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SAN MARCO 2 - PERAROLO 3

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under:
Importantissima vittoria in rimonta del Perarolo Vigontina che espugna il campo della San Marco o del San Marco o dello San Marco, a seconda, diretti rivali per la zona playoff.
La formazione di Ponte di Brenta si schiera in campo senza forcine e con un'inedita casacca giallorossonera. Gli ospiti, invece, nonostante l'assenza del cursore di fascia Pato Cavallo, non rinunciano ad una formazione piuttosto offensiva schierando il tridente Occhi-Teschio-Ercole anche allo scopo di non imbottire troppo il centrocampo che, su di un campo stretto e corto, risulterà già di per sè piuttosto ingombro di corpi. A centrocampo Totò,Tj e Isy proteggono la difesa tipo e il confermatissimo a furor di popolo Rubinho tra i pali, mentre Bellò si occuperà anche questa settimana di portare su e giù le borracce e a mimare nella sua testa audaci sedute di Texas Hold'em. Seduti di fianco a lui nella panca di lusso dei giallorossi, ieri in rosanero, stanno Paja Onga - ancora col piede incartapecorito da una presunta microfrattura - soa testa; Vablo, Oscare e Camacho, che cerca di sintonizzarsi su Inghilterra Francia di rugby ma finisce con lo spegnere il videofonino 3 di Isydoro, il quale al 3° si mette le mani tra i capelli e urla verso il baffo "Mister, no meo ricordo el pin!"
E' anche questo, forse, un segno che il Perarolo ha preso la partita sotto gamba? In teoria no, perchè il derby del fiume Brenta, giunto ormai alla sua 497° partita, è da sempre partita sentitissima e mai sottovolutata da entrambe le formazioni. Piuttosto, la partenza lemme lemme degli ospiti potrebbe essere frutto di troppo nervosismo... chissà...  fatto sta che alla prima occasione il San Marco o la San Marco o lo San Marco passa in vantaggio.
Punizione dubbia dal vertice sinistro dell'area, palla calciata direttamente in porta da Mick Hucknall, Rubinho respinge ma la difesa si addormenta: sulla sfera irrompe l'aitante numero 9 giallorossonero e insacca.
1 a 0 e dotta gelata per il Baffo.
E poichè le magagne non vengono mai da sole, ecco che il Perarolo sbaglia in sequenza tre gol:dapprima con Isy che, spostato lestamente al centro dell'attacco, si ritrova a tu per tu col portiere ma da posizione defilata sbaglia calcia abbondantemente oltre il palo lontano.
Poi con Cugino, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo colpisce la traversa a botta sicura. Infine con Salvo che ha un'ottima occasione per pareggiare ma non trova il giusto tempo per calciare.
Sull'altro versante, i padroni di casa sono invece abilissimi a sfruttare le proprie occasioni: altra punizione quasi dalla stessa mattonella e stesso risultato, con il numero 11 casalingo che si fuma i due difensori preposti alla sua marcatura e insacca indisturbato.
2 a 0 un po' bugiardo, ma indice di un evidente stato confusionale di TJ e compagni.
I quali però, tra tanti difetti, hanno certamente il pregio di non mollare mai e tenere sempre DURO, come gli insegna settimanalmente il nuovo preparatore atletico una volta finito l'allenamento accasciato nei pressi della 5° doccia.
Ed è senza dubbio merito di Totò se la partita prende una piega inaspettatta poichè pochi istanti dopo essere stati trafitti per la seconda volta, gli ospiti si ritrovano ancora in partita: punizione da ben oltre l'area di rigore;la palla, calciata con maestria sopraffina, sembra teleguidata, si avvicina verso il portiere e poi improvvisamente scarta verso il palo lontano insaccandosi proprio nell'angolino basso.
Tutti in campo a festeggiare e si ricomincia: ci sarà bisogno di un'altra paratona di Rubin su un'improvvisa stoccata di un centrocampista casalingo, ma ormai i rosanero sono padroni del campo e si costruiscono diverse occasioni fino a quando Isy insacca il gol del pareggio in un'azione di cui francamento non ricordiamo nulla, anche se forse si tratta di un  piccolo tappo (tapin) su tiro di Ercole Contin, che, smessi ormai i panni del centravanti, indossa ormai quelli più comodi del fantasista, pronto ad infilarsi in ogni buco libero, anche il più buio e peloso.
E a proposito di panni: è in vendita la nuova linea primavera 2007 firmata da Ercole Contin per Sweet Years. Morbidi capi in pelle beige con bordi rossi e neri, per te che sei dinamico e manager di te stesso.
 
Mentre Ercole ci mostra questi meravigliosi ed esclusivi capi, il Perarolo è in spogliatoio a parlare del match e a cercare la chiave di volta per fare suoi i tre punti mentre lo San Marco o la San Marco o il San Marco si riscalda con qualche esercizio. Tra gli ospiti si insinua il dubbio che forse i padroni di casa non sono poi così allenati, anche se una persona normale dovrebbe capire che si tratta solo di qualche esercizio per non partire a freddo.
Ma tant'è... a volte i geni si celano dietro le menti meno floride, e di sicuro in uno spogliatoio capitaneggiato da un tizio che non sa dov'è Collini ce ne sono a bizzeffe.
 
La seconda frazione di gara è piuttosto incolore: i giallorossi di casa cercano senza troppo convinzione di sfondare con dei missili terra area. I giallorossi ospiti abbassano invece pericolosamente il proprio baricentro e denotano un certo calo fisico nel trio d'attacco tra i quali, toh, guarda chi c'è, il Vecchio. Ce ne accorgiamo solo perchè viene sostituito, perchè fino a quel momento era stato l'ombra di se stesso. Al suo posto, il baffo rischia Paja Onga che si fa subito vedere sulla fascia ma deve fare i conti con l'all in di Contin che si avvicina alla panchina e dichiara: "mister, me so rotto de zugare in mezo, metame fare a punta pa sinque minuti che me svago on fia. Casomai segno un gol e ciapo 30 punti soa classifica del PPT" e incredibile ma vero, il più talentuoso degli ospiti sulle note di "ti giuro amore un amore eterno se non è amore me ne andrò all'inferno [..] t'appartengo io prometto e poi mantengo" trova uno dei suoi tanto amati pertugi fra le gambe del portiere e insacca con decisione e cattiveria il gol che consacra l'incredibile rimonta. Per gli ospiti si tratta ormai di serrare in ranghi e difendere il fortino all'arma bianca, che forse non vuol dire niente ma suona bene. Ci pensano anche Oscare e Vablo a dare una mano a Trivella e compagni, e quando il triplice fischio della casacca nera, ieri in giallo shocking, sancisce la fine del match a qualcuno non rimane che mostrare i muscoli, a qualcun altro i tre punti.
 
Ringraziando infine la squadra avversaria per il materiale fotografico che ci ha gentilmente fornito, ricordiamo che ogni riferimento a fatti, persone, cose, nome, città, animali, piante realmente esistenti è puramente casuale e che nessun albero è stato abbattuto nella stesura di questo testo.
 
la redazione

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