbitrare nelle isole... E questo risulterà decisivo per gli isolani allorquando si vedono assegnare un rigore inesistente, ma che nessun arbitro in quelle condizioni si sarebbe mai sognato di non dare. Autore del presunto fallo è il buon Cugino che, sceso in campo pochi minuti prima per sostituire un ottimo Mr.Lui, insegue il veloce numero 17 e una volta in area di rigore lo sfiora quel tanto che basta affinchè questi si tuffi come Phelps dai blocchi di partenza. Sul dischetto va il Toro di Sora che aveva sostituito Crouch a inizio ripresa - con tanto di entrata dalla panca, voluta dal direttore di gara stesso - e Bellò dimostra che i recenti allenamenti gli sono serviti: intuisce la direzione della palla ma poichè di solito il suo intuito lo tradisce, si butta dall'altra parte con il solo risultato che è spiazzato. Il perarolo reagisce veemeenteemeentee e si procura diversi calci piazzati o d'angolo, che terminano tutti miseramente sulla barriera - in particolare quello calciato in piena area di rigore per un fallo di chiamata - o direttamente fuori dal campo. L'assalto continua, ma il risultato non cambia, grazie anche a qualche prodezza di Beccò che sventa i contropiedi avversari con mestiere. A fine gara non c'è nemmeno il tempo di piangere sul latte versato, perchè il traghetto parte presto e non è proprio il caso di perderlo. Nemmeno una visita al ponte di calatrava risolleva gli animi: meglio giocare male e fare punti, o meglio avere la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno ma tornare a casa a mani vuote? Ovviamente l'ideale sarebbe fare punti non essendo inferiore a nessuno, ma poichè la perfezione non esiste, sarà forse il caso di iniziare a smuovere la classifica, che sarà pure corta, ma di questo passo si allungherà e si farà preoccupante. 

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