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TREBASELEGHE 0 - PERAROLO 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
"E' ancora presto per festeggiare" afferma mr Baffo dopo la bella e sudata vittoria esterna di ieri. Ma dietro all'espressione seria e lungimirante, si notano evidenti i segni della gioia e un sorriso fa capolino dietro al baffo cui deve il nome.
Nello spogliatoio, invece, i ragazzi scaricano tutta l'adrenalina in canti e danze saffiche. Su di tutti, anzi: sotto a tutti, capitan Tino elogia la vittoria del gruppo, e focalizza l'attenzione sui prossima avversari che voci di corridoio ben informate identificano nel bronzola "una squadra ostica... ma a questo punto non dobbiamo temere più nessuno!"
Non a caso il quarantenne giallorosso parla di paura, perchè la fase iniziale del match di ieri aveva mostrato una squadra di casa determinata a vincere nonostante le bastasse il successo e un perarolo intimorito e impreciso anche nei passaggi e controlli più elementari. Se i giallorossi, ieri in bianco con bordature giallorosse e calzini verdi, non vanno sotto nel punteggio è per larga parte merito di Beccò, protagonista di due parate - una delle quali con le gambe da una parte e il corpo dall'altra - da brivido. E quando il numero 1 non ci arriva, è l'imprecisione avversaria a permettere che la rete rimanga sgonfia. Col passare dei minuti Isy cerca di caricarsi sulle spalle il peso dell'attacco, ma poichè la natura non gliene ha fornite di una buona marca, tutti i palloni che tocca non trovano il compagno desiderato. E così la tensione sale leggermente nella compagine ospite ma contrariamente ad altre volte, e per fortuna, non sfocia in assurde baruffe che comprometterebbero la concentrazione.
Anzi: grazie anche all'apporto della panchina e del numeroso pubblico, i bianchi si caricano e iniziano a mettere il naso nei pressi dell'area avversaria, pur senza essere mai davvero pericolosi se si eccettua una clamorosa palla gol bucata dal capitano che, solo soletto nell'area piccola, colpisce male di testa e spedisce a lato. A evitargli la figuraccia ci pensa la precisa casacca nera che sanziona un fuorigioco quanto mai provvidenziale. Negli ultimi istanti del primo tempo s'infortuna bomber Contin, che ne approfitta per mettere in mostra prima del tempo il suo meraviglioso berretto in denim.
 
Ma non sarà certo l'infortunio del talentuoso attaccante a togliere il sonno al Baffo che anzi toglie dalla naftalina il rampante Occhi, che già nella partita di ritorno del campionato un mese addietro si era dimostrato cliente ostico per la difesa rocciosa ma macchinosa del trebaseleghe. Contrariamente a quanto ci si aspettava i padroni di casa non partono a spron battuto, forse condizionati dalle parole del loro mister nello spogliatoio. "Non dobbiamo cercare a tutti i costi il gol, sono loro che devono segnare, a noi va bene anche il pareggio...". Non si può certo definire un discorso che ti da la carica... E infatti, come accennato, la seconda frazione di gioco inizia con i verdi piuttosto guardinghi e gli ospiti più determinati: la prematura uscita dal terreno di gioco di Isy per Oscar alza notevolmente il baricentro della squadra che ora gioca quasi con tre punte vere e proprie e i palloni calibrati da quest'ultimo per i compagni di reparto e le incursioni del trio di centrocampo TJ-Totò-PajaOnga iniziano a creare qualche grattacapo alla retroguardia avversaria. E' proprio l'aitante centrocampista che corre più veloce della palla a mangiarsi un'occasione ghiottissima calciando addosso al portiere nonostante la porta sia completamente sguarnita. A sua discolpa, va detto che non era certo nelle condizioni migliori per calciare dritto e rasoterra come invece avrebbe dovuto...
I bianchi provano a sfruttare allora le palle aree dei corner che si procurano sempre più frequentemente: a turno ciascuno dei difensori si porta su nella speranza di sbloccare il risultato ma nè Trivella nè Jack Pinton, nè Mattana nè tantomeno Cugino riescono ad avere il guizzo vincente. Sarà invece proprio Occhi a trovare l'impatto con la sfera e a insaccarla alle spalle del numero 1 trebaselegano: il calcio d'angolo è teso e diretto sul primo palo, la palla viene spizzata e raggiunge il capoccione del neo entrato che colpisce sporco sulla testa di un avversario. E poi la scena va al rallentatore.
Il fiato sospeso.
La panchina si alza in piedi.
Salvo che è il più basso in punta di piedi.
La sfera prende la direzione della rete.
La rete si gonfia.
Lo stadio esplode, tutta la panchina ospite è in campo, urla di gioia, salti, corpi viscidi di sudore che scivolona l'uno contro l'altro, che schifo signori!
Gli ultimi minuti sono solo una sofferenza, ma invero contenuta: il trebaseleghe non ci crede più, forse non c'ha mai creduto abbastanza, mentre il perarolo ha almeno tre buone occasioni sulla fascia destra per provare a sfondare e arrotondare ma Oscar e Paja preferiscono perdere tempo in una serie di fitti passaggi e procurandosi un paio di punizioni. Il triplice fischio arriva dopo tre minuti tre di recupero. I ragazzi vanno sotto la curva a godersi il meritato applauso. Poi vanno sotto la doccia, a sbeffeggiare il meritato Cugino.
Ma questa, è un'altra storia...
 
 
 

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