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PERAROLO 3 - PIANIGA 1

U.S. Perarolo - 2006/2007 Filed Under: Etichette:
Importante ritorno al successo dell'US Perarolo che ieri, sul terreno amico del Frazionale,affrontava il Pianiga cui doveva due punti in classifica, e che le cronache sportive davano come squadra piuttosto in forma. Come sempre, il Baffo deve fare i conti con infortuni e assenze che decimano la squadra: da capitan Tino a Trivella; da Zampiron a Occhi; dal gemello scarso dei Contin impegnato nelle riprese di Ercole a NY Parte 2° ai tre Andrea (sì: Occhi si chiama Andrea) per finire con Dario, comunque sulla via del ritorno, Liettoli e Baz. Per la seconda volta consecutiva, quindi, ritroviamo in campo il Magazziniere, stavolta impegnato in un ruolo più consono alle sue caratteristiche come cursore di fascia; a centrocampo ritorna Isy a dar man forte a Zaghetto e Salvo; sulla destra si schiera invece il Vecchio, pronto a supportare Pato Cavallo, punta centrale. In difesa a proteggere Beccò ci sono capitan Celin nelle vesti di libero, Pinton da centrale, il gemello Celin e Cristian Elaborato sulle fasce.
La giornata è ancora insolitamente piuttosto calda, e il terreno di gioco ha assorbito perfettamente le abbondanti piogge cadute 24 ore prima, tanto che la maggior parte dei giocatori opta per i 13 tacchetti, eccetto Ale C. che, vista la sua esperienza ventennale, opta per i 6 fruai.
Pronti via e il Perarolo passa subito in vantaggio: il Magazziniere pesca in area con una perfetta rimessa laterale Pato Cavallo il quale salta il diretto avversario con una finta di corpo e insacca con un delizioso pallonetto alle spalle del portiere. Un gol che da subito morale alla squadra di casa, ed in particolar modo al piccolo lucano, che mancava da tempo nel tabellino dei marcatori e che decide di premiare la fiducia del mister con una prestazione di grande spessore: conquista falli, difende palloni, ma soprattutto disturba la manovra avversaria pressando alto e cantando le hit di Tiziano Ferro.
ASsieme a lui, comunque, è tutta la squadra a girare piuttosto bene: la difesa si dimostra ben solida grazie al rientro di Pinton, che non lascia spazio al centravanti avversario, e anche Elaborato e Ale C. si destreggiano bene con i diretti avversari. Il ritorno di Isy consente un miglior raccordo tra l'attacco e la difesa, cosa che era completamente mancata nella debacle di Crocefisso, ed è proprio dai suoi piedi che partono le migliori azioni dei giallorossi, ieri in un inedito completo RossoBlu di provenienza chiaramente Vigontina. Ma in ben due occasioni il Vecchio trova il modo di sbagliare un gol fatto: nella prima, indeciso se calciare o lasciare la palla a Pato, consente al difensore avversario di deviare in angolo; nella seconda, solo davanti al portiere, non riesce a farlo sedere e calcia con poca convinzione, permettendo al numero 1 del Pianiga di deviare in calcio d'angolo. Sventati questi due pericoli, gli ospiti prendono un po' di coraggio, tuttavia l'unica vera occasione che gli presenta viene fallita dal numero 9 che, a due passi da Beccò, colpisce di testa ma manda fuori, ostacolato dalla presenza di un compagno e di Ale C.
Si va nello spogliatoio, laddove i ragazzi ostentano serenità e determinazione: sanno bene che un altro gol la partita sarebbe virtualmente chiusa, e contemporaneamente sono consci che nei primi minuti il Pianiga produrrà un forcing piuttosto vivace, puntando sulla velocità dei propri avanti. Per evitare ciò, il Perarolo si fa carico delle operazioni e spadroneggia in lungo e in largo impostando il gioco sul proprio ritmo ragionato e sulla ricerca delle fasce. Ancora una volta, è Pato Cavallo a determinare l'andamento della partita, dapprima procurandosi una punizione con una caparbia azione nel cuore della metà campo avversaria. Zaghetto calcia in porta, per la prima volta negli ultimi tredici anni, il portiere non trattiene la palla, Pato vi ci si ti mi scaglia con rabbia e grinta da vendere, insaccando lei e se stesso. Mancano poco più di venti minuti alla fine della gara, e il Perarolo ha una strada in discesa davanti a sè. Il baffo sostituisce Pato e Icio con Pablo e Kiba, e si vede che era la giornata giusta per la famiglia Cavallo: il maggiore dei due lucani entra subito in partita, attacca, difende, recupera, fa le diagonali e proprio come il fratello canta i successi di Ferro. Non contento di scorrazzare per tutta la fascia, mette anche il naso nell'area avversaria e nell'occasione si procura un rigore per fallo di mano. Si potrebbe obbiettare che la sanzione sia un po' troppo fiscale, e tuttavia va anche detto che fino a quel momento la casacca nera aveva sempre fischiato i falli di mano, dimostrandosi quindi coerente col proprio metro di giudizio. Sul dischetto, stanti gli insuccessi precedenti, il mister manda il Vecchio. Questi impiega qualche secondo a decidere se è il caso di pagare le paste, alla fine si convince che gli basterà evadere un altro po' le tasse, e insacca alla sinistra del portiere, proprio laddove i precedenti rigori erano già stati parati. Festeggiando così come era solito fare dopo i suoi successi dal dischetto in quel di Cazzago e Caltana, il teschiaccio ritorno a centro campo accolto dagli insulti dei compagni e dagli applausi del popolo di Vicenza, accorso al Frazionale per ammirare le geste di colui che possiede la tessera numero 1 del club degli evasori.
La partita ormai è conclusa, e anche l'articolo lo sarebbe se Beccò non decidesse di regalare agli avversari un gol, giusto tributo verso i colori sociali e la città che gli ha dato i natali. Nell'euforia generale, il centravanti avversario è solo in mezzo all'area, si gira su se stesso, calcia una ciofecca inguardabile che arriva ai mezzo all'ora tra le mani del portierone giallorosso proprio mentre si sbarazzava delle cuffiette dell'IPod che aveva ascoltato fino a quel momento per evitare di sentire i Cavalli intonare " Perdono si quel che è fatto è fatto io però chiedo Scusa regalami un sorriso io ti porgo una Rosa su questa amicizia nouva pace si Posa perchè so come sono infatti chiedo Perdono"; gli auricolari gli si intrecciano fra le mani e la palla trotterella lemme lemme in porta, tra le risate dei compagni, pronti a perdonargli questo attacco di sufficienza con un bel cabaret di paste.

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